Tailandia: dichiarato lo stato d'emergenza
  2014-01-23 13:53:08  cri

Il 21 gennaio il governo di transizione tailandese ha annunciato ufficialmente l'inizio dello stato d'emergenza nella capitale Bangkok e in alcuni changwat dei dintorni a partire dal 22 gennaio in risposta all'escalation di violenza delle manifestazioni. A questo proposito i manifestanti anti-governativi hanno detto che lo stato d'emergenza non avrà alcun impatto sulle attività di protesta e che organizzeranno ancora attività di vario genere per esercitare pressioni sul governo. Alcuni studiosi tailandesi ritengono che lo stato d'emergenza potrebbe provocare danni e problemi incontrollabili, per cui il governo dovrà essere quanto mai prudente.

Il 21 gennaio, dopo un confronto tra i membri del gabinetto e della Commissione per la Pace e l'Ordine, il governo di transizione tailandese ha deciso di avviare lo stato d'emergenza per due mesi a partire dal 22 gennaio. Il decreto coprirà l'area di applicazione della legge di sicurezza interna, tra cui Bangkok, Nonthaburi, Samut Prakan e alcune aree di Pathum Thani. Al contempo verrà istituita una Commissione per le emergenze responsabile della gestione e della valutazione del quadro della sicurezza nell'ambito dello stato d'emergenza. In una conferenza stampa del 21 il segretario generale del Consiglio di Sicurezza nazionale tailandese, Pharadorn Phattanatabut ha annunciato:

"Lo stato d'emergenza entrerà in vigore il 22 gennaio e durerà per 60 giorni per un raggio d'azione uguale a quello della legge di sicurezza interna e sarà diretto da tre organi: in testa il ministro del Lavoro, poi il capo della polizia, Adul Saengsinkaeo, che sarà responsabile dell'esecutivo e infine la Commissione per le emergenze che sarà responsabile della gestione e della valutazione della situazione generale. "

Chalerm Yubamrung, responsabile della Commissione per le emergenze e ministro del Lavoro, ha affermato che il governo è stato costretto ad avviare lo stato d'emergenza a causa dell'escalation delle manifestazioni, degli effetti negativi derivati dall'occupazione dei dipartimenti governativi e dei frequenti casi di violenza. Yubamrung ha però sottolineato che il governo non soffocherà in alcun modo le manifestazioni.

  

"Ci prenderemo cura dei cittadini che parteciperanno ai raduni e la polizia agirà in conformità con gli standard internazionali, non disperderà i manifestanti durante la notte né ricorrerà all'uso della forza. Terremo in considerazione gli standard internazionali e agiremo a seconda della situazione, ma non prevediamo di disperdere i manifestanti. "

Nonostante il governo abbia dichiarato lo stato d'emergenza per via di un relativo aggravarsi della situazione, i manifestanti si sono dimostrati sprezzanti nei confronti di tale mossa.

Il 21 il leader delle manifestazioni, Suthep Taugsuban, ha affermato che la decisione dello stato d'emergenza da parte del governo non ha trovato il sostegno dell'esercito. Lo stato d'emergenza, in linea di principio, conferisce al governo il potere di autorizzare l'esercito a partecipare alle operazioni per il controllo della sicurezza, ma il giorno stesso, l'esercito ha dichiarato che non vi prenderà parte. Taugsuban ha quindi commentato dicendo che in tali circostanze le manifestazioni non verranno limitate anzi, saranno ancora più impetuose.

"A partire da domani le nostre azioni saranno in continua escalation per rispondere allo stato d'emergenza avviato dal governo. Dobbiamo esercitare maggiori pressioni su Yingluck Shinawatra e il suo governo per far sì che si dimettano al più presto. I nostri raduni continueranno in modo pacifico e l'atmosfera sarà ancora più vivace. "

Le reazioni dei vari ambienti della società tailandese allo stato d'emergenza sono state molto diverse. Panitan Wattanayagorn, ex portavoce del governo tailandese e docente di Scienze politiche presso l'Università di Chulalongkorn, ritiene che questo sia un segno che il governo prenderà ulteriori misure per risolvere la situazione, ma, considerate le esperienze e le lezioni passate, se il governo e la polizia non dimostreranno di avere l'esperienza e le capacità necessarie e non saranno prudenti, potranno causare danni irreparabili.

"L'avvio di questo genere di misure è considerato un modo per mantenere la situazione sotto controllo e far pressioni sui manifestanti, in modo che smettano di radunarsi e si possano distendere le tensioni.

Se ce la faranno riusciranno a raggiungere il loro obiettivo, in caso contrario si userà la forza e il processo d'esecuzione sarà complesso. Ora il governo ritiene che sia necessario avviare lo stato d'emergenza ed è possibile che in questo processo ci si imbatta in molti problemi già incontrati in passato. "

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