Ucraina: referendum per decidere il destino delle regioni ad est del paese. Confronto tra la Russia e i paesi occidentali
  2014-04-16 10:12:24  cri

 

Vista la continua escalation della tensione di questi giorni nell'est dell'Ucraina, il 14 aprile, il presidente del parlamento ucraino e capo dello stato ad interim, Oleksander Turchynov, ha affermato la sua intenzione di non opporsi all'organizzazione di un referendum nazionale per garantire che le regioni orientali rimangano all'Ucraina. Sullo sviluppo della crisi, la Russia, i paesi occidentali e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu continueranno a svolgere un ruolo importante.

A seguito del continuo deteriorarsi della situazione, il 13 aprile, Oleksander Turchynov ha annunciato la sua intenzione di mettere in atto "misure comprensive di antiterrorismo" nelle regioni orientali del paese. Il 14, in una riunione del parlamento, ha affermato di non volersi "opporre " all'organizzazione di un referendum nazionale. Turchynov è convinto che il risultato del referendum proverà che la maggior parte degli ucraini spera ancora in un paese unito e indipendente, e ha avanzato l'idea di tenere il referendum lo stesso giorno delle elezioni presidenziali, il 25 maggio.

Il 14 aprile, nella sua conversazione telefonica con il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, Turchynov ha avanzato l'idea che l'Onu invii delle truppe di pace nelle regioni orientali del paese. Dal canto suo, Ban Ki-Moon ha nuovamente sottolineato l'urgenza e l'importanza di creare un canale di dialogo diretto tra Ucraina e Russia, anche se non ha rilasciato commenti sulla domanda avanzata dall'Ucraina sull'invio di truppe di pace.

Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha affermato che la Russia non danneggerà la stabilità e l'integrità dell'Ucranina, e che l'unità e la parità di tutti i popoli dell'Ucraina corrispondono agli interessi della parte russa. Tuttavia, quest'obiettivo può essere raggiunto solo attraverso la riforma costituzionale. Lavrov ha inoltre criticato la repressione militare messa in atto da parte delle autorità ucraine nei confronti delle proteste pacifiche dei cittadini nelle regioni orientali del paese ha "seriamente compromesso" la cooperazione per la mediazione della crisi e ha mosso delle critiche ai paesi occidentali per il loro "doppio standard" con cui hanno valutato le proteste di Kiev e quelle delle zone orientali.

La sera del 13 aprile, su richiesta della delegazione russa all'Onu, il Consiglio di Sicurezza ha convocato una riunione d'urgenza sulla crisi in Ucraina. Nel corso della riunione, i paesi occidentali, compresi gli Usa, hanno criticato la Russia per aver incoraggiato le violenze nelle zone orientali del paese. I rappresentanti russi hanno attribuito al governo ucraino la responsabilità dell'attuale situazione. Il rappresentante permanente russo all'Onu, Vitaly Churkin, ha negato quanto affermato dai paesi occidentali e dall'Ucraina, secondo cui la Russia avrebbe promosso l'instabilità nell'est del paese, sottolineando che dipenderà dal comportamento dell'occidente se si riuscirà ad evitare o no la "guerra civile".

La sera del 14 aprile, il presidente russo, Putin e il presidente Usa, Obama, hanno parlato al telefono. Putin ha affermato che le attività di protesta che si sono svolte nelle regioni a sud-est dell'Ucraina sono il risultato dell'attuale regime stabilitosi nel paese, che non vuole e non è in grado di prendere in considerazione i diritti dei cittadini di lingua russa.

La Russia ha inviato gli Usa a utilizzare tutta la loro influenza per scongiurare violenze e casi di sangue in quelle regioni.

Putin e Obama hanno concordato che, in occasione dei colloqui a quattro sulla crisi ucraina, che si terranno il 17 del mese, continueranno a impegnarsi per risolvere la questione attraverso canali diplomatici.  

 

Il 14 aprile, si è tenuta una riunione dei ministri degli esteri dell'Ue, in cui si sono trovati d'accordo nell'inasprire le sanzioni contro la Russia. Allo stesso tempo, per esprimere il proprio sostegno alle autorità ucraine, l'Ue ha approvato due piani di assistenza alla riforma economica e finanziaria. Uno di questi è costituito dal sostegno finanziario all'Ucraina di un 1 miliardo di euro come aiuto alla stabilizzazione dell'economia e incoraggiamento ad andare avanti nelle riforme economiche strutturali. Lo stesso giorno, l'Ue ha approvato delle misure per concessioni commerciali all'Ucraina, in base alle quali, dalla fine di aprile, saranno attuate delle riduzioni ed esenzioni a dazi doganali per la maggiore parte dei prodotti industriali e per tutti i prodotti agricoli.

Il 14 aprile, la residenza presidenziale francese ha rilasciato un comunicato in cui è stato annunciato che, lo stesso giorno, il capo dello stato francese, François Hollande e il presidente americano, Barack Obama hanno avuto una conversazione telefonica in cui hanno discusso della situazione in Ucraina, esprimendo entrambi "preoccupazione" per i casi di violenza occorsi nell'est del paese. Hollande e Obama hanno espresso la speranza che i colloqui a quattro, in programma per il 17 aprile, a Ginevra, potranno facilitare il dialogo tra Ucraina e Russia, e portare ad un allentamento della tensione.

Sempre il 14 aprile, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha comunicato l'auspicio da parte della Cina che, attraverso il dialogo politico, sia possibile trovare un canale per risolvere la crisi. La portavoce ha esortato le diverse parti a mantenere la calma e a promuovere la stabilità e lo sviluppo economico e sociale, curando gli interessi e le preoccupazioni delle diverse regioni e dei diversi popoli dell'Ucraina.

  

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