Davos: Iran e Israele al Forum Economico Mondiale
  2014-01-27 16:16:17  cri

 

Il 23 gennaio, il Forum Economico Mondiale, in corso a Davos, è entrato nel secondo giorno, il più fitto di attività, più di cinquanta, che si sono susseguite una all'altra, in mezzo all'alternarsi di personalità di ogni ambiente, due delle quali hanno attirato l'attenzione generale: il presidente iraniano Hassan Rohani, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. La comparsa lo stesso giorno a Davos dei leader di questi due paesi mediorientali antagonisti ha in realtà qualcosa di'intrigante.

"Sono molto onorato di dare il benvenuto al presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Dottor Rohani, alla conferenza annuale del Forum di Davos. Ci troviamo in un periodo chiave, il cosiddetto processo 5+1 (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia, USA + Germania). Sono convinto che la comunità internazionale è in ardente attesa di sentire le speranze per il futuro dell'Iran e del popolo iraniano. "

La mattina del 23, il presidente del Forum Economico Mondiale, Schwab, ha presieduto l'attività del discorso speciale del presidente iraniano Rohani, il primo leader iraniano presente a Davos negli ultimi dieci anni. Il suo discorso speciale ha attirato un folto pubblico.

Rohani ha fatto un discorso di circa 20 minuti in Farsi, in cui ha trasmesso alcune notizie. Primo, l'Iran si dedicherà alla costruzione e allo sviluppo nazionale al fine di entrare nei ranghi delle economie emergenti nel prossimo decennio. Secondo, l'Iran non intende sviluppare armi nucleari, ma non rinuncia al diritto all'utilizzo pacifico dell'energia nuclerare. Terzo, l'Iran intende sviluppare i rapporti e attivare la cooperazione sotto tutti gli aspetti con tutti i paesi normali.

Rohani ha sottolineato che nella strategia di sicurezza nazionale dell'Iran non c'è mai stato posto per le armi chimiche e in futuro il paese non potrà andare in questa direzione. L'Iran è disposto ad accettare la supervisione dell'AIEA, nella speranza di realizzare la completa risoluzione del problema nucleare. Nel suo discorso, Rohani ha anche lanciato un caloroso invito al mondo, dando il benvenuto alle imprese dei vari paesi a investire e ad attuare la cooperazione in Iran, e agli individui a percepire l'ospitalità del popolo iraniano.

Lo stesso giorno, Israele ha tenuto due importanti attività a Davos: la conferenza stampa del presidente, il novantenne Shimon Peres, e il discorso speciale al Convention Centre del premier Benjamin Netanyahu. Il pomeriggio del 23, Netanyahu ha iniziato il suo discorso sul podio dove aveva appena parlato Rohani. In un forum economico come quello di Davos, i leader presentano soprattutto al mondo l'immagine di apertura e cooperazione dei rispettivi paesi, e neanche Netanyahu ha fatto eccezione. Ha sottolineato che Israele è un paese dalla forte capacità di innnovazione, e intende diventare l'incubatore della scienza e tecnologia globale.

  

"In Medio Oriente, Israele non è una presenza negativa, ma positiva. Sono convinto che le nostre relazioni con i paesi confinanti non sono solo un gioco a somma zero, anzi possiamo realizzare il win-win. Il nostro concetto è semplice: il mondo appartiene ai creativi. Israele è il centro dell'innovazione, quindi lancio un invito a tutti i paesi che si aspettano l'innovazione: Israle si apre a voi, benvenuti!"

Anche se Iran e Israele non si sono scontrati faccia a faccia a Davos, l'antagonismo interno delle due parti non è venuto meno. Per esempio, quanto alla dichiarazione di Rohani di "voler stabilire dei rapporti pacifici e normali con il mondo", il moderatore Schwab ha subito chiesto: "Questo comprende tutti i paesi?", alludendo in realtà a Israele. In proposito, Rohani ha solo potuto dare una vaga risposta. E mentre interagiva con il moderatore, Netanyahu ha apertamente accusato l'Iran di essere una minaccia per la regione, e ha invitato il mondo a fermare il suo programma nucleare.

I discorsi speciali di Netanyahu e di Rohani sono stati il clou della giornata a Davos, hanno attirato un folto pubblico e sono stati ampiamente riportati dai media.

 

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