Corte europea di Giustizia conferma tassa sui voli per le emissioni nocive
  2011-12-28 15:25:30  cri

Il 21 dicembre la Corte europea di Giustizia ha chiarito che la decisione di imporre una tassa sulle emissioni di gas a effetto serra a tutti i voli internazionali nei cieli europei non infrange le regole, gli accordi e i diritti internazionali, e che pertanto è "valida". In accordo a tale decisione, l'Unione Europea, dal primo gennaio, inizierà ad imporre la cosiddetta "tassa sulle emissioni nocive" ai voli internazionali in arrivo e in partenza dagli aeroporti dell'Ue. Migliaia di compagnie aeree internazionali che effettuano servizi di linea in Europa dovranno quindi pagare questo tributo. Secondo l'opinione pubblica è probabile che tale provvedimento susciterà una vera e propria guerra commerciale nell'ambito dell'industria dell'aviazione di tutto il mondo.

Nel 2003, l'Ue ha istituto un "sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra" per imporre delle tasse sulle emissioni alle raffinerie di petrolio, alle imprese di produzione di elettricità e di acciaio e ferro al fine di tutelare l'ambiente. L'Ue ha stabilito per queste imprese una quota limite di emissioni di gas a effetto serra. Una volta superata, le imprese dovranno acquistare dei permessi per produrre emissioni, ossia pagare le tasse relative. A marzo l'Ue ha approvato una direttiva, che prevede l'inserimento nel sistema di scambio delle quote di emissioni anche dell'industria dell'aviazione. Secondo questa direttiva, a partire dell'anno prossimo, le compagnie di aviazione straniere, oltre alla quota limite, dovranno anche pagare alcune tasse all'Ue. Nel 2012 dovranno pagare una tassa del 15% sulle sue emissioni in eccesso, che arriverà fino al 18% dal 2013 al 2020.

Gli Usa, la Russia, il Canada, l'India e la Cina si sono mostrati apertamente contrari alla decisione dell'UE. In una lettera inviata all'Ue il 12 dicembre, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha accusato l'Ue di aver creato, con tale decisione, delle barriere commerciali, avanzando la ferma richiesta di rinunciare o per lo meno sospendere temporaneamente tale direttiva. La Clinton ha inoltre avvisato l'Ue che se non risponderà alle sue richieste, gli Usa saranno costretti ad adottare delle azioni di rappresaglia nei suoi confronti. Al momento il Congresso Usa sta cercando di approvare una legge con cui decretare come "illegale" la direttiva dell'Ue. Il mese scorso, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile ha pubblicato un documento per sollecitare l'Ue a rinunciare a questa direttiva. In precedenza, alcune compagne aeree degli Usa e del Canada hanno accusato l'Ue, alla Corte Suprema di Londra, di aver violato le convenzioni e gli accordi internazionali, come la Convenzione sull'Aviazione Civile Internazionale, il Protocollo di Kyoto e l'Accordo "Cieli Aperti". In seguito la Corte Suprema di Londra ha consegnato la causa alla Corte Europea di Giustizia.

 Secondo l'opinione pubblica, la direttiva dell'Ue ha in un certo senso "caratteristiche politiche" e per questo susciterà sicuramente una guerra commerciale nel settore dell'industria dell'aviazione globale. Alcune compagnie, ad esempio la compagnia di trasporti UPS, hanno già iniziato a prendere in considerazione la possibilità di ridisegnare le rotte aeree. Dopo che la Corte europea di Giustizia ha reso nota la decisione di imporre la tassa sulle emissioni, l'Associazione delle Compagnie aeree degli Usa ha dichiarato che la decisione dell'Ue isolerà ancor di più l'Europa dal mondo e che l'azione unilaterale dell'Ue avrà sicuramente delle conseguenze negative, danneggiando le future operazioni congiunte sulle emissioni di carbonio nel settore dell'aviazione. L'Associazione delle Compagnie aeree dell'Ue ha invece comunicato in una dichiarazione, che le compagnie aeree europee erano già preparate ad "accogliere" la "rivalsa" dei vari Paesi e le conseguenti dispute commerciali. Secondo le previsioni, una volta entrata in vigore la tassa dell'Ue alle compagnie aeree straniere, nel 2012, ad esempio, solo le compagnie aeree cinesi pagheranno 800 milioni di RMB per le emissioni nocive.

  Secondo altri esperti, tale direttiva non soltanto susciterà una guerra commerciale e l'aumento dei costi dei biglietti aerei, ma danneggerà anche le operazioni congiunte della comunità internazionale. Secondo il Protocollo di Kyoto, i vari Paesi hanno acconsentito di gestire i problemi del settore dell'aviazione attraverso l'organizzazione dell'Aviazione Civile Internazionale, secondo cui le varie parti raggiungeranno l'anno prossimo un accordo sul mercato delle emissioni di carbonio provenienti dal settore dell'aviazione globale. L'operazione unilaterale dell'Ue non potrà quindi che avere un ruolo negativo.

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