Pochi giorni fa, si è concluso a Singapore il 13° Dialogo di Shangri-La. In un discorso, il vice capo di Stato Maggiore dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese, Wang Guanzhong, ha chiarito il nuovo concetto di sicurezza della Cina e avanzato cinque proposte. Durante le riunioni, il ferreo contrattacco avanzato da Wang Guanzhong alle critiche immotivate di Paesi quali Stati Uniti e Giappone, ha attirato grande attenzione. Alcuni studiosi hanno evidenziato che l'apice raggiunto dalla Cina nel corso delle riunioni è consistito nella dimostrazione dell'unità tra flessibilità e principio interna alle politiche diplomatiche. La Cina ha al contempo anche lanciato un chiaro segnale alla comunità internazionale: essa non permette le provocazioni di alcun paese in merito alla propria sovranità territoriale e diritto marittimo.
Il vice capo di Stato Maggiore dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese Wang Guanzhong ha pronunciato un discorso, illustrando le politiche e le pratiche della Cina per salvaguardare la pace e la sicurezza della regione dell'Asia-Pacifico. Wang Guanzhong ha chiarito nuovamente la concezione di sicurezza asiatica comune, complessiva, cooperativa e sostenibile avanzata giorni fa dal presidente cinese Xi Jinping durante la CICA, il che è stato ampiamente riconosciuto dagli altri paesi asiatici.
Contrariamente, il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel e il premier giapponese Shinzo Abe hanno avanzato un'idea di sicurezza esclusiva basata sulla guida degli Usa e sulla propria alleanza militare. In merito, l'esperto militare cinese Yin Zhuo, ha affermato:
"L'idea di base che attraversa i discorsi rilasciati da Obama, e poi anche da Hagel e da Abe, è quella di una sicurezza degli Stati Uniti e del Giappone, di un quadro di sicurezza dell'Asia-pacifica basata sull'alleanza militare detenuta dagli USA in questa regione. Questa struttura esclude tutti i paesi non allineati agli Stati Uniti. Si tratta di una strada che crea spaccature e divisioni, e che mette in evidenza i conflitti e le future controversie, e la Cina vi si oppone nella maniera più assoluta. I Paesi della regione Asia-pacifico hanno al momento gli stessi interessi e si trovano ad affrontare le stesse minacce, per la cui risoluzione è necessaria la cooperazione. Ed è per questo che la concezione di sicurezza avanzata dalla Cina ha riscosso l'elogio di tutti.
Il Dialogo appena conclusosi ha visto gli Usa e il Giappone cantare insieme in coro e avanzare critiche immotivate alla Cina su questioni concernenti la sovranità territoriale della Cina, quale la questione del Mar Cinese Orientale e quella del Mar Cinese Meridionale.
L'esperto militare cinese Meng Xiangqing ritiene che la collaborazione tra Usa e Giappone è stata ovviamente progettata in maniera accurata. Da una parte, gli Usa intendono accelerare l'attuazione della strategia di requilibrio per ritornare in Asia-Pacifico e riuscire a calmare i nervi dei suoi alleati; dall'altra, Abe sta intensificando la revisione della costituzione all'interno del suo paese e sta trascinando le Filippine e il Vietnam dalla propria parte per competere con la Cina, cercando di guidare insieme agli Usa gli affari dell'Asia. Meng Xiangqing ha affermato quanto segue:
"Un importante obiettivo degli Stati Uniti è quello di dimostrare ulteriormente la propria immutata determinazione a ritornare nell'Asia-pacifico e incoraggiare i paesi allineati, svolgendo al contempo ancora una volta il proprio ruolo di guida e prestando fede alla promessa di sicurezza fatta ai suoi alleati. Per quanto riguarda il Giappone, Abe è ricorso a tale grande piattaforma per attaccare arbitrariamente a persino per provocare la Cina. Inoltre, il Giappone si sta misurando con la Cina creando confusione nel Mar Cinese Meridionale e tirando in ballo le Filippine e il Vietnem. Da una parte, Abe può abbassare il livello di tensione nei confronti del Mar Cinese Orientale, dall'altra, continua a fare pressione sulla Cina. Penso che vi sia un contesto ancor più ampio, e che gli Usa e il Giappone stiano cantando insieme in coro per rafforzare le proprie alleanze e guidare congiuntamente gli affari regionali."
Meng Xiangqing ha indicato che durante il Dialogo di Shangri-La, per quanto riguarda gli interessi fondamentali quali la sovranità territoriale e il diritto marittimo nazionali, la Cina ha dimostrato pienamente il forte livello di unità tra principio e flessibilità, il che ha costituito l'apice dell'intero Dialogo. La Cina ha al contempo lanciato un chiaro segnale alla comunità internazionale: la Cina non permette le provocazioni di alcun paese in merito alla propria sovranità e integrità territoriale.
"Abbiamo anche lanciato un chiaro segnale durante il Dialogo. Indipendentemente da grande o piccolo che sia, se un paese provoca la sicurezza sovrana e il diritto marittimo della Cina, la Cina dovrà inevitabilmente prendere delle contromisure. Non possiamo inviare un segnale sbagliato alla comunità internazionale e permettere che i nostri diritti e interessi normali e legittimi vengano trattati con irriverenza dai singoli paesi e vengano interpretati come un segnale di debolezza, e anche questo è il chiaro messaggio che abbiamo voluto lanciare durante il Dialogo."