Beijing: alzato il sipario della presentazione della 16° Quadriennale d'Arte
  2016-06-28 18:19:15  cri

Il 27 giugno, si è alzato il sipario della presentazione globale della 16° Quadriennale d'Arte nella sua prima tappa di Beijing. Il titolo di questa edizione della Quadriennale è "Altri tempi, altri miti". La mostra è una coproduzione della Fondazione La Quadriennale di Roma e dell'Azienda Speciale Palaexpo, e mette in esposizione 150 opere di 99 artisti d'arte contemporanea italiana in mostra principalmente presso il Palazzo delle Esposizioni e in altri 25 musei, fondazioni e gallerie private di Roma, proponendo una mappatura delle arti visive contemporanee degli ultimi 15 anni in Italia.

La Quadriennale d'Arte è l'unica mostra ufficiale che si concentra sull'arte contemporanea italiana, ed è considerata una delle tre grandi mostre d'arte d'Italia assieme alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano, incentrate maggiormente su arte contemporanea, architettura e fashion design, celebri per la loro professionalità ed autorità. Con il suo ritorno dopo otto anni, quest'anno è anche un incontro tra i tre suddetti banchetti artistici d'Italia, il che segna un fenomeno molto raro.

Nota per la sua storia di arte tradizionale e moda, l'Italia vanta anche successo nell'arte contemporanea, aspetto poco conosciuto dal pubblico. Secondo quanto illustrato dal presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma Franco Bernabè, le due caratteristiche dell'arte contemporanea italiana sono diversità e universalità: la sua molteplicità di modelli di presentazione è strettamente collegata alla vita reale del popolo ed ha un pubblico molto ampio. L'arte contemporanea italiana potrebbe essere l'arte meno commercializzata rispetto a quelle degli altri Paesi. Penetra in ogni settore del Paese ed nel sangue del popolo italiano.

Secondo quanto presentato, in confromità alla tradizione di affidare a una pluralità di curatori lo sguardo sul presente artistico, questa edizione della Quadriennale ha selezionato, attraverso una "Call for project" di ampio spettro a livello nazionale, 10 curatori 30-40enni dai diversi background e dalle abbondanti esperienze. Ciascuno di loro progetterà una mostra tematica sulla base della propria comprensione dell'arte contemporanea italiana. Inoltre, questa volta, sono state introdotte nuove metodologie di costruzione della mostra.

Secondo quanto appreso, la mostra resterà aperta al pubblico dal 13 ottobre 2016 fino all'8 gennaio 2017.


Ecco di seguito l'intervista al presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma Franco Bernabè.

Innanzitutto, La ringraziamo per quest'ottima opportunità di farci conoscere l'arte contemporanea dell'Italia e il vostro impegno per il suo approfondimento e la divulgazione artistici. Iniziamo ora con la nostra prima domanda, ci potrebbe spiegare il titolo di questa 16° Quadriennale d'Arte, ovvero, "Altri tempi, altri miti".

"Altri tempi, altri miti" fa riferimento a un libro scritto negli anni 90, che ripercorre un viaggio in Italia da parte di studenti di generazioni di quegli anni, e quindi i curatori hanno voluto riferirsi ad un'esperienza del passato, ammodernandola, facendola diventare un'esperienza del presente, ed è una cosa molto interessante perché, contrariamente a quello che avviene spesso - dove le generazioni più giovani rifiutano completamente il passato - qui c'è stato invece un riferimento esplicito da parte dei curatori a questo mondo dell'Italia degli anni 80 e degli anni 90, che era un mondo che, in qualche modo, pur essendo un mondo ancora in una fase di dinamica crescita, era un mondo al quale loro in qualche modo si richiamano. Forse hanno voluto con questo sottolineare la differenza fra le difficoltà e le incertezze del presente, e forse certezze maggiori che c'erano negli anni 80 e negli anni 90.

Il mandato di queste esposizioni è proporre una mappatura delle arti visive contemporanee in Italia. Come Lei ha citato nella presentazione che le due caratteristiche principali dell'arte contemporanea italiana sono diversità ed universalità. Ci potrebbe spiegare in maniera ulteriore?

Ecco, direi che quello che i curatori vogliono dimostrare è che non c'è un unico filone, ma che ci sono tanti filoni che fanno di questa diversità un evento abbastanza unico, nel senso che non vogliono essere - e lo dicono esplicitamente i curatori - non vogliono essere inquadrati in una scuola, in un pensiero unico, vogliono invece rappresentare la diversità, la molteplicità, e anche la ricchezza dell'espressione culturale italiana in questo decennio.

L'Italia vanta uno splendore di opere rinascimentali e quelle moderne. Probabilmente i cinesi non sono familiari con la sua eccellenza contemporanea, quali sono gli impegni che ha fatto l'Italia o la vostra fondazione per la divulgazione dell'arte contemporanea italiana e quali sono le caratteristiche di quelle opere post Duemila?

Direi che in Italia, essendoci così tanta ricchezza sul piano archeologico e sul piano dell'arte classica, si è dedicato poco tempo e poca attenzione all'arte contemporanea. L'iniziativa della quadriennale è volta proprio a dimostrare che c'è un'arte contemporanea italiana, viva, vitale, e a consentire al grande pubblico di apprezzare anche questa vitalità dell'arte contemporanea.


Rilanciato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, la Quadriennale attirerà tanti interessi dal pubblico sia italiano che cinese. Sig. Presidente, cosa intende portare ai cittadini cinesi con questo banchetto artistico in questa visita?

Voglio portare a conoscenza che l'Italia non è solamente archeologia, non è solamente arte classica, non è solamente rinascimento, ma è anche arte contemporanea, e credo che in Cina, tenuto conto l'interesse che c'è per l'arte contemporanea, credo che sia un elemento in più di interesse aggiuntivo per visitare l'Italia.

Ci sono delle opportunità per le collaborazioni tra la Cina e l'Italia tra gli artisti, curatori o istituzionali per la Quadriennale? Ci sono contatti e progetti finora?

Direi che questo è più uno spazio di attività che è lasciato all'iniziativa privata. Ci sono molte gallerie italiane che hanno aperto in Cina, c'è la Galleria Continua, ma ci sono tante altre gallerie che hanno aperto in Cina, e che stanno creando un ponte fra l'Italia e la Cina, in termini commerciali, nel senso che, portano artisti cinesi in Italia e artisti italiani in Cina. Quindi credo che, soprattutto in questo campo, l'iniziativa privata, oltre che il supporto di iniziative pubbliche come la quadriennale, possa essere molto utile per lo sviluppo delle relazioni.


Sappiamo che a partire da quest'anno, Lei avrà l'incarico di presidente del comissione italiana dell'Unesco e sulla tutela ed eredità patrimoniali, l'Italia e la Cina hanno sempre molte cose da condividere, nel tredicesimo piano quinquennale della Cina, è stata messa in rilievo anche questa parte di contenuto e l'Ambasciatore Sequi ha attivato poco prima il progetto gemellaggio siti Unesco, quali sono le aspettative che i due Paesi possono approfondire in questo settore secondo Lei?

Direi che il progetto del gemellaggio dei siti Unesco è molto importante perché l'Italia e la Cina hanno il numero di siti patrimonio dell'umanità più elevato fra i paesi che appartengono all'Unesco, quindi creare una relazione che consenta di scambiare le "best practices" di tutela, è una cosa che arricchisce sia l'Italia che la Cina, e costruisce dei ponti di collaborazione per il futuro molto importanti.

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