Cina: l'epoca dei robot del settore manifatturiero
  2015-09-08 17:08:03  cri

Bill Gates prevedeva che i robot avrebbero seguito la stessa strada dell'ascesa dei PC diventando la prossima tecnologia che avrebbe cambiato il mondo. Mentre la conoscenza della gente nei confronti dei robot si limita a quella dei personaggi virtuali dei film di fantascienza, l'utilizzo dei robot industriali oggi è ormai ampiamente diffuso e molti sono i segnali che dimostrano che l'epoca dei robot sta sopraggiungendo a gran velocità.

Poco tempo fa la Foxconn, una delle maggiori 500 compagnie del mondo, ha raggiunto un accordo di cooperazione con la Zona di sviluppo economico e tecnologico di Harbin, nel nord della Cina, che prevede la costruzione entro quest'anno di un parco industriale che si stima potrà produrre un milione di robot che andranno a sostituirsi alla manodopera. La Foxconn, azienda nata in Cina e nota per l'intenso utilizzo di manodopera, ha iniziato ad applicare il suo "Piano per la sostituzione della manodopera con i robot".

Infatti, oltre alle grandi imprese come la Foxconn, anche molte piccole e medie imprese cinesi hanno iniziato a introdurre i robot.

La Shenzhen Rapoo Technology Co., LTD. è un'azienda di Shenzhen che produce componenti esterni per computer. A partire dal maggio 2011 la società ha introdotto un gran numero di robot che lavorano fianco a fianco con gli operai. Nell'area di produzione delle tastiere i robot, uno dietro l'altro, assemblano i componenti delle tastiere e passano i prodotti semifiniti all'anello di produzione successivo. In passato questo processo richiedeva il lavoro ininterrotto di 110 operai, mentre ora ne bastano 5, risparmiando sul costo di ben 105 operai.

"Trovo che i robot siano davvero molto veloci e che in futuro sempre più robot sostituiranno le persone in diversi tipi di lavoro."

Anche il direttore del Dipartimento per la promozione delle riforme della DBG Holdings Limited, il sig.Huang Fuxin, è molto soddisfatto dei 3 "robot avvitatori" e ha detto che i vantaggi dell'utilizzo dei robot rispetto agli uomini sono evidenti.  

"In passato per completare una manovra di avvitamento gli operai impiegavano 1 minuto, mentre ora con i robot bastano soltanto 40 secondi. I robot inoltre possono garantire tutti i momenti della forza, senza saltarne nessuno, mentre con il lavoro manuale non era così. I robot sono degli operai competenti e non hanno bisogno di alcun tipo di formazione.

Huang Fuxin ci ha fatto un altro conto: i 3 robot sono costati 180 mila RMB, ma, potendo lavorare per 6 operai, entro meno di un anno verranno recuperati i costi e in 3 anni la società potrà risparmiare dai 400 ai 500 mila RMB. Grazie all'alto tasso di rendimento degli investimenti sui robot quest'anno la società stanzierà altri 5 milioni di USD per acquistarne di nuovi.

Insomma, come mai negli ultimi anni nel settore manifatturiero sono stati usati così tanti robot? Secondo alcune analisi questo fenomeno riflette un'urgente esigenza di quest'epoca. Nella seconda decade dell'aprile scorso, durante una conferenza stampa, il direttore dell'Amministrazione statale per le Statistiche cinese, Sheng Laiyun, ha suggerito di osservare con attenzione i seguenti dati: nel 2012 in Cina si è assistito per la prima volta alla riduzione della percentuale della popolazione cinese in età lavorativa, ovvero quella fra i 15 e i 59 anni, e parallelamente anche la quantità assoluta della manodopera cinese è calata di 3,45 milioni.

"Negli ultimi 30 anni l'economia cinese ha mantenuto un'alta crescita del 10% circa dovuta all'abbondanza di manodopera e all'ampiezza del mercato. Tuttavia negli ultimi anni, dopo oltre 30 anni di alta crescita, il prezzo della manodopera è continuamente aumentato e i rapporti di domanda e offerta della manodopera giovanile sono cambiati. Per questo occorre offrire alti stipendi per attirare questi lavoratori e far sì che partecipino allo sviluppo della produzione."

Qu Daokui, presidente della Siasun Robot&Automation Co., LTD, il principale produttore cinese di robot, ha affermato che attualmente condizioni esterne obbligano il settore manifatturiero a cercare un nuovo modello di lavoro.

"Prendiamo innanzitutto l'Europa e gli USA. L'anno scorso il presidente americano Obama ha proposto la riforma del modello di produzione maniffatturiera, ossia una produzione cosiddetta "intelligente", mentre l'Ue a luglio scorso ha approvato la risoluzione su quella che è stata definita la "nuova rivoluzione industriale" che si basa sull'idea di aggiungere un sistema informativo e impianti intelligenti ai robot, creando così un nuovo modello di produzione intelligente avente come perno i robot. Col cambiamento dei modelli produttivi americani ed europei, quello cinese, caratterizzato dalla manodopera, non ha più alcun punto di forza. In tal caso gli USA e l'Europa potrebbero avere un nuovo monopolio sulla produzione d'alto livello portando evidenti e incombenti pressioni al settore manifatturiero cinese. La cosa più importante è che la produzione a basso costo dalla quale dipendiamo e per la quale eravamo orgogliosi potrebbe in futuro incontrare un'accanita concorrenza: da un lato oggi la produzione di basso livello sta trasferendosi in Asia Sud-Orientale, Messico e India, dall'altro la scarsità di manodopera e il forte aumento dei costi ha fatto sì che il nostro punto di forza basato sulla manodopera sia sempre meno influente. Per questi due motivi la Cina si trova obbligata ad eseguire al più presto un aggiornamento e una trasformazione dell'industria, quindi a pensare a un modo tramite il quale trasformare una produzione di basso livello in una di alto livello grazie ai robot."

La concorrenza internazionale e interna ha portato enormi pressioni alle imprese manifatturiere cinesi, creando al contempo opportunità di lavoro per i robot. Per le imprese i robot non solo possono ridurre le difficoltà legate all'assunzione degli operai, ma anche il costo della manodopera, e aumentare quindi la competitività dei prodotti.

Deng Qiuewi, supervisore del Centro di Produzione della Shenzhen Rapoo Technology Co., LTD., una delle imprese in cui l'introduzione dei robot ha avuto maggiore successo, ritiene:

"Col passare del tempo il costo della manodopera continuerà ad aumentare e i vantaggi dell'introduzione dei robot saranno sempre più evidenti. Quando la nostra competitività sarà di molto maggiore rispetto agli altri, la situazione dell'intera industria sarà ben diversa."

All'inizio di aprile il settore dei prodotti sanitari del Fujian ha invitato un gruppo di esperti dell'Istituto di Tecnologie Avanzate dell'Accademia delle Scienze cinese per sviluppare congiuntamente una linea di robot da impiegare nella produzione, con l'idea di utilizzare i robot per lavorare e lucidare i rubinetti e produrre componenti sanitari. Il vice presidente dell'Associazione del settore ferramenta, valvole, sanitari e scaldabagno, Ceng Lize, aveva visitato una linea produttiva di questo tipo che lo ha molto impressionato.

"Una volta ho visitato la linea produttiva della società tedesca Grohe dotata di soli 5 robot. Accanto alla Grohe c'era un'altra azienda che produceva valvole, con oltre 500 operai che potevano realizzare un fatturato di oltre 100 milioni di RMB, mentre i 5 robot della Grohe riuscivano a realizzare un fatturato di oltre un miliardo."

La produzione tramite i robot può garantire la qualità, aumentare l'efficienza e abbassare i costi. Proprio per questo motivo un molte imprese cinesi hanno cominciato a introdurre robot, creando un enorme mercato. Per contenere questo mercato, nel nostro paese sono emersi uno dopo l'altro oltre 30 parchi industriali per la produzione di robot e anche il magnate dei macchinari industriali, la Sany Heavy Industry, ha fatto grandi investimenti per inserirvisi. Quanto è grande quindi il mercato dei robot e quanto allettanti le sue prospettive?

Prendiamo ad esempio il settore della produzione di sanitari che ha un fatturato annuo di 600 miliardi RMB. Sotto la pressione della concorrenza, per abbassare i costi, da oltre 20mila imprese del settore è emersa una domanda per l'acquisto dei robot. Ceng Lize ci ha fatto un qualche calcolo:

"Se ogni impresa compra 10 robot che costano ognuno 600mila RMB, spenderà 6 milioni, 6 milioni che vanno moltiplicati per 20 mila imprese. Di che cifre stiamo parlando ?"

Con un facile calcolo possiamo renderci conto che la cifra è ben 120 miliardi di RMB. Anche se la domanda reale non è così grande, solo 1/10 di questa cifra sarebbe comunque pari a 12 miliardi. Allettate da questo enorme mercato alcune imprese che producono sanitari stanno addirittura considerando di passare alla produzione di robot da fornire specificatamente alle altre imprese del settore. A Shenzhen, anche la China International Marine Containers (Group) Co., Ltd., magnate di livello internazionale nella produzione di container, ha iniziato a sviluppare delle linee produttive robotizzate nella speranza di poter sostituire il 20% dei dipendenti con i robot.

Nel 2012 Klaus F.Zimmermann, presidente del DIW (Istituto tedesco di Ricerca sull'Economia), ha pubblicato un articolo sul Financial Times nel quale afferma che i robot stanno testimoniando la grande trasformazione della strategia industriale cinese. Molte personalità del settore hanno osservato che il 2013 potrebbe diventare un punto di svolta per l'utilizzo su vasta scala dei robot nel settore manifatturiero cinese.

La produzione tramite i robot è diventata una realtà e, con la sua applicazione su vasta scala, sempre più posti di lavoro saranno occupati dai robot sostituendosi agli operai. Ciò ha suscitato una certa preoccupazione: il repentino e ampio impiego dei robot influenzerà l'occupazione, in particolare quella delle persone che non hanno un'abilità professionale specifica? Un'operaia ha così commentato:

  

"Una volta c'erano molti operai qui da noi, ma adesso sono molti di meno, ad alcuni sono stati assegnati altri incarichi, altri se ne sono andati. Ora ho come la sensazione che sarò presto disoccupata."  

Secondo gli imprenditori, per la maggior parte il settore manifatturiero ha una carenza di manodopera e non è difficile trovare un lavoro in questo settore. I posti di lavoro che sono stati sostituiti dai robot sono per lo più quelli che prevedono manovre ripetitive oppure i lavori fortemente usuranti.

Feng Yiqiang, responsabile dell'officina metalmeccanica della Guangzhou Automobile Group Motor Co., Ltd., ha affermato che in passato per assemblare alcune parti delle automobili ci volevano 8 persone, l'intero processo era molto complesso e faticoso, per non parlare del fatto che si verificavano spesso incidenti di produzione dovuti all'eccessiva stanchezza degli operai. Adesso invece l'impiego dei robot ha trasformato gli operai, prima costretti a un lavoro stancante e intensivo, in operai dal "colletto blu" che non devono far altro che premere un pulsante.

"Secondo il nostro piano sulla capacità produttiva, in futuro nella nostra officina il tasso di automatizzazione supererà il 90%, mentre adesso alcuni operai svolgono mansioni da "operai-tecnici", occupandosi della manutenzione, test, e controllo della qualità degli impianti."

L'applicazione su vasta scala dei robot sconvolgerà la divisione del settore manifatturiero tradizonale cinese, creando nuovi posti di lavoro. Nella società aumenterà inoltre la domanda di personale che si occupi della ricerca e dello sviluppo delle tecnologie dei robot e della loro riparazione. Inoltre, nei settori dell'innovazione e dei servizi tradizionali nei quali occorre comunicare su un piano umano, i posti di lavoro saranno difficilmente sostituiti dai robot.

In futuro l'impiego dei robot si diffonderà dai settori d'alto livello e quelli speciali a quelli di basso livello, per esempio quelli edilizio e tessile. Sempre più imprese introdurranno i robot nella produzione e nella lavorazione dei prodotti. Con l'aumento del costo della manodopera, la scarsità della stessa e altri problemi, la sostituzione degli operai con i robot sarà inevitabile: è iniziata una nuova epoca per il settore manifatturiero.

  

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