L'escalation unilaterale da parte degli Usa delle frizioni economico-commerciali creerà incertezza nell'economia globale, secondo gli esperti cinesi
  2019-06-21 20:01:31  cri

Giovedì 20 giugno a Beijing, alcuni studiosi cinesi che lavorano per autorevoli think tank della Cina hanno affermato che l'economia cinese e quella americana sono già altamente integrate, perciò gli Stati Uniti provocando unilateralmente e stimolando le frizioni economico-commerciali con la Cina, non solo stanno danneggiando gli interessi dei consumatori e delle imprese statunitensi, ma stanno anche causando ripercussioni sulla catena industriale, sulla catena di approvvigionamento e sulla catena del valore globale, creando instabilità nell'economia globale. Gli studiosi hanno anche suggerito che, sullo sfondo delle frizioni commerciali, la Cina potrà promuovere, dal punto di vista della riforma dal lato dell'offerta, lo sviluppo della catena industriale.

Il governo degli Stati Uniti sta convocando un'audizione sulla questione relativa all'aumento delle tariffe doganali su 300 miliardi di dollari di prodotti importati dalla Cina, misura a cui le imprese americane si sono fortemente opposte.

Nel corso di un semimario sugli argomenti chiave delle frizioni economico-commerciali tra Cina e Stati Uniti, tenuto il 20 giugno dall'Accademia cinese per la ricerca macroeconomica, il vice direttore dell'Accademia, Bi Jiyao, ha sostenuto che l'approfondimento della cooperazione economica e commerciale con la Cina ha fornito numerose opportunità per fare affari alle aziende statunitensi. La cooperazione sino-americana ha inoltre promosso le esportazioni, l'occupazione e la crescita economica degli Usa, accrescendo il benessere generale della popolazione americana. Ne consegue che l'aggiunta di tariffe doganali danneggia gli interessi dei consumatori e delle imprese statunitensi.

"Se molti dei beni facenti parte dei primi 200 miliardi di dollari di prodotti importati dalla Cina a cui gli Usa hanno aggiunto le tariffe, sono prodotti intermedi, questi 300 miliardi di dollari di prodotti comprendono quasi esclusivamente merci esportate dalla Cina verso gli Stati Uniti. L'aumento dei prezzi dovuto all'aggiunta delle tariffe sarà pagato completamente dai consumatori americani, ossia il governo americano sta di fatto applicando una tassa sui consumatori americani, il che spiega perché in molti vi si oppongono".

Bi Jiyao ha spiegato che il surplus commerciale della Cina nelle transazioni sino-americane riflette in maniera oggettiva i vantaggi complementari delle industrie cinesi e americane, e ciò non potrà essere risolto innalzando la bandiera del "commercio equo" e con misure protezionistiche.

I dati mostrano che dall'inizio del 2018 ad oggi, il valore medio dell'indice di volatilità dello Exchange Board Options di Chicago (indice VIX), che riflette lo stato di ansietà del mercato, è salito al 16,5 e una volta ha perfino toccato quota 50,3. Anche il PMI del settore manifatturiero delle principali economie mondiali continua a rimanere basso. Questo indice è particolarmente importante poiché riflette la fiducia degli attori di mercato nei confronti dello sviluppo economico.

La direttrice dell'Istituto di ricerca sul mercato e i prezzi dell'Accademia cinese per la ricerca macroeconomica, Zang Yueru, ritiene che l'escalation unilaterale da parte degli Usa delle frizioni economico-commerciali con la Cina possa danneggiare la fiducia nell'economia reale globale, aumentando la volatilità delle materie prime e dei mercati finanziari e minando le regole di funzionamento del mercato globale. Tutto ciò potrebbe avere effetti del tutto nefasti.

"Le frizioni commerciali sino-americane provocate dagli Usa hanno seriamente ostacolato la fiducia del mercato verso l'economia reale globale e potrebbero scatenare una nuova recessione dell'economia mondiale dopo quella del 2008".

Huang Qifan, vice presidente del China Center for International Economic Exchanges, ritiene che dal punto di vista del commercio globale, la produzione di singoli prodotti sia stata compiuta congiuntamente da dozzine di paesi, da centinaia di aziende di diverse centinaia di città. L'integrazione delle catene industriali e degli interessi in tutti gli aspetti della catena di offerta e di valore, è il principale motore della globalizzazione.

"Per quel che riguarda la catena industriale, dovremmo aumentare la concentrazione dei marchi della catena industriale cinese, rafforzare il sistema di supporto della catena di approvvigionamento della Cina e migliorare l'integrazione completa tra la catena del valore della Cina e quella degli altri paesi del mondo".

Huang Qifan ha aggiunto che, secondo lui, le imprese, le persone e gli esperti economici americani faranno una profonda riflessione al riguardo e spingeranno il governo degli Stati Uniti a correggere il proprio comportamento.

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