Terza sessione plenaria del 18° Comitato centrale del PCC: la politica sul terreno attira l'attenzione generale
  2013-11-12 14:37:22  cri

 

Fra i molti lavori in agenda della terza sessione plenaria del 18° Comitato centrale del PCC, l'impostazione della riforma del sistema dei terreni è un tema che attira l'attenzione generale. Delle sette edizioni della terza sessione plenaria tenute dal 1978 al 2013, due hanno avuto come tema la riforma delle campagne. La riforma del sistema dei terreni rurali è anche considerata il punto saliente del nuovo turno di riforme. In futuro, come verrà portata avanti la riforma dei terreni? Quali scelte occorrerà affrontare? Quali esperimenti fatti nelle varie parti del paese possono esser presi a prestito?

L'impossibilità nella fase attuale del trasferimento del diritto di usufrutto dei terreni collettivi rurali ha reso difficile la comparsa nelle campagne dei vantaggi della produzione di scala, provocando invece distorsioni dei prezzi, l'iniqua distribuzione dei benefici del valore aggiunto e altre incongruenze. Affinché le terre diventino redditizie, molte località della Cina hanno cominciato da tempo a provare il trasferimento del diritto di usufrutto, così da stimolare la vitalità dell'economia rurale.

La coltivazione di scala tramite il trasferimento del diritto di usufrutto dei terreni collettivi rurali ha permesso maggiori profitti ai contadini. Attualmente, la superficie del parco dell'agricoltura moderna del villaggio di Tianxi supera già i 33 ettari. Però, il segretario del villaggio, Xu Hongsheng, nutre ancora delle aspettative verso la politica in merito.

"Come sviluppare l'economia se il villaggio non ha nulla? Per sviluppare qualcosa di concreto, non si può fare a meno della terra, e questa è una contraddizione. In caso di allentamento della politica, penso che valga la pena fare qualcosa di concreto sulla base della tutela dei terreni coltivabili. In questo modo verrà accelerato lo sviluppo interno al villaggio. Alcuni famosi villaggi, incluso Huaxi, si sono sviluppati sulla base dell'industria."

Il 63° articolo della "Legge sull' amministrazione del terreno" stabilisce che "il diritto di usufrutto dei terreni collettivi dei contadini non può essere trasferito o affittato per la costruzione non agricola". Il membro dell'Istituto di ricerche sullo sviluppo rurale dell'Accademia cinese di Scienze sociali, Li Guoxiang, ritiene che con il trasferimento sul breve periodo delle terre sia difficile realizzazione l'integrazione fra città e campagna.

"Una volta affiancato il sistema della previdenza sociale, ecc., si potrebbe portare sul mercato l'integrazione fra città e campagna, una cosa che a lungo termine va anche risolta. Ma nell'attuale fase di transizione, in 5-10 anni la possibilità di soluzioni drastiche è minima."

Per affrontare l'"avidità di terra" manifestatasi in molte parti della Cina ai fini dello sviluppo economico, negli ultimi anni varie località hanno effettuato delle attive prove.

Al seguito del trasferimento in città di un sempre maggiore numero di manodopera rurale, è emerso il problema del mancato utilizzo dei terreni edificati o edificabili. Secondo i dati, quasi il 10-20% dei terreni rurali del genere è inutilizzato. Di recente il Centro di ricerche sullo sviluppo del Consiglio di Stato ha pubblicato il piano "383", la cui parte sul diritto di ipoteca e di trasferimento dei terreni edificati o edificabili attira la forte attenzione di molti operai-contadini.

Al momento, in Cina la popolazione fluttuante totale supera i duecento milioni. Tenuto conto che il paese si trova in una fase di sviluppo accelerato dell'urbanizzazione, calcolando in base all'attuale tasso di urbanizzazione dell' 1%, ogni anno oltre 13 milioni di persone affluiscono nelle città alla ricerca di una vita migliore o per realizzare i loro ideali, lottano e si danno da fare, contribuendo allo sviluppo delle città, ma non possono godere del tutto del "trattamento da cittadino". D'altro canto, molti cittadini, per la pressione dell'alto costo delle case, hanno delle difficoltà di sistemazione.

L'aspettativa del mondo esterno di portare sul mercato i terreni agricoli potrebbe permettere ai contadini di diventare concessionari di terreni edificabili, legalizzando addirittura, a certe condizioni, le "case con mini-diritto di proprietà". Il direttore dell'ufficio di macroeconomia dell'Istituto di Ricerche sullo sviluppo rurale dell'Accademia di scienze sociali, Dang Guoying, teme che in caso di offerta di enormi estensioni di terreno rurale, ci sia il rischio di un eccessivo sfruttamento.

"Dopo l'allentamento delle restrizioni sui terreni da costruzione nelle campagne, la loro dimensione totale risulterà maggiore di quella di tutte le città del paese, per cui l'immissione sul mercato di una tale quantità avrà un impatto significativo sulla fornitura di terreno. E' quindi necessario un programma generale per evitare gli sprechi."

Nonostante le forti aspettative generali circa la politica di circolazione dei terreni, per molti che sono nati in campagna, la terra ha anche il senso delle "radici".

Negli ultimi anni, per l'enorme richiesta di terreno dovuta al processo di urbanizzazione, le dispute per l'occupazione delle terre e la distruzione delle case sono state molto frequenti, in particolare circa i compensi dei terreni collettivi, che toccano gli interessi dei contadini. Con il profondo avanzamento dell'urbanizzazione, le contraddizioni tra domanda e offerta di terreno si ampliano di giorno in giorno, e crescono gli appelli di ogni parte del paese per la riforma del sistema dei terreni. La terra è il polso vitale dei contadini, per cui alcuni studiosi avanzano che affinché la riforma liberi maggiori dividendi di terreno, garantendo nel frattempo che gli interessi dei contadini non vengano danneggiati, la terza sessione plenaria del 18° Comitato Centrale del PCC chiarirà ulteriormente la direzione della riforma del sistema dei terreni.

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