Abbigliamento e tessuto: Cina, un mercato promettente per il Made in Italy
  2011-03-04 21:18:59  cri

Il 28 marzo si terrà presso il New China International Exhibition Center (CIEC) la Fiera internazionale dell'abbigliamento e accessori della Cina (Chic 2011), con la presenza di una delegazione italiana composta da una sessentina di marchi di oltre 40 aziende. Lo ha comunicato l'ICE in una conferenza stampa del 4 marzo. Il padiglione italiano occuperà un'area espositiva di più di 1000 mq, uno tra i più grandi della manifestazione, che presenterà una vasta gamma di articoli di abbigliamento in tessuto, maglia, pelle e pelliccia, oltre a borse, calzature, e accessori per uomo, donna e bambini. Inoltre dal 20 marzo si terrà al China International Exhibition Center (Old Center) la Fiera internazionale dei tessuti e accessori per l'abbigliamento (Intertextile 2011), per cui è confermata la presenza di 50 imprese tessili italiane che presenteranno i tessuti per l'abbigliamento da uomo, donna e bambini su una superficie di 700 mq. L'ICE inviterà anche Ornella Bignami, un'esperta del settore del tessuto, per presentare i nuovi trend della collezione primavera-estate 2012 in un seminario del 30 marzo durante la manifestazione Inertextile.

Negli ultimi anni l'esportazione dell'abbigliamento made in Italy verso la Cina ha continuato a crescere, raggiungendo un valore di 390 milioni di dollari nel 2010, pari a circa il 17% dell'importazione cinese di abbigliamento. La Cina ha importato dall'Italia capi in tessuto (69%) e capi di maglieria (31%). Tra questi capi, la quota maggiore è costituita da abiti da uomo, seguiti da abbigliamento da donna, T-shirt e maglioni. Per quanto riguarda il tessuto, l'Italia rappresenta uno dei più importanti fornitori della Cina, soprattutto per il tessuto di lana, che nel 2010, la Cina l'ha importato per un valore di 166 milioni di dollari, circa un terzo della sua importazione totale.

"I consumatori cinesi ormai sono in grado di esprimere il proprio giudizio e valutazione sui beni che comprano e sui beni disponibili sul mercato. La qualità, il brand, il design e l'innovazione costituiscono insieme le regioni che l'abbigliamento Made in Italy viene amato dai consumatori cinesi, soprattutto quelli di alta fascia", osserva il rappresentante dell'ICE a Pechino Antonio Laspina, "Le aziende italiane comprendono ormai le enormi potenzialità del mercato cinese e si impegnano di creare più collaborazione con gli operatori cinesi, e l'ICE fornirà il suo massimo sostegno."

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