Ucraina: elezioni presidenziali, ancora incerta la situazione nell'est del paese
  2014-05-26 15:13:14  cri

Le elezioni presidenziali in Ucraina si terrano il 25 maggio, mentre la data si avvicina, gli spargimenti di sangue indotti dalle operazioni antiterrorismo portate avanti dalle autorità nel sud-est del paese hanno portato la situazione a un punto morto. Di recente, le milizie popolari delle regioni orientali di Lugansk e Donetsk hanno detto più volte apertamente che boicotteranno le elezioni, il che rende le molto incerte.

Fino al 21, i candidati registrati alla Commissione elettorale centrale risultavano 21, fra questi il più favorito è il magnate Petro Poroshenko. Secondo gli ultimi sondaggi, il tasso di sostegno a Poroshenko è del 44.6%, mentre l'ex-presidente Yulia Tymoshenko si piazza al secondo posto, con l' 8.4%. Secondo i media, le elezioni potrebbero rivelarsi una gara tra i due.

Nonstante l'incertezza della partecipazione delle due regioni orientali di Lugansk e Donetsk, vanno notati alcuni candidati che rappresentano gli interessi degli elettori del sud-est, soprattutto quello del Partito Comunista Ucraino Petro Symonenko, quello del Partito delle Regioni Charkiv Mykhail Dobkin, il candidato indipendente Serhiy Tihipko e il candidato indipendente apartito Renat Kuzmin. Tra questi, il tasso di sostegno a Serhiy Tihipko, che ha partecipato alle elezioni presidenziali del 2010, segue da vicino quello di Yulia Tymoshenko, e secondo gli analisti, è il candidato più responsabile del sud-est del paese. Tihipko ha occupato parecchi incarichi nei governi precedenti, fra cui vice premier, governatore della banca centrale e ministro dello sviluppo economico. Egli critica le operazioni antiterrorismo del governo ad interim contro le milizie popolari nell'est del paese, e sostiene che il russo diventi la seconda lingua ufficiale dell'Ucraina.

Il primo turno di votazioni si terrà il 25 maggio, e il candidato che otterrà più del 50% delle preferenze diventerà il nuovo presidente. Ma se nessuno riuscirà a farlo, il 15 giugno verrà effettuato un ballottaggio fra i due candidati più votati.

Con l'avvivinarsi del 25 maggio, le operazioni antiterrorismo portate avanti dalle autorità non danno segno di rallentare per via delle prossime elezioni. Il 21, il presidente del Parlamento nonché presidente ad interim del paese, Oleksandr Turchynov, ha raggiunto Donetsk, chiedendo alle forze armate governative di continuare le operazioni nell'est per eliminare completamente le milizie popolari, in modo da garantire l'agevole svolgimento delle elezioni il giorno 25.

Secondo l'Agenzia stampa ucraina, che cita una notizia del segretario stampa della Commissione elettorale centrale, le milizie popolari delle due regioni orientali hanno bloccato 11 commissioni elettorali locali, e altre 8 potrebbero interrompere le attività. Il "governatore popolare" di Donetsk ha annunciato che finora non ci sono tracce che il 25 si terranno le elezioni presidenziali. Anche il leader delle milizie popolari di Luhansk Valeriy Bolotov ha annunciato che il 25 nella zona non si terranno le elezioni presidenziali.

Di fronte al boicottaggio delle milizie popolari dell'est del paese, le autorità ucraine hanno annunciato che anche se certi collegi elettorali non potranno operare in modo normale, le elezioni si terrano lo stesso il 25 come previsto.

Il 22, il portavoce del ministero degli Esteri russo Lukashevich ha affermato che in merito alle prossime elezioni in Ucraina, il presidente Putin ha già chiaramente illustrato l'atteggiamento della parte russa. Le elezioni sono senza dubbio un passo avanti nella giusta direzione, ma la cosa più importante è garantire la loro autenticità e universalità. Ha detto che è difficile immaginare un processo elettorale in cui in una parte di un paese si tengono operazioni militari, e questa stessa parte è invitata a votare per il futuro presidente.

Di recente il presidente della Commissione per gli affari della Comunità degli Stati Indipendenti della Duma di Stato russa Slutsky ha affermato che per ora la Russia non ha deciso di inviare degli osservatori a Kiev per effettuare la supervisione delle elezioni presidenziali. Ritiene che la chiave dei problemi sia por fine agli spargimenti di sangue in Ucraina. Se molti regioni del paese non parteciperanno alle votazioni, sarà difficile chiamarle "elezioni presidenziali".

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