Ucraina: tregua momentanea dopo gli scontri
  2014-02-21 14:40:15  cri

 

Il 18 febbraio nella capitale dell'Ucraina, Kiev, sono scoppiati violenti scontri tra i manifestanti anti-governativi e la polizia che hanno causato morti e feriti fra entrambi gli schieramenti. Dalla mattina del 19 l'atmosfera in Piazza dell'Indipendenza a Kiev appare più distesa e le tensioni tra le due parti sono andate progressivamente scemando.

 

Il 18 febbraio dopo un giorno e una notte di feroce combattimento, il centro di Kiev, soprattutto Piazza dell' Indipendenza è un mare di detriti. Anche se il firewall lungo 100 metri tra i manifestanti e la polizia si è man mano spento, pneumatici, detriti e tende date alle fiamme sono ancora fumanti sul campo e col passare del tempo i focolai sulla piazza sono sempre di meno, mentre le cariche tra manifestanti e polizia si sono gradualmente fermate. Ma dalle 16:00 del 19 l'attività dei manifestanti in piazza è diventata sempre più vivace: alcuni sono saliti sul palco al centro della piazza per fare discorsi, cantare o pregare e i falò hanno iniziato ad accendersi sempre più numerosi. Secondo quanto riportato, il 19 l'opposizione ha ricevuto la notizia che la polizia avrebbe lanciato un nuovo attacco su vasta scala alle 6 di sera, ma alla fine non ha preso alcuna iniziativa, sicché fino a notte fonda la situazione in Piazza dell'Indipendenza non è peggiorata e i due schieramenti hanno mantenuto le loro posizioni. Secondo quanto riferito dalla polizia ucraina, dal momento che la sede generale dell'opposizione, ovvero il palazzo del sindacato ucraino, è stato distrutto in un incendio, il 19 l'opposizione ha occupato il palazzo dell'Amministrazione statale delle Poste e delle Telecomunicazioni e il palazzo della Commissione della Radio e della Televisione nazionale dove ha stabilito il proprio quartier generale.

Il 19 la situazione di molte altre regioni del paese appare molto più tesa rispetto alla capitale. Nella città di Ivano-Frankivsk è stato organizzato un raduno sullo slogan "Kiev tieni duro! Frankivsk è con te" al quale hanno partecipato circa 20mila persone, per lo più studenti e docenti universitari, per esprimere il loro sostegno ai manifestanti di Piazza dell'Indipendenza e con l'intenzione di raggiungerli a Kiev. Nel frattempo in altre città come Lviv e Poltava i manifestanti anti-governativi hanno assalito i dipartimenti degli Interni, e della Sicurezza e il palazzo del governo.

Secondo quanto riferito dal governo ucraino, il bilancio dei feriti e delle vittime sarebbe in aumento. Alle 18:00, ora locale, si contavano 26 morti e 426 feriti negli scontri del 18 mentre 277 persone sarebbero ricoverate in ospedale.

Il 19 febbraio i leader delle tre principali fazioni d'opposizione hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nel quale si dice che faranno il possibile per porre fine agli scontri e lanciano un appello al presidente Viktor Yanukovych affinchè indica una "tregua" e ordini il ritiro della polizia da Piazza dell'Indipendenza, fermando le azioni di repressione dei manifestanti. I leader dell'opposizione hanno però anche ricordato che la pazienza dei cittadini ha dei limiti e che il tempo stringe e sperano che le cose non raggiungano un punto di non ritorno. Se si riuscirà ad evitare un'escalation degli scontri e uscire dalla crisi politica dipenderà in tutto e per tutto da Yanukovych.

  

Il 19 il capo dell'agenzia per la sicurezza ucraina, Oleksandr Yakimenko, ha detto in una dichiarazione che alcune persone stanno agendo in modo violento attraverso incendi, omicidi premeditati, sequestri di persona, minacce ai cittadini, tutte azioni che si possono già considerare atti terroristici. Le organizzazioni radicali ed estremiste sono una minaccia per la vita di milioni di cittadini ucraini. Per questo l'agenzia ha deciso di lanciare azioni antiterroristiche nel paese per le quali, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa, si sta valutando la possibilità della partecipazione dell'esercito.

Il 19 Yanukovych ha proclamato una giornata di lutto nazionale per il 20 e ricordare le vittime degli scontri. Il 20 i dipartimenti governativi, gli organi delle regioni autonome, le aziende statali, e le organizzazioni nazionali esporranno la bandiera a mezz'asta, ogni attività di intrattenimento verrà annullata così come concerti ed eventi sportivi, mentre anche i programmi televisivi e radiofonici subiranno delle modifiche.

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