Ginevra: al via i negoziati sulla questione del nucleare iraniano
  2013-10-15 15:19:46  cri

 

L'Iran e i sei paesi che si occupano del problema del nucleare iraniano riprenderanno i negoziati a Ginevra; i primi dopo l'insediamento del nuovo governo. Di recente, il nuovo presidente iraniano, Hassan Rouhani ha mostrato a New York un atteggiamento diplomatico, a causa del quale però si è attirato in patria, dopo il suo ritorno, le critiche dei sostenitori della "linea dura". Secondo gli analisti, il nuovo round di negoziati che si terrà nei prossimi giorni sarà un test importante per la nuova politica diplomatica di Rouhani.

I negoziati tra l'Iran e i sei paesi interessati al problema nucleare iraniano (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania) si terranno a Ginevra. In qualità di nuovo capo negoziatore sulla questione nucleare, il ministro degli Affari Esteri iraniano, Muhammad Javad Zarif, guiderà la delegazione del suo paese. Il 13 ottobre, il vice ministro degli Affari Esteri iraniano, Seyyed Abbas Araghchi, che parteciperà all'evento, ha affermato che, in occasione degli imminenti negoziati, l'Iran discuterà sul livello e sul numero delle attività di arricchimento dell'uranio, ma non consentirà di trasportare all'estero l'uranio arricchito, né di sospendere le attività di arricchimento. Araghchi ha affermato che questi due aspetti costituiscono per l'Iran una "linea rossa", e che il paese non farà la minima concessione sui suoi legittimi diritti allo sviluppo dell'energia nucleare.

In precedenza, l'Associated Press - citando i discorsi del presidente del Parlamento iraniano, Ali Lariani - ha affermato che l'Iran potrebbe considerare di sospendere le attività di arricchimento al 20% dell'uranio puro e negozierà con i sei paesi utilizzando l'uranio arricchito come merce di scambio. Tuttavia, il parlamento iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che si tratta di una notizia falsa.

Dal suo insediamento nel mese di agosto, il presidente iraniano Rouhani ha considerato la revoca delle sanzioni internazionali come una priorità assoluta nella sua attività diplomatica, reputando il miglioramento delle relazioni con gli Usa come un punto di svolta. Proprio questo ha suscitato, nel suo paese, le critiche da parte dei sostenitori della "linea dura". Le relazioni con gli Usa sono un problema politico sensibile e le voci contrarie ad una riconciliazione con gli Stati Uniti sono sempre forti.

All'inizio di questo mese, il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Sayyed Ali Khamenei, ha condannato l'inattendibilità del governo Usa, al contempo criticando la telefonata tra Rouhani a Obama come "inappropriata". Il presidente del parlamento iraniano, Larijani ha affermato che i commenti di Khamenei sul lavoro diplomatico svolto finora sono importanti e tempestivi, e i passi diplomatici successivi che saranno compiuti dal governo dovranno tenere conto della sua opinione.

Secondo gli analisti, anche se Khamenei ha espresso in linea di massima il suo sostegno all'attuale lavoro diplomatico di Rouhani, la sua visione negativa nei confronti degli Usa impedirà sicuramente che i due paesi si avvicinino di più. Se gli sforzi di Rouhani nella ricerca di migliorare le relazioni con gli Usa saranno frustrati, certamente saranno attuate delle modifiche alle nuove politiche diplomatiche.

Di recente, nel corso dell'intervista concessa a New York ai media americani, Rouhani ha affermato che ha avuto "piena autorità" e "ampia libertà politica" di effettuare i negoziati con gli Usa e i suoi alleati sui problemi che li preoccupano. Tuttavia, a causa di ciò che è accaduto dopo il suo ritorno, la comunità internazionale nutre ancora dei dubbi su quanto lui possa effettivamente fare per risolvere la questione del nucleare nel suo paese.

Secondo l'opinione pubblica, anche se Rouhani e Zarif - ministro degli Affari Esteri responsabile per i negoziati nucleari - sono considerati dei moderati, loro potranno attuare dei cambiamenti solo sulle strategie di negoziazione e sull'atteggiamento generale, ma non saranno in grado di prendere delle decisioni su importanti questioni di principio e sulla posizione del loro paese. A causa di ciò, l'attuale round di negoziati non sarà semplice. Il nuovo governo iraniano si è insediato da meno di tre mesi, e ci vorranno tempo e pazienza per ottenere dei progressi in questo senso.

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