Dialogo Shangri-la: la Cina invita a risolvere le divergenze tramite consultazioni
  2013-06-04 15:55:53  cri

Il 2 giugno è stata la giornata conclusiva della 12esima Conferenza sulla Sicurezza in Asia (Dialogo Shangri-la). Nell'agenda dello stesso giorno "Nuovi trend della sicurezza nell'Asia-Pacifico", il capo della delegazione cinese, il vice-capo di Stato maggiore dell'Esercito Popolare di Liberazione, Qi Jianguo, ha pronunciato un intervento argomentato, ed ha risposto alle domande dei giornalisti sui problemi focali cinesi circa le zone circostanti. Per l'occasione, Qi Jianguo ha affermato che la Cina percorre inflessibilmente la strada dello sviluppo pacifico e invita tutti i paesi a svilupparsi congiuntamente e a risolvere le controversie tramite consultazioni.

     

"Per i paesi dell'Asia-Pacifico, lo sviluppo e la prosperità della Cina sono delle importanti occasioni, e non delle minacce o sfide, implicano cooperazione e win-win, e non lo sviluppo autonomo, e sono una forza trainante, e non un ostacolo. "

Va notato che la parte organizzatrice del Dialogo Shangri-la ha volutamente disposto che il ministro della Difesa delle Filippine, Voltaire Gazmin, intervenisse dopo il capo della delegazione cinese Qi Jianguo. Viste le continue recenti controversie tra la Cina e le Filippine sulla sovranità delle isole del Mar Cinese Meridionale, gli interventi affiancati dei due alti livelli militari hanno attirato l'attenzione generale.

 

Nella successiva sessione Q&A, visto che il problema della sicurezza marittima è stato al centro del Dialogo Shaangri-La, gli esperti e studiosi presenti hanno fatto un fuoco di fila di domande a Qi Jianguo sul pattugliamento dell'esercito cinese nel Mar Cinese Orientale e nel Mar Cinese Meridionale, e sui problemi dell'isola Huangyan e delle isole Diaoyu. L'attenzione è stata maggiore di quella riservata al segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagle, che il giorno precedente aveva pronunciato un discorso chiave.

 Circa la domanda se le operazioni di pattugliamento delle navi militari cinesi nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar Cinese Orientale minaccino o meno gli altri paesi, Qi Jianguo ha nuovamente chiarito il punto di vista della Cina:

     

"L'opinione del governo cinese è chiara, ossia il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale sono territorio sovrano della Cina. Quindi le operazioni di pattugliamento delle navi militari cinesi in territorio cinese sono del tutto corrette e indiscutibili".

Sulla controversia tra la Cina e le Filippine sull'isola Huangyan e la presentazione del problema collegato all'arbitrato della Corte internazionale da parte delle Filippine, Qi Jianguo ha affermato che la posizione della Cina sul problema del Mar Cinese Meridionale è coerente e questa posizione dispone di sufficienti prove storiche e basi giuridiche. La Cina si impegna coerentemente per la risoluzione delle controversie tramite negoziati bilaterali. La Cina ha anche compiuto degli sforzi incessanti per tutelare la stabilità del Mar Cinese Meridionale e promuovere la cooperazione regionale. Nel frattempo, Qi Jianguo ha indicato che la Cina e tutti i paesi dell'ASEAN hanno firmato la Dichiarazione sulla condotta nel Mar Cinese Meridionale, che comprende l'importante clausola che i paesi sovrani interessati discutono direttamente la risoluzione delle loro controversie.

"Noi e le Filippine siamo entrambi paesi firmatari della Dichiarazione, e abbiamo promesso di applicarla a fondo con impegno. Inoltre i canali di dialogo tra noi e le Filippine per la risoluzione delle controversie sull'isola Huangyan sono aperti, quindi non c'è bisogno della Corte internazionale, le due parti possono del tutto risolvere il problema attraverso un dialogo paritario."

 

Per quanto riguarda l'affermazione della Cina, gli esperti presenti hanno subito passato il problema al ministro della Difesa delle Filippine, Voltaire Gazmin, che ha detto:

"La parte filippina ritiene che la risoluzione arbitrale delle controversie sia un metodo pacifico. Speriamo che la Cina rispetti la sovranità e l'integrità territoriale delle Filippine. L'arbitrato è un meccanismo amichevole, inoltre speriamo che le controversie non influenzino le nostre relazioni con la Cina".

 

Tuttavia Gazmin ha aggiunto che le Filippine intendono tenere un dialogo sulla sicurezza regionale con i paesi interessati, così da tutelare la stabilità regionale e globale.

  

Parlando della possibilità o meno che la parte cinese accantoni le controversie sul problema delle isole Diaoyu, lasciandone la soluzione ai posteri, Qi Jianguo ha definito indubbio che la parte cinese persiste nell' "atteggiamento di lasciare la risoluzione del problema ai posteri". Vent'anni fa, dando prova di intelligenza politica, Deng Xiaoping ha avanzato di accantonare le divergenze.

"In realtà, ora sia il problema del Mar Cinese Orientale che quello del Mar Cinese Meridionale non dispongono delle condizioni per una risoluzione definitiva, quindi speriamo che i nostri paesi interessati diano prova di una sufficiente pazienza strategica."

 

Parlando delle relazioni della Cina con i paesi del Pacifico, Qi Jianguo ha affermato che la regione Asia-Pacifico è al centro dell'attenzione mondiale. Il centro economico mondiale si sta trasferendo nella regione. Ma egli ritiene anche che sia solo una trasformazione del centro di sviluppo economico, e non spera che l'Asia-Pacifico diventi un centro di controversie strategiche. Le varie parti devono convivere in modo pacifico, sviluppandosi e cooperando fra di loro.

  

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