Alberto Bradanini: "Il sogno cinese", un sogno di benessere e felicità
  2014-03-05 14:20:12  cri

Il 4 marzo, in occasione delle due sessioni dell'APN e della CCPPC, in corso a Beijing, l'ambasciatore italiano in Cina, Alberto Bradanini, ha concesso un'intervista al nostro inviato.

Durante l'intervista l'ambasciatore ha presentato il suo punto di vista sul risanamento atmosferico di Beijing, sulla cooperazione tra Cina e Italia nella tutela ambientale e sulle prospettive della cooperazione bilaterale negli altri settori, oltre a illustrare quella che è la sua comprensione del sogno cinese.

L'ambasciatore ha detto di seguire con attenzione le due sessioni in corso a Beijing.

"C'è un tema, oltre a quello che ho detto mi auguro che la Cina si muova verso un ampliamento della protezione sociale, che è un concetto che in Europa si direbbe socialdemocratico, ma che in Cuna non si bene come chiamare, ma che certamente fa parte del DNA di un Paese che è governato, che è diretto da un partito comunista, quindi mi auguro che la protezione sociale rimanga una delle priorotà della dirigenza cinese. Il secondo aspetto riguarda la presenza delle imprese private e degli interessi privati nel sistema economico cinese."

Circa il risanamento atmosferico di Beijing, l'ambasciatore Bradanini ha confermato gli sforzi compiuti dal governo cinese, ricordando che molti paesi occidentali hanno impiegato diversi anni per risolvere il problema della tutela ambientale durante il processo di sviluppo.

"Anche in Occidente si sono fatti dei danni nei decenni e nei secoli passati, purtroppo però devo dire che la Cina non è stata in grado di trarre insegnamento dai nostri errori. Potremmo comunque metterci intorno a un tavolo e lavorare tutti per imparare, non solo la Cina a curare i guasti prodotti nella natura, ma anche noi in Occidente - europei e italiani - ad acquisire le ultime tecnologie che ci consentiranno di essere ancor più avanzati e attenti alla tutela dei luoghi e della natura dove viviamo."

Quanto alle prospettive della cooperazione tra Cina e Italia, due paesi dall'antica storia e brillante cultura, l'ambasciatore ha detto di nutrire piena fiducia e ha avanzato la proposta di sviluppare in modo prioritario i quattro settori.

"L'Italia reputa che la cooperazione bilaterale può essere rafforzata in alcune aree che sono state dichiarate prioritarie da parte della dirigenza cinese, da parte dell'ultimo Plenum del Partito Comunista, ma anche del governo e dell'Assemblea generale che si riunisce proprio in questi giorni. Questi quattro settori sono, l'agricoltura, la sanità, l'ambiente e l'urbanizzazione. In ciascuno di questi quattro settori, l'Italia ha delle capacità, che sono già testate dal mercato e sulle quali si può sviluppare una cooperazione specifica con la Cina. Per esempio, l'urbanizzazione, in Italia si è realizzata una fase di passaggio dalla campagna verso le città di milioni di persone, in maniera molto equilibrata, molto bilanciata, sia in termini di movimento delle persone che in termini di utilizzo delle risorse e anche di qualità dell'ambiente, l'aria che si respira anche nelle zone altamente industriali del mio paese, è un'aria accettabile, certo forse non è quella di 500 anni fa, però comunque la qualità della vita è buona, il cibo che si produce in campagna viene porato nelle città e la sua qualità è eccellente, il controllo dell'utilizzo di queste risorse, tra cui anche l'acqua, è un controllo efficace, insomma si è sviluppato un modello di urbanizzazione, piuttosto di alta qualità, che è sottoposto continuamente alle pressioni della vita moderna, ma che l'Italia è disposta a condividere con le autorità cinesi per trasferire know-how, tecnologia, conoscenze al servizio dello sviluppo della Cina."

Quanto alla sua comprensione del sogno cinese, l'ambasciatore Bradanini ha detto:

"Ma è bene avere dei sogni, è bene che in parte questi sogni rimangano sempre dei sogni, perchè se poi dopo davvero si realizzano, potrebbe subentrare un pizzico di delusione. Ma va detto che per quanto riguarda la Cina, questo sogno non solo si va realizzando nel corso del tempo- se Deng Xiaoping tornasse in vita sarebbe d'accordo con me- ma non porta con sè grosse delusioni per il momento-per il momento. Il sogno cinese ognuno lo interpreta a modo suo: nella mia fantasia, il sogno cinese è un sogno di benessere e fleicità. Il benessere ha a che fare con il mondo moderno, tutti vogliamo avere la casa, la macchina, e le vacanze all'equatore. La felicità è invece qualcosa che ha a che fare con la nostra cultura: mi auguro che la Cina non abbandoni mai questo profilo di cultura profonda che porta con se, perchè questo può aiutarla a bilanciare eventualmente qualche delusione che potrebbe emergere dalla realizzazione dei suoi sogni."

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