La svolta di Abe verso il pensiero di destra
  2014-01-02 14:49:35  cri

Il 26 dicembre Shinzo Abe, ad un anno dalla sua rielezione a primo ministro del Giappone, ha visitato il sacrario di Yasukuni nel quale vengono onorati alcuni criminali di guerra di classe A della seconda guerra mondiale, terminando così il suo primo anno di governo con una posizione dura e conservatrice che sembra far sgretolare le basi pacifiche costruite dal Giappone dalla fine della guerra. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

"Oggi ho visitato il sacrario di Yasukuni e unito le mani per esprimere rispetto alle anime di coloro i quali hanno sacrificato la loro vita per il Giappone, nella speranza che le loro anime possano riposare in pace."

Queste le parole rilasciate da Abe dopo la visita al sacrario di Yasukuni a Tokyo. Si tratta della prima visita al sacrario dall'inizio del suo incarico, primo mandato compreso. A questo proposito il presidente del Comitato per l'Eredità e lo Sviluppo dei Colloqui di Murayama, Takakage Fujita, ha affermato che questo "gesto stupido" dimostra la natura da "falco" di Abe. 

All'inizio di quest'anno Abe aveva riproposto la politica che è stata definita "Abenomics" e alla fine di aprile, rispondendo al Congresso ha sminuito il valore dei Colloqui di Murayama durante i quali era stato fatto atto di pentimento e presentate le scuse per il dominio coloniale e i reati commessi durante l'invasione giapponese nella seconda guerra mondiale, dicendo addirittura che "La definizione di invasione non è stata confermata dal mondo accademico e dalla comunità internazionale." A questo proposito Ling Xingguang, presidente del Centro Culturale e Tecnico-scientifico sino-giapponese e professore onorario presso l'Università della Prefettura di Fukui, ha commentato:

"Mi sembra che la tendenza di destra del Giappone sia evidente. Osservando la storia giapponese, dopo la seconda guerra mondiale l'intero Giappone ha percorso la strada dello sviluppo pacifico, mentre ora sembra esserci un'inversione di marcia, quindi si può dire che c'è ora una grave tendenza al pensiero di destra. A questo proposito dobbiamo essere molto vigili e tenere d'occhio quale sarà la direzione che prenderà in futuro."

Il 17 dicembre il governo Abe ha approvato due documenti guida sulla politica di sicurezza, ovvero la Strategia di Garanzia della Sicurezza Nazionale e il nuovo Piano per la Difesa, con particolare enfasi sulla teoria della "minaccia dei paesi della regione".

In campo diplomatico Abe ha proposto una diplomazia di valori di afflato globale, sottolineando l' "alleanza tra il Giappone e gli Usa" come fulcro e il rafforzamento della cooperazione con i paesi con i quali condivide "valori comuni" e una particolare attenzione alla regione dell'ASEAN. A questo proposito, Ling Xingguang ha commentato:

"Il suo obiettivo è evidente, cioè espandere l'influenza del Giappone e isolare la Cina, obiettivo che però non è stato raggiunto. Dobbiamo continuare a lottare contro il Giappone in questo campo, in modo da sbaragliare la diplomazia anti-Cina promossa da Abe."

Sulla politica di sicurezza l'evidente obiettivo militare è contrario ai "principi pacifisti" stabiliti dal Giappone nel dopoguerra. Quanto alla politica diplomatica, seminare zizzania fra i paesi non si conface al trend dominante nelle relazioni internazionali che prevede la cooperazione all'insegna del win-win e la ricerca di punti comuni lasciando da parte le divergenze. Ovviamente il governo Abe sta promuovendo un Giappone di destra in modo da raggiungere i suoi obiettivi ultimi tra i quali rompere il sistema costituzionale e creare la "potenza militare e politica" tanto agognata. Per rispondere alla domanda "Continuerà Abe la sua rotta verso la destra?", Ling Xingguang ritiene occorra valutare due fattori:

"Il cambiamento è possibile. Alcuni ritengono che Abe abbia ancora un lato realistico, dall'altro però continuerà ancora a inseguire i suoi ideali. Dobbiamo prepararci ad affrontare entrambe le eventualità. Bisogna spingerlo verso il cambiamento anche se è probabile che ciò non avvenga, in questo caso occorrerà elaborare un piano a lungo termine."

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