Egitto: completata la composizione del governo di transizione
  2013-07-18 14:34:57  cri



Il 16 luglio, il primo ministro egiziano ad interim, Hazem El Beblawi, ha portato a termine la composizione del governo di transizione. Lo stesso giorno, alla guida degli altri 33 membri dell'esecutivo, El Beblawi ha pronunciato il giuramento d'insediamento dinanzi al presidente Adly Mansour. Segue il nostro servizio sull'argomento:

Secondo quanto reso noto dai media locali, il ministro della Difesa egiziano, che ha guidato la "destituzione di Mohamed Morsi" il 3 luglio scorso, rimarrà in carica, ricoprendo, allo stesso tempo, quella di primo vice premier. L'ex ambasciatore egiziano negli USA, Nabil Fahmy, è stato nominato Ministro degli Esteri, mentre rimarrà in carica il Ministro degli Interni designato da Morsi, che continuerà a dirigere la polizia egiziana.

Sulla questione del nuovo governo, il professor Hassan, docente di Scienze Politiche all'Università del Cairo si è così pronunciato ai microfoni di Radio Cina Internazionale:

"Alcuni di loro hanno una grande reputazione politica in Egitto, e hanno agito nel precedente periodo di caos, mentre gli altri sono dei "tecnici". Si tratta di un esecutivo misto. Secondo me, il nuovo governo dovrà affrontare, senza dubbio, molte difficoltà. Aspetteremo e vedremo cosa farà in futuro."

In precedenza, il governo di transizione egiziano ha sottolineato diverse volte la sua intenzione di costituire un esecutivo di tecnici per promuovere lo sviluppo del paese.

I media locali hanno riportato, in modo particolare, l'assunzione dell'incarico a Ministro della Giustizia nel nuovo governo di transizione e riconciliazione nazionale, da parte del settantasettenne Amin El Mahdi, con una lunga esperienza in magistratura. Secondo Hassan, è molto importante, ai fini della costituzione del nuovo esecutivo di transizione, includere le principali forze politiche, e promuovere il consenso tra di loro. Solo in questo modo, sarà possibile realizzare la riconciliazione nazionale. Sentiamo le sue parole:

"Credo che l'immagine di questo nuovo governo debba anzitutto essere all'insegna della comprensività, che deve provenire dalla partecipazione di tutte forze politiche. Se non si potrà raggiungere un consenso tra diversi partner politici, questo si troverà sempre di fronte a degli ostacoli, e sarà probabilmente immobilizzato da alcune forze. In questo modo sarà impossibile che il paese vada avanti. Per questo motivo, credo che anche i Fratelli Musulmani, con altre forze d'ispirazione islamica, dovrebbero essere coinvolte."

Tuttavia, nel governo di El Beblawi non è presente alcun membro proveniente da questi partiti.

Nonostante il primo ministro del governo di transizione abbia sottolineato più volte la sua volontà di costituire un governo che sia inclusivo, comprendendo al suo interno anche degli esponenti dei Fratelli Musulmani, l'offerta è stata rifiutata da questi ultimi. L'Associazione dei Fratelli Musulmani ha condannato la deposizione di Morsi da parte dei militari come un atto di distruzione della democrazia in Egitto, ritiene che il governo di transizione sia illegale, e continua ad organizzare manifestazioni che chiedono la liberazione dell'ex presidente. Tuttavia, il professor Hassan non comprende le ragioni della richiesta. Queste sono le sue parole in merito:

"In realtà, i Fratelli Musulmani non chiedono solo la liberazione di Morsi, ma anche il suo ritorno all'incarico di presidente. Ritengo che questo non sia possibile. Certamente, ci sono delle difficoltà per la realizzazione di queste proposte."

Uno dei punti forti del nuovo esecutivo è quello dei tre ministri donne. Secondo quanto reso noto, le donne occuperanno tre posti chiave nel governo di El Beblawi, andando a capo rispettivamente dei ministeri dell'Informazione, della Sanità, e dell'Ambiente. In base ai commenti rilasciati dai media, alcuni decenni anni fa, il numero delle donne ministro era inferiore a due, dunque, attraverso questa nuova disposizione, il governo ha cercato di mostrare il proprio atteggiamento aperto.

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