Le rovine della dinastia Yin
  2013-06-13 19:41:34  cri
Verso il 1300 a.C., quando la città di Troia cadde nelle mani dei greci, in oriente, sulle rive del fiume Hengshui, lungo il corso medio del Fiume Giallo, arrivò un enorme gruppo di emigrati che dopo un lungo viaggio dall'ex capitale Yan, raggiunsero un luogo chiamato Beimeng.

Al tempo era sul trono il 20mo re Pangeng della dinastia Shang. Per por fine al caotico quadro politico seguito al regno di Zhongding, per tutto il periodo di regno dei 9 sovrani successivi, per liberarsi dal controllo e influenza dell'ex sovrano Dangyu, permettere una vita tranquilla alla popolazione e rendere più prospero il paese, Pangeng decise fermamente di trasferire la capitale dalle vicinanze di Qufu, nell'attuale provincia dello Shandong, ad Anyang, nel nord della provincia dello Henan.

Il luogo a nord ha la catena montuosa Taihang e ad est la pianura, il Fiume Giallo lo attraversa da sud-ovest a nord-est, i fiumi Qishui e Zhangshui lo circondavano rispettivamente da sud e da nord, con al centro il fiume Hengshui. Tremilatrecento anni fa, qui la terra era fertile e il clima mite e umido, per cui una prospera capitale comparve rapidamente sul posto.

Secondo i documenti storici, Beimeng era anche chiamata Yin, quindi la dinastia Shang, dopo il trasferimento della capitale da parte di Pangeng, venne chiamata Yinshang.

Dopo oltre 200 anni, questa capitale, un tempo splendida, si trasformò in un mucchio di polverose rovine. Nel corso di tremila anni, la dinastia Yinshang sparì progressivamente dalla memoria popolare, e le registrazioni sulla civiltà Shang si trasformarono in miti e leggende.

All'inizio del 19° secolo, gli studiosi occidentali erano giunti alla conclusione che la civiltà cinese si potesse far risalire solo all' 841 a.C. Per l'assenza di chiare registrazioni cronologiche, la storia cinese prima del nono secolo a.C. era oscura e difficile da verificare, e non era affatto riconosciuta dagli studiosi occidentali. Una luminosa civiltà del passato si trasformò così in una serie di indistinte supposizioni.

La capitale degli Shang, ridotta in rovine, non riprese mai più la sua prosperità. Per l'altezza sul livello del mare della zona di Beimeng, a partire dal periodo dei Regni Combattenti, tra il 5° e il 3° a.C., fino alle dinastie Sui e Tang, tra il 7° e il 10° secolo d.C., questa diventò praticamente una necropoli. Solo a partire dalla dinastia Song, nel 10° secolo, l'area iniziò ad essere abitata in pianta stabile, formando poco per volta un villaggio, chiamato Xiaotun.

Alla fine della dinastia Qing (1644-1911), gli abitanti di Xiaotun, coltivando i campi, trovavano spesso dei frammenti di ossa, che poi diventavano delle preziose sostanze della medicina tradizionale, chiamate Ossa di Drago. Allora i locali raccoglievano le ossa per venderle alle farmacie della città.

Nell'anno 1899, Wang Yirong, un funzionario del Collegio imperiale Guozijian, a Beijing, si ammalò, per cui si fece acquistare delle medicine alla farmacia Daren, nella capitale. Di queste medicine, facevano parte le ossa di drago. Wang Yirong, un tipo attento, che controllava sempre personalmente le medicine tradizionali acquistate per la famiglia, questa volta fece una nuova scoperta: le ossa di drago in realtà erano frammenti di carapaci di tartaruga o di ossa di animali. Sulla superficie, egli scoprì anche degli strani motivi, e, cosa che lo stupì ancora di più, questi non erano naturali, ma dei segni incisi da mano umana. Wang Yirong era un famoso studioso di scritte su bronzo e su materiali lapidei, per cui le sue conoscenze sull'antica scrittura gli permisero di capire rapidamente l'importanza di questi segni. Egli fece quindi acquistare delle maggiori quantità di ossa di drago nelle farmacie, e nel frattempo continuò gli studi. Alla fine stabilì che questi segni erano i più antichi ideogrammi della Cina, risalenti alla dinastia Yinshang, oltre tremila anni fa. Per questo, Wang Yirong spese tutti i suoi averi, e diventò il primo collezionista di ossa oracolari dell'epoca moderna.

All'inizio della scoperta, anche se le ossa oracolari venivano preliminarmente giudicate come ideogrammi di epoca Shang, era però impossibile conoscerne il significato. Wang Guowei, uno studioso cinese dell'epoca moderna, è famoso per le sue profonde ricerche sulla letteratura, filosofia, belle arti e storia. Nel 1917, attraverso lo studio dei testi di divinazione delle ossa oracolari, egli riuscì a decifrare i titoli funerari dei re Shang delle varie generazioni e dei loro antenati, sulla base dei quali elaborò la "Lista dei re della dinastia Shang". Cosa straordinaria, questa lista corrisponde in modo sorprendente alle registrazioni de "I ricordi storici- epoca Yin", di Sima Qian, sulle varie generazioni dei re Shang e dei loro antenati. La scoperta di Wang Guowei dimostra pienamente che le registrazioni dei Ricordi Storici sulla dinastia Shang non sono affatto inventate. La dinastia esistette davvero nella storia cinese, inoltre le rovine di Yin ad Anyang erano la capitale della tarda dinastia Shang, per cui la dinastia, rimasta a lungo mitica, ebbe finalmente delle basi credibili. La scoperta delle ossa oracolari anticipò la storia della scrittura cinese di ben 500 anni.

Le rovine della dinastia Yin sono il più antico sito di una capitale del passato testimoniato dai documenti storici e dimostrato dagli scavi archeologici di tutta la storia della Cina.

Le rovine di Yin si trovano alla periferia nord-ovest della città di Anyang, nella provincia dello Henan, e occupano una superficie di circa 36 kmq. L'area si estende sulle rive nord e sud del fiume Hengshui, ed ha come centro il quartiere del tempio ancestrale e dei palazzi di Xiaotun. Si tratta di un'antica capitale di struttura aperta.

Nel 1936, gli archeologi scoprirono un'enorme fossa piena di ossa oracolari nell'area del tempio ancestrale, la maggiore scoperta del genere nella storia degli scavi. Si tratta della famosa fossa H127: in meno di mezzo metro cubo di terra, emersero 17096 carapaci di tartaruga, tra cui più di 300 ricoperti di scritte. Oggi possiamo vedere una riproduzione degli strati di ossa della fossa H127: su uno degli strati, si trova anche uno scheletro umano ripiegato su se stesso. A giudicare dalla posizione, gli esperti deducono che il morto potrebbe essersi gettato di sua volontà nella fossa, come una vittima sacrificale. Durante la dinastia Yinshang, dopo l'uso, le ossa oracolari venivano per lo più conservate, per cui questa fossa era il deposito delle ossa, mentre la vittima potrebbe essere il responsabile del deposito. Le iscrizioni sulle ossa hanno un ricchissimo contenuto, relativo a politica, affari militari, agricoltura, astrologia, calendario, procreazione, malattie, caccia, tributi, e riti sacrificali. Tutte queste informazioni sono delle preziose tracce per capire quest'epoca remota.

Il nipote di Pangeng, Wuding, fu il 23mo re della dinastia Shang, ed anche uno dei migliori in assoluto. I più di 10 mila carapaci e ossa ritrovati nella fossa H127 risalgono tutti al periodo di regno di Wuding. Dopo la sua ascesa al trono, Wuding si impegnò negli affari di governo, affiancandosi nel lavoro di persone di valore come Fuyue e Ganpan, anche se schiavi o artigiani alla nascita, il che permise uno sviluppo politico, economico e militare senza precedenti per la dinastia. Wuding spese 3 anni in guerre contro lo stato di Fang e contro altre tribù circostanti, ampliando il territorio e la sfera d'influenza della dinastia e promuovendo gli scambi economici e culturali tra le pianure centrali e le tribù circostanti. Di conseguenza, la dinastia Shang divenne un grande paese che comprendeva molte tribù e che copriva un territorio dal Gansu ad ovest fino alle coste orientali, e dai deserti del nord fino al bacino del fiume Hanjiang.

Dalla fondazione da parte del re Shangtang alla fine, durante il regno di Yinzhou, la dinastia Shang contò 31 sovrani di 17 generazioni, in un arco di 629 anni. Quanto al sistema di successione, all'inizio vigeva la regola che al fratello maggiore succedeva il fratello minore; nella seconda metà della dinastia, iniziò la regola della successione fra padre e figlio. La capitale vide diversi trasferimenti, fino a quanto Pangeng la fissò a Yin.

Le registrazioni storiche su questa remota dinastia sono molto limitate. Gli scritti Shang venivano di regola incisi su carapaci di tartaruga e su scapole di bue. Questi caratteri incisi in cinese sono chiamati Jiaguwen, e non sono affatto dei testi classici del tempo, ma dei testi di divinazione. I contenuti venivano incisi dal responsabile della divinazione, dopo che le ossa erano state passate sul fuoco. Un testo completo di divinazione si suddivide in quattro parti: la narrazione, il comando, la divinazione e la verifica. Una scritta dice: Fuhao recluta i soldati a Pang, ossia, prima della guerra un tale Fuhao ha reclutato dei soldati in un posto chiamato Pang. Un'altra scritta afferma: Fuhao, alla guida di tremila soldati, entra fra le file dei 10 mila soldati del re, e va a combattere contro un paese lontano. Si tratta della guerra di maggiori dimensioni registrata dalle ossa oracolari. Un numero di soldati del genere è imparagonabile alle guerre moderne, che coinvolgono spesso centinaia di migliaia di persone, ma calcolando sulla base della popolazione del tempo, 13 mila persone significano un decimo della popolazione della capitale del regno, da cui emerge la dimensione della guerra. Il generale che dirige la guerra, Fuhao, dev'essere un importante personaggio: visto che i testi di divinazione registrano per lo più le attività relative ai re, dovrebbe essere un membro della famiglia reale. Tuttavia le registrazioni di altri testi di divinazione ci danno una notizia sconvolgente: il generale Fuhao è una donna, e per di più incinta del figlio del re. Wuding seguiva da vicino la gravidanza, e voleva sapere se il nascituro fosse maschio o femmina, per cui da tutto emerge che il generale Fuhao era effettivamente una regina. La dinastia Shang, di oltre 3 mila anni fa, era una società maschilista. Una nobile regina, e nel contempo una generalessa con meriti di guerra, può essere una realtà? Quest'antica e misteriosa dinastia ci ha lasciato una miriade di segretiā€¦

Nel 1976 una squadra di archeologi scoprì per caso la tomba di Fuhao: la camera tombale è lunga 5,6 m da nord a sud, larga 4 m da est a ovest, e profonda 7,5 m, ed in ottimo stato di conservazione. Visto che il fondo è stato sommerso dall'acqua, il sarcofago di Fuhao era del tutto decomposto, e forse proprio per questo i tombaroli non avevano mai scoperto la tomba. Il corredo funerario emerso ci ha fatto capire per la prima volta il lusso di una tomba reale di epoca Shang: 1928 oggetti di bronzo, giada, osso e pietra, dalla lavorazione e scultura raffinata, dei veri tesori d'arte della dinastia Shang. Dalla tomba sono anche emerse 6800 conchiglie del Mar cinese meridionale, che erano le monete della dinastia Shang, quindi un simbolo di ricchezza.

Il Cheng è un'arma di epoca Shang, ed anche un simbolo di potere e di comando militare. Un Cheng di bronzo pesante 8 chilogrammi reca chiaramente incisi i due caratteri fu e hao, a dimostrazione che la regina Fuhao era veramente un generale, così come registrato nei testi storici e nelle ossa oracolari. La tomba di Fuhao è l'unica della famiglia reale Shang in grado di collegarsi alle ossa oracolari per giudicare l'epoca e l'identità del defunto.

"Fuhao si è sposata?": questa domanda compare più volte nei testi di divinazione. La conclusione è che si è risposata, e addirittura a tre sovrani diversi. In epoca Shang si riteneva che dopo la morte si entrasse nel mondo dell'oltretomba, in cui la vita era uguale a quella del mondo dei vivi, quindi il re Wuding sperava che Fuhao, nell'oltretomba, potesse sposarsi con i re Shang defunti. La gran quantità di corredo funerario indica la speranza che nell'oltretomba Fuhao potesse avere tutto ciò di cui disponeva in vita.

Nel 1939, nell'area dei mausolei reali, i contadini del villaggio di Wuguan rinvennero un enorme tripode quadrangolare di bronzo, il maggiore emerso finora, il famoso "Simuwu", pesante 832 chilogrammi, alto 133 cm. Un'ottima prova che oltre 3300 anni fa, gli Shang possedevano già una raffinata tecnica di fusione, e che la produttività del tempo era già piuttosto avanzata.

Nel corso degli scavi delle rovine di Yin, oltre ad una grande quantità di reperti culturali di epoca Shang, sono emerse delle distese di ossa di scheletri umani. Sia nel quartiere dei palazzi che in quello delle tombe reali, gli scheletri ritrovati formano una scena sconvolgente. Secondo le scritte delle ossa oracolari, gli Shang onoravano gli antenati offrendo in sacrificio degli schiavi, al massimo 2600. Gli scheletri sono per lo più incompleti, alcuni decapitati, altri tagliati a metà all'altezza della vita. Dopo verifiche, gli esperti ritengono che la maggior parte non appartenga a gente Shang, ma a schiavi di altre etnie. I prigionieri di guerra di etnie diverse diventavano schiavi, usati come vittime sacrificali e come corredo funerario. Gli Shang ritenevano che i prigionieri di guerra, al pari del bestiame rapito, fossero i migliori tributi da offrire agli antenati.

Nell'antichità, gli affari più importanti di uno Stato erano i sacrifici, e guerre e sacrifici erano la base della dinastia Shang.

In un contenitore di bronzo per cuocere la carne, Yan, è stato rinvenuto un cranio umano. Quando gli Shang sconfiggevano una tribù rivale, facevano cuocere la testa del capo avversario in un contenitore di bronzo, offrendola in sacrificio agli antenati. Doveva essere un sacrificio molto solenne, gli Shang integravano il culto degli antenati a quello della natura, e la divinità celeste era sia il dio che la divinità degli antenati. Questo concetto di sacrificio al cielo e agli antenati ha sempre esercitato una profonda influenza sulla civiltà cinese.

Da un lato un crudele massacro, dall'altro una civiltà di alto livello: 3300 anni fa, com'era in realtà l'epoca di Yinshang?

I carri e cavalli del corredo funerario ritrovati nelle rovine di Yin sono i primi esempi concreti di carri trainati da bestiame emersi in Cina negli scavi archeologici, ed i principali mezzi di trasporto degli Shang. Sulle strade emerse nelle rovine di Yin possiamo vedere chiaramente le tracce delle ruote dei carri e la posizione dei marciapiedi. In quest'epoca remota, i cinesi avevano già un moderno concetto di trasporto e un livello di civiltà incredibile. Nel frattempo, la crudeltà del massacro degli schiavi colpisce per la sua efferatezza.

La storia sigillata sotto la terra gialla ci lascia ancora più dubbi e infinite fantasie.

Dal trasferimento della capitale a Yin da parte di Pangeng alla fine della dinastia, Yin fu capitale per oltre due secoli e mezzo. Wuding, sul trono per 59 anni, dette inizio all'epoca di maggiore splendore della dinastia Shang, che di seguito, però, iniziò il suo declino.

Dopo che i Zhou ebbero sconfitto la dinastia Shang, al figlio del re Zhou degli Shang, Wugeng, venne lasciata la città di Yin. In seguito Wugeng fu ucciso durante una rivolta, e gli abitanti di Yin si trasferirono altrove. La città cadde gradualmente in rovina, da cui la dizione di "rovine di Yin".

L'antica dinastia Yinshang trabocca di miti e leggende, di antichi caratteri e di una splendida civiltà, ma anche di guerre crudeli e di barbari massacri.

Le rovine di Yin non sono una semplice capitale, ma la miniatura di un regno, e un'importante tappa della formazione della civiltà orientale.

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