Croazia: il 28° stato membro dell'Ue
  2013-07-02 15:17:50  cri

 


Dal primo luglio 2013, la Croazia è ufficialmente il 28° Stato membro dell'Unione europea. Il Paese si è preparato a questo evento per un decennio, dalla presentazione della domanda di adesione, nel 2003, fino alla realizzazione, oggi, del suo "sogno europeo". Entrare a far parte dell'Unione europea è stato un desiderio a lungo coltivato dal paese, che dovrà prepararsi ad affrontare sfide più grandi. Tuttavia, anche per l'Ue l'adesione della Croazia ha un significato speciale.

Stando alle parole dal presidente croato, Ivo Josipovic, la Croazia è un piccolo paese che ha vissuto una transizione difficile nel corso del secolo passato, e che solo vent'anni fa ha sofferto del trauma della guerra. Aderire ad una forte alleanza di paesi è un avvenimento carico di significato per la Croazia. Il Paese ha la speranza di allargare la propria influenza attraverso l'adesione all'Ue, e di entrare a far parte di un grande mercato e di una popolazione di 500 milioni di persone, ottenendo vantaggi economici. L'economia croata non sta attraversando un momento facile; dopo l'adesione all'Unione, la Croazia potrà beneficiare dei fondi comunitari e i suoi contadini potranno ottenere dei sussidi grazie alle politiche di sviluppo rurale promosse dall'Unione stessa. Il turismo svolge un ruolo decisivo nell'economia della Croazia. L'adesione all'Ue porterà nuove opportunità al turismo croato, stimolando così lo sviluppo economico del Paese. Dopo aver aderito al mercato unico europeo, non ci saranno più barriere doganali tra la Croazia e gli altri Stati membri; la forza lavoro, insieme a merci e capitali potranno circolare liberamente. Questo significa che i croati saranno in grado di godere di prodotti e servizi di qualità eccellente a prezzi competitivi. La libera circolazione dei capitali ridurrà i costi dei prestiti, e questa è certamente una buona notizia per le piccole e medie imprese del Paese. Nel frattempo, i croati potranno trovare lavoro in altri paesi dell'Ue e godere degli stessi diritti dei cittadini degli altri Stati membri.

Tuttavia, al momento attuale, la situazione generale dell'occupazione all'interno dei confini dell'Unione non appare positiva. Dopo l'adesione all'Ue, i prodotti e i cittadini croati potranno dirigersi all'estero, però anche numerose merci provenienti dagli altri paesi entreranno nel mercato croato. Un aspetto ancora più importante è che la maggior parte dei prodotti croati non è relativamente competitiva. Il Paese spera anche di attirare più investimenti dall'estero, ma non sarà facile; il costo del lavoro non è basso, e le agenzie internazionali di rating hanno già stimato al ribasso, con una doppia C, il suo credito sovrano. Questo, certamente, non attirerà l'entusiasmo degli investitori. Al contrario, la concorrenza spietata dell'Ue potrebbe portare al collasso diverse imprese a livello nazionale. Secondo gli analisti, per la piccola Croazia sarà ancora relativamente difficile beneficiare, a breve termine, dell'adesione all'Unione europea.

Come detto in precedenza, anche per l'Ue, l'adesione della Croazia ha un significato speciale. Mentre all'interno dell'Unione imperversava la crisi del debito, il suo processo d'integrazione ha incontrato nuovamente grande resistenza. Gli Stati membri già entrati nell'Eurozona hanno iniziato a porsi domande sul funzionamento della politica monetaria unica. I paesi che avevano dimostrato grande entusiasmo per la loro entrata nell'Ue, hanno mostrato esitazione, e anche la gente comune ha cominciato a riflettere sulla loro cieca venerazione nei confronti delle istituzioni comunitarie. Su questo sfondo, si può considerare significativo l'allargamento verso oriente dell'Unione europea. L'adesione della Croazia dà fiducia alle persone e mostra come la prospettiva di entrare a far parte dell'Ue eserciti ancora un certo fascino. Anche gli alti funzionari dell'Unione hanno affermato che l'allargamento verso oriente non si fermerà.

L'adesione della Croazia ha anche inviato un segnale positivo agli altri paesi dell'ex Jugoslavia che sperano di aderire all'Ue. Quanto avvenuto ha dimostrato che anche i paesi di quest'area hanno l'opportunità di diventare stati membri. Oltre alla Slovenia, entrata precedentemente a far parte dell'Unione, anche la Bosnia-Erzegovina, la Macedonia e la Serbia stanno preparando la loro adesione. La domanda della Serbia è già stata riconosciuta dall'Ue e, al più tardi per l'inizio dell'anno prossimo, ci sarà l'apertura ufficiale dei negoziati. Inoltre, il primo gennaio dell'anno venturo la Lettonia diverrà ufficialmente il 18° stato membro dell'Eurozona.

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