Siria: incertezze sull'intervento militare contro il paese
  2013-09-10 16:12:12  cri

Il 9 settembre, ora locale, si è conclusa la settimana di pausa del Congresso degli Stati Uniti e i membri della Camera e del Senato sono tornati tutti a Capitol Hill, per discutere della mozione circa l'autorizzazione del governo a intraprendere un'azione militare contro la Siria. Tuttavia le proteste crescenti dei giorni scorsi e il sostegno ambiguo della comunità internazionale hanno reso le prospettive dell'attacco militare degli Stati Uniti sempre più deboli.

Secondo le statistiche della CNN, diversamente dalle cifre di pochi giorni fa, sia il numero dei sostenitori che quello degli oppositori dell'intervento militare, sono entrembi aumentati, ma apparentemente, il numero degli oppositori è aumentato di più.

Una delle ragioni di questo risultato è che, gli sforzi fatti dal presidente Obama e dal Segretario di Stato Warren, per cercare il sostegno della comunità internazionale non hanno raggiunto l'effetto desiderato. La riunione del G20 non è riuscita a portare ad una dichiarazione congiunta a questo proposito. Anche se l'UE ha condannato l'uso di armi chimiche e dato il sostegno morale agli Stati Uniti, tuttavia ha anche indicato che la decisione rispetto ad un eventuale intervento militare può essere presa solo dopo la pubblicazione dei risultati della squadra investigativa dell'ONU. Tuttavia va notato che i membri della Camera e del Senato, che non hanno ancora illustrato la propria posizione, rappresentano oltre la metà, per cui è difficile prevedere i risultati del voto bicamerale di questa settimana.

Per convincere il pubblico americano e i parlamentari, Obama e i suoi collaboratori si sono mobilitati ancora una volta. Oltre ad aver inviato il Capo della Direzione Generale della Casa Bianca Dennis McDonough, l'8 settembre, a ricevere interviste televisive, la sera del 9 settembre, Obama terrà personalmente un discorso su sei principali canali televisivi, e il 10 settembre, farà un discorso televisivo alla nazione. Inoltre Obama e il vicepresidente Joe Biden chiameranno e inviteranno alcuni membri del Congresso per continuare gli sforzi di lobbying.

Nel frattempo il segretario di Stato Kerry ha svolto attivamente attività di lobbying durante la sua visita in Francia. Il 7 settembre Kerry è arrivato a Parigi per iniziare la visita in Francia, ricevendo una risposta positiva da parte del governo francese. Il pomeriggio dell'8 settembre, ha anche tenuto una riunione con i ministri degli Esteri della Lega degli Stati Arabi presso l'Ambasciata degli Stati Uniti in Francia per invitarli a partecipare ad azioni militari contro la Siria.

Anche se le previsioni sull'autorizzazione dell'intervento militare del Congresso non sono ancora chiare, tuttavia in generale i media ritengono che indipendentemente dall'autorizzazione del Congresso, alla fine gli Stati Uniti intraprenderanno un'azione militare, è solo una questione di tempo.

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