Usa: Kerry cancella l'incontro con Putin, escalation del confronto Usa-Russia sul problema dell'Ucraina
  2014-03-13 14:00:40  cri

 

Il 10 marzo il segretario di Stato americano Kerry ha cancellato l'incontro con il presidente russo Putin, affermando che la posizione delle due parti circa la soluzione della crisi ucraina è troppo distante. Nel frattempo la Casa Bianca accoglierà la visita del premier del governo ad interim ucraino Arseniy Yatsenyuk, dimostrando il pieno sostegno Usa al governo ad interim del paese. Con l'avvicinarsi del referendum sul distacco della Crimea dall'Ucraina, il confronto fra Usa e Russia su come risolvere la crisi ucraina registra quindi un' escalation.

  

Yatsenyuk ha ricevuto l'invito dalla Casa Bianca dopo aver giurato alla Russia che non rinuncerà assolutamente ad un pollice del territorio. In merito, l'interpretazione dei media è che dopo aver sfidato la Russia, Yatsenyuk chiede l'appoggio degli Usa, e da parte sua la Casa Bianca approfitta dell'occasione per lanciare un chiaro segnale a Mosca: gli Usa sostengono fermamente il governo ad interim ucraino. La dichiarazione della Casa Bianca afferma che l'incontro tra Obama e Yatsenyuk sarà imperniato sulla ricerca di un canale di risoluzione pacifica dell'intervento militare russo nel problema della Crimea, e sottolinea che qualsiasi piano deve rispettare la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina.

  

Contemporaneamente, la Casa Bianca ha avanzato alla Russia un piano scritto di risoluzione della crisi ucraina, che però è stato rifiutato. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha indicato che il piano americano "considera come punto di partenza delle consultazioni il quadro originato dal golpe", il che è inacettabile, per cui la Russia avanzerà un altro piano. Il che ha direttamente provocato la revoca del segretario di Stato americano Kerry dell'incontro programmato per il 10 a Sochi con il presidente russo Putin. Il Dipartimento di Stato Usa afferma che gli Usa devono vedere delle prove concrete che dimostrimo che la Russia è pronta a discutere la proposta diplomatica da loro avanzata di promozione del dialogo diretto tra Russia e Ucraina, altrimenti l'incontro non avrà alcun significato.

  

Secondo il Wall Street Journal, Usa e Russia si accusano l'un l'altra di creare degli ostacoli diplomatici, creando il più grave stallo nei rapporti bilaterali sin dalla fine della guerra fredda. Alcuni media arrivano a chiamare questo stallo una "seconda guerra fredda". Ma la parte Usa dice di voler ancora cercare di risolvere la crisi ucraina tramite il canale diplomatico. Il 16 marzo è il giorno stabilito dal Parlamento della Crimea per il referendum sul distacco dall'Ucraina e anche un importante momento del confronto Usa-Russia. Il Dipartimento di Stato americano afferma che Kerry vorrebbe ancora incontrare il ministro degli Esteri russo Lavrov prima del 16, per indurre Mosca al dialogo diretto con Kiev. La scorsa settimana, Henry Kissinger ha pubblicato un articolo sul Washington Post, in cui invita l'Ucraina a non diventare un avamposto del confronto tra Est e Ovest, ma un ponte fra le due parti. Ma il ricercatore del Brooking Institute, Michael O'Hanlon, ritiene che l'amministrazione Obama debba prepararsi bene: se la Russia attacca l'Ucraina, gli Usa devono considerare che tipo di assistenza fornire alle truppe ucraine.

Giorni fa, il Parlamento della Crimea ha deciso di anticipare al 16 marzo il referendum sulla posizione della Repubblica. L'11, ora locale, il Parlamento della Republica autonoma di Crimea ha approvato la "Dichiarazione di indipendenza" della Repubblica e della città di Sebastopoli, di seguito il termine "autonoma" della Republica sarà cancellato. In merito, il ministero degli Esteri russo ha emesso un comunicato speciale, secondo cui la dichiarazione di indipendenza della Crimea ha valore legale. La Russia rispetterà i risultati del referendum della penisola di Crimea, mentre la parte della Crimea ha già invitato gli osservatori dell'OCSE a monitorare il processo del referendum.

  

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