Cina: pubblicato il piano della nuova urbanizzazione
  2014-03-19 14:22:21  cri

Giorni fa è stato pubblicato ufficialmente il Piano della nuova urbanizzazione della Cina 2014-2020. Quali sono i punti rilevanti del documento? Che conseguenze porterà sullo sviluppo economico e sociale della Cina? Sarà possibile concretizzare misure quali la costituzione di una rete statale di informazioni sulle abitazioni e il sistema dei "punteggi" per la registrazione della residenza nelle metropoli? Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

Il Piano della nuova urbanizzazione appena pubblicato avanza chiaramente cinque obiettivi: promuovere l'urbanizzazione degli immigrati contadini, migliorare il quadro dell'urbanizzazione, avanzare un modello di sviluppo urbano scientifico e razionale e una vita armoniosa e piacevole nelle città, e perfezionare continuamente il sistema e il meccanismo dell'urbanizzazione.

Secondo Feng Kui, ricercatore del Centro per la riforma e lo sviluppo delle città e delle cittadine della Commissione statale per lo sviluppo e la riforma, il punto più rilevante del documento rimane l'idea centrale di un'urbanizzazione a misura d'uomo:

"Sulla base dell'idea di un'urbanizzazione a misura d'uomo, il piano ha avanzato diversi obiettivi tra cui i servizi pubblici fondamentali, la quota d'accesso all'educazione da parte dei figli degli contadini operai, il tasso di copertura della formazione tecnica gratuita sulle varie tipologie di manodopera nelle città, la copertura della pensione e così via".

Attualmente il tasso di urbanizzazione dei cittadini che risiedono permanentemente nelle città cinesi è del 53.7%, mentre quello dei cittadini con lo hukou, ovvero la residenza, nelle città è di solo il 36%. Questa percentuale è di molto inferiore non solo all'80% dei paesi sviluppati, ma anche al 60% dei paesi in via di sviluppo simili alla Cina, perciò c'è ancora un enorme spazio di crescita. Alcuni studiosi specificano che con il continuo miglioramento dell'urbanizzazione cinese, le metropoli e le piccole e medie città hanno bisogno di costruire impianti per i trasporti quali ferrovie e autostrade e infrastrutture, tra cui quelle dell'elettricità, del gas, dell'acqua e quelle per lo smaltimento delle acque reflue. Questo significa attirare una grande domanda d'investimenti e creare opportunità di lavoro. Nel documento si parla di tre grandi missioni, ovvero risolvere il problema dello hukou dei contadini operai nelle città, il risanamento delle baraccopoli e dei cosiddetti "villaggi nelle città", e l'urbanizzazione delle regioni centrali e occidentali della Cina. Ecco le parole di Feng Kui in merito:

"Un aspetto importantissimo della nuova urbanizzazione è che ha diverse funzioni, infatti non si tratta solo di trainare la domanda interna, ma essa ha anche un significato molto importante ad esempio nel promuovere uno sviluppo equilibrato delle regioni e il miglioramento dell'industria. Risolvendo il problema della residenza dei contadini operai nelle città si potrà trainare la domanda interna, quindi tutti questi aspetti portano con sé degli elementi favorevoli".

Nel piano si parla inoltre della realizzazione entro il 2020 di una rete statale di informazioni sulla casa. Secondo le stime del ministero della casa e della costruzione urbana e rurale, entro la fine del primo semestre dello scorso anno il progetto avrebbe dovuto essere esteso a 500 città, ma a scadenza ormai trascorsa le stime non si sono ancora avverate. Sarà possibile realizzare in tempo questa rete di informazioni? Ecco l'opinione di Ma Qingbin, ricercatore del Centro cinese di scambi economici internazionali:

"Con l'inizio del nuovo governo, personalmente ho l'impressione che dal punto di vista della determinazione e della forza della riforma sarà possibile realizzare questo obiettivo. Il punto chiave rimane la copertura della proprietà immobiliare e la veridicità delle informazioni, nel senso che bisogna chiarire chi le giudica e chi le supervisiona ed elaborare e rendere noti i meccanismi di punizione e di premiazione ad esso legati. Credo che questo punto sia la cosa più importante".

Va detto che il piano ha avanzato per la prima volta il sistema di punteggio per controllare la dimensione e il ritmo dell'urbanizzazione nelle metropoli. Tale politica è stata già applicata a Shanghai, Guangzhou e Shenzhen. Per esempio, per ottenere lo hukou di Shanghai vengono valutati diversi parametri fondamentali quali il livello di istruzione, le scuole frequentate, la padronanza delle lingue straniere, la specializzazione, le potenzialità dei titoli di studio, la capacità di innovazione scientifica e la capacità di creare una propria attività. Solo se il punteggio delle varie voci raggiunge una data quota è possibile ottenere l'hukou di Shanghai. Un tema molto discusso è quello sulla possibilità che il sistema possa entrare in vigore anche a Beijing, una città con oltre 8 milioni di immigrati permanenti. In merito, Ma Qingbin consiglia di guidare i flussi migratori interni tramite il mercato e di rispettare il principio di uguaglianza.

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