Cina: ambiente d'investimento imparziale ed equo per le aziende straniere
  2013-11-01 14:17:20  cri

Il 24 ottobre la Camera di Commercio degli Stati Uniti in Cina nel rapporto di un'indagine condotta sui suoi membri ha indicato che solo il 28% di essi ritiene che negli ultimi 12 mesi l'ambiente d'investimento sia migliorato. In merito il 31 ottobre a Beijing, Shen Danyang, portavoce del Ministero del Commercio cinese, ha dichiarato che il ministero accoglie con favore le proposte e condurrà una seria ricerca per promuovere l'ulteriore miglioramento dell'ambiente d'investimento in Cina, sottolineando che la fiducia degli investitori stranieri nella Cina è ancora forte.

Secondo quanto reso noto dal rapporto, il tasso di soddisfazione delle aziende statunitensi sul miglioramento dell'ambiente commerciale in Cina è passato dal 43% del 2012 al 28%. Sebbene solo il 19% degli intervistati ritenga che esso sia peggiorato, vi sono comunque delle voci secondo le quali la Cina sarebbe caduta in uno stallo del processo di apertura al mercato. Secondo le nuove norme pubblicate nel 2011 alle imprese straniere è proibito offrire servizi nel settore logistico e della ricerca bio-tecnologica, cosa di cui la Camera di Commercio americana ha espresso profonda insoddisfazione.

Il 31 ottobre Shen Danyang ha indicato che, alla luce del rapporto presentato dalla Camera di Commercio americana, il Ministero del Commercio cinese accoglierà con favore le proposte costruttive e ragionevoli in essocontenute e vi condurrà una seria ricerca, in modo tale da promuovere l'ulteriore miglioramento dell'ambiente d'investimento in Cina.

(reg.1)

"Sulla base della domanda di sviluppo economico e regolazione della struttura industriale cinese e delle richieste che regolano la direzione degli investimenti stranieri, il governo cinese ha condotto periodiche modifiche alle norme del "Codice guida al settore degli investimenti stranieri". Ogni volta che queste modifiche sono state apportate si è insistito sul principio di una sempre maggiore apertura e trasparenza, riducendo il più possibile le restrizioni agli investitori stranieri. L'ultima modifica, quella del 2011, riflette il nostro impegno e la tendenza all'ampliamento del settore per creare un migliore ambiente d'investimeto."

Shen Danyang ha spiegato che di recente il ministero del commercio cinese si è nuovamente impegnato per migliorare l'ambiente d'investimento delle aziende straniere e in altri settori. Ad esempio, delegare i poteri di valutazione ed autorizzazione agli investimenti esteri ad organi inferiori, ridurre i passi delle procedure di valutazione e migliorare l'efficienza. L'area pilota di libero commercio di Shanghai fondata di recente ha inoltre avanzato una serie di misure d'accoglienza per promuovere l'apertura all'estero, come ampliare i settori in cui le aziende straniere possono investire e creare nuovi modelli di amministrazione degli investimenti esteri.

(Reg.2)

"In generale la fiducia degli investitori stranieri verso la Cina è ancora forte. Secondo un'indagine condotta dalla Conferenza per lo Sviluppo e il Commercio dell'Onu, la Cina è ancora il primo destinatario degli investimenti internazionali per gli anni dal 2012 al 2014. Secondo l'indice di fiducia degli investimenti stranieri diretti pubblicata nel 2013 da A.T. Kearney, la Cina si classifica al secondo posto, dimostrando che il mercato cinese ha ancora una forte capacità di attrarre gli investitori di diversi Paesi. Nonostante ciò, l'ambiente d'investimento cinese va ancora migliorato. Continuiamo a insistere in un ulteriore ampliamento e miglioramento dell'ambiente d'investimento per creare un'ambiente imparziale ed equo che favorisca le imprese straniere. "

Inoltre, alcuni media stranieri hanno definito la rivelazione e le critiche dei media cinesi sul fenomeno degli alti prezzi di alcune aziende straniere quali Samsung, Apple e Starbuck in Cina, come una misura rivolta alle imprese straniere appositamente progettata dalla parte cinese. Shen Danyan ha risposto dicendo che questi servizi e critiche riflettono il senso di responsabilità sociale dei media cinesi che non mira solamente alle imprese straniere.

(reg.3)

"Circa le critiche dei midia crediamo che sia necessario osservare il fenomeno partendo dalla realtà, in modo obiettivo e razionale. Se le compagnie sopracitate hanno violato o meno le leggi e norme cinesi saranno gli organi competenti a giudicarlo con i quali il ministero del commercio cinese collabora nel condurre i lavori di verifica in base alla legge partendo dalle proprie responsabilità. Da un lato, tuteliamo i diritti e gli interesi legali dei consumatori cinesi, dall'altro, tuteliamo in modo pratico quelli delle imprese straniere."

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