Ucraina: nuovi scontri nella parte orientale del paese. Putin ritira le truppe dal confine ucraino
  2014-05-09 14:09:54  cri

Il 7 maggio, i miliziani filorussi hanno cercato di opporre resistenza ai tentativi delle truppe del governo ucraino di penetrare nel centro della cittadina di Slavyansk. Putin ha affermato che, per creare le condizioni necessarie al dialogo tra il governo e chi sostiene l'entrata nella federazione russa, ha invitato questi ultimi a rinviare il referendum fissato per l'11 maggio, annunciando anche il ritiro delle truppe russe dal confine ucraino.

 

Lo stesso giorno, il consulente del Ministero degli Interni ucraino ha affermato che le forze armate governative hanno arrestato il ministro della Difesa della "Repubblica Popolare di Donetsk ", Igor Kakidzyanov. Lo stesso giorno, Kakidzyanov e alcuni miliziani filorussi hanno attaccato delle auto del battaglione della polizia speciale "Azov" con dei fucili d'assalto Kalashnikov, mentre i soldati delle forze speciali hanno risposto al fuoco. Lo stesso giorno, il Ministero degli Interni ucraino ha affermato che le truppe speciali del battaglione "Azov ", insieme alla 72esima brigata corazzata, hanno preso il controllo della città portuale di Mariupol.

Inoltre, lo stesso giorno, il "sindaco popolare" di Slavyansk, Vyacheslav Ponomarev, ha annunciato che il capo dello Stato, precedentemente arrestato dalle autorità, Pavel Gubarev, è stato rilasciato. Ponomarev ha affermato che, il 7 maggio, al termine delle trattative con le forze armate del governo, le due parti hanno condotto uno scambio di detenuti. Le autorità hanno rilasciato tre sostenitori dell'adesione alla federazione russa, tra cui Pavel Gubarev, mentre forze filorusse hanno rilasciato tre funzionari delle truppe di sicurezza ucraine. Lo stesso giorno, un responsabile del movimento ucraino contro la federalizzazione, ha affermato che le forze armate ucraine si stanno riorganizzando nella parte orientale del paese, e stanno dando il via al piano di difesa regionale per rispondere alle attuali minacce.

Il 7 maggio, durante la conferenza stampa a margine dell'incontro con il presidente di turno dell'OSCE, capo di stato e ministro degli Esteri ad interim della Svizzera, Didier Burkhalter, il presidente russo, Putin ha chiesto in modo fermo alle autorità di Kiev di porre fine a tutte le azioni di repressione nelle regioni a sud-est dell'Ucraina. Putin ha aggiunto che la soluzione militare per i conflitti politici interni non costituisce il metodo più affidabile e che, al contrario, aggraverà la situazione. Allo stesso tempo, Putin ha negato la partecipazione della Russia nella crisi ucraina, confermando il ritiro delle truppe russe dal confine.

Dopo l'incontro, Putin ha riferito ai media che per creare le condizioni necessarie al dialogo tra le autorità e i sostenitori filorussi, ha invitato questi ultimi a rinviare il referendum dell'11 maggio sullo status della regione. Secondo quanto appreso, il presidente ad interim della "Repubblica Popolare di Donetsk" ha dichiarato all'Agenzia Russian News che presenterà questa proposta al Comitato popolare della Repubblica.

Stando ad alcune notizie, il generale americano e comandante delle forze Nato in Europa, Philip M. Breedlove, ha affermato che in caso di deterioramento della situazione in Ucraina, i paesi della Nato potrebbero prendere in considerazione la possibilità di un dispiegamento di truppe lungo i confini dell'Europa orientale. Attualmente, le truppe della Nato di stanza dei paesi dell'Europa Orientale hanno iniziato dei brevi turni di rotazione. A questo proposito, il membro del Comitato della Difesa nazionale e di Sicurezza della Commissione della Federazione russa, Dmitry Sabourin, ha affermato che la Russia è pronta a rispondere alla possibilità che la Nato allargherà la sua guarnigione permanente ai paesi dell'Europa orientale. Sabourin ha aggiunto che questa non è una nuova notizia per la Russia, e che attualmente non vi è necessità di adottare misure corrispondenti, affermando inoltre che quanto affermato da Breedlove ricorda l'epoca della Guerra Fredda.

 

Il 7 maggio, la portavoce del Minsitero degli Esteri cinese, Hua Chunying ha comunicato la profonda preoccupazione da parte della Cina per l'attuale situazione in Ucraina, e ha invitato le varie parti a mantenere un atteggiamento calmo e moderato, abbondonando qualsiasi azione violenta che provocherebbe un ulteriore deterioramento della situazione. Hua Chunying ha inoltre chiesto di riavviare al più presto il dialogo politico e il processo di riconciliazione in modo da promuovere un allentamento della tensione.

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