Ucraina: ancora tensioni nelle regioni orientali, Petro Poroshenko chiede di risolverle al più presto
  2014-05-29 14:12:18  cri

Il 27 maggio, secondo i dati statistici pubblicati sul sito della Commissione centrale ucraina per le elezioni, è stato condotto lo spoglio sul 97,08% delle schede, e il miliardario Petro Poroshenko che ha ottenuto il 54.5% dei voti, sarà il nuovo presidente del paese. Lo stesso giorno, nella città orientale di Donetsk, sono continuati i combattimenti tra le forze armate ucraine e i guerriglieri anti-governativi.

Il 26 maggio scorso, presso l'aeroporto internazionale di Donetsk, nell'est dell'Ucraina, si sono verificati degli aspri combattimenti tra le truppe governative e dei miliziani locali, che hanno provocato molti morti e feriti. Il giorno seguente, il portavoce per le iniziative speciali nell'est dell'Ucraina, Gennady Seleznev, ha inviato un ultimatum ai guerriglieri, affermando che se non si arrenderanno, saranno sterminati con armi ad alta precisione.

Nel quadro del risultato delle elezioni, che non hanno riservato sorprese, il 27 maggio il premier ucraino, Seniy Yatseniuk, si è congratulato con il neo-eletto presidente, Petro Poroshenko.

Il 27, il presidente russo Vladimir Putin, durante un colloquio telefonico in cui ha discusso sulla situazione in Ucraina con il premier italiano, Matteo Renzi, ha affermato che le autorità ucraine dovranno immediatamente sospendere le operazioni militari nella zona orientale del paese, e dare il via ad un dialogo pacifico con i rappresentanti delle istituzioni locali. Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha osservato che la Russia rispetta la volontà del popolo ucraino espressa il 25 maggio, e si è appellato al governo eletto affinché consideri gli interessi di tutti i cittadini, applicando immediatamente delle misure per porre fine alle iniziative militari nelle regioni del sud-est e aprendo un tavolo di dialogo a livello nazionale. Scopo di questo dialogo sarà quello di svolgere le consultazioni sulla riforma costituzionale che dovrà essere accettata dalle parti in causa, secondo la "roadmap" stabilita dall'Organizzazione per la sicurezza dell'Unione Europea. Inoltre, lo stesso giorno, Lavrov ha anche affermato che Mosca è pronta ad essere un partner affidabile per il neo-presidente ucraino, a condizione che quest'ultimo sia pronto a lottare per gli interessi di tutto il paese.

Lo stesso giorno il portavoce del segretario generale dell'Onu, Stéphane Dujarric, ha affermato che Ban Ki-Moon continua a seguire con attenzione le recenti tensioni nell'est dell'Ucraina, e in modo particolare la situazione legata ai feriti e ai morti nei conflitti di Donetsk. Ban Ki-Moon ha rivolto un appello alle autorità ucraine affinché tornino al più presto ad assumere il controllo degli organismi governativi locali, sottolineando però che il governo ucraino dovrà raggiungere quest'obiettivo pacificamente, attraverso il dialogo.

In precedenza, Petro Poroshenko aveva affermato che le operazioni militari nell'est sarebbero dovute essere più efficienti e concludersi in pochi giorni invece di durare due o tre mesi. I media ucraini ritengono che l'attuale inasprimento delle operazioni militari da parte delle truppe governative sia alla base di quanto affermato da Poroshenko, e che questo provocherà una grande quantità dei morti tra la popolazione civile. Per Poroshenko una veloce soluzione della crisi nelle regioni orientali costituisce l'aspetto prioritario, poco importa se ciò causerà dei morti tra la gente comune. Nel suo discorso elettoriale Petro Poroshenko ha affermato che i partecipanti alle iniziative anti-terroristiche nell'est dovrebbero essere reclutati su base volontaria, senza inviare soldati, promettendo 1000 grivnie - pari a circa 90 dollari americani - a chiunque volesse partecipare, e un milione di grivnie come indennità a chi dovesse rimanere gravemente invalidato in combattimento. Al momento, molti sostenitori di Petro Poroshenko hanno chiesto di partecipare alle iniziative anti-terroristiche nell'est; le parole di quest'ultimo e le iniziative militari da parte delle autorità ucraine dello stesso giorno, mostrano come sulla questione dei ribelli a oriente, Poroshenko tenga una posizione piuttosto solida e ferma, con cui auspica di risolvere la crisi al più presto, ma che probabilmente provocherà molti morti e feriti non necessari.

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