Bruxelles: chiuso il Vertice del G7, cooperazione per promuovere l'occupazione
  2014-06-09 14:15:51  cri

 

Il Vertice del G7, tenuto dal 4 al 5 giugno a Bruxelles e presieduto dall'Ue, ha avuto come tema centrale il problema dell'Ucraina. Il 5, nel corso della conferenza stampa congiunta seguita ai lavori, il presidente della Commisione europea Barroso ha affermato che circa il sostegno all'Ucraina e al suo nuovo governo, l'atteggiamento del G7 è unanime, ossia offrirà appoggio politico ed economico. Nel frattempo, Barroso ha sollecitato la Russia ad adottare delle misure più dettagliate e credibili per mitigare la tensione in Ucraina.

Il Vertice del G7 appena terminato è stato straordinario, in primo luogo perché per la prima volta in 17 anni la Russia è stata esclusa. Il G7, formato da Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Canada e Giappone, è diventato G8 nel 1997 per via dell'ingresso della Russia. Quest'anno il Vertice del G8 in origine doveva tenersi a Sochi, sul Mar Nero, ma dopo che la Russia ha accettato l'adesione della Crimea alla Federazione Russa, i 7 paesi occidentali, capeggiati dagli Usa, nel corso del summit sulla sicurezza nuclerare tenuto in marzo all'Aia, hanno deciso di disertare Sochi e di organizzarne un altro. L'Ue si è incaricata della cosa, ospitando l'evento nella sua sede generale a Bruxelles. La cosa speciale per l'Ue è che il Vertice del G7 si è tenuto per la prima volta nella città, cosa che nel corso dei lavori hanno fatto notare sia il presidente del Consiglio d'Europa, Herman Van Rompuy, che il presidente della Commissione europea Barroso. I due hanno anche espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dal vertice. 

Anche se è stato un Vertice del G7 in formato ridotto, i problemi discussi non sono stati pochi, con focus sul problema ucraino. Il comunicato congiunto pubblicato al termine dei lavori riserva ampio spazio al contenuto riferito all'Ucraina. Il documento definisce inaccettabili l'iniziativa russa di "annessione illegale" della Crimea e la conseguente destabilizzazione dell'est dell'Ucraina, a cui occorre porre fine. I 7 paesi invitano la Russia a riconoscere i risultati delle elezioni generali in Ucraina, a ritirare del tutto le forze armate dai confini con l'Ucraina, a impedire l'ingresso in Ucraina di armi e di personale armato, e a influire sulle milizie popolari al suo interno, inducendole a deporre le armi e a por fine alle violenze.

Il documento invita anche la Russia ad onorare le promesse della Dichiarazione congiunta di Ginevra di cooperare con il governo ucraino, applicare il piano collegato, e promuovere la pace, l'unità e la riforma dell'Ucraina. E aggiunge che in caso di necessità potrebbero essere adottate delle misure di sanzioni ancora più mirate, così da far pagare un caro prezzo alla Russia. 

Oltre alla situazione ucraina, nel corso dei lavori i leader del G7 hanno anche discusso i temi dell'economia, dell'energia, del cambiamento climatico e dello sviluppo globale. La dichiarazione congiunta finale afferma che nonostante l'economia globale si stia riprendendo, i vari paesi devono continuare ad impegnarsi per promuovere la crescita economica e creare dei posti di lavoro, soprattutto per risolvere il problema della disoccupazione dei giovani e dei disoccupati a lungo termine.

Il documento aggiunge che il G7 presenterà un'ambiziosa strategia di crescita a 360 gradi al Vertice del G20 che si terrà nel prossimo novembre a Brisbane, in Australia, il cui contenuto, oltre alla politica macroeconomica, comprenderà anche delle misure nei campi degli investimenti, delle PMI, dell'occuapzione, della partecipazione femminile, del commercio e dell'innovazione. Sulla questione del commercio, il G7 ribadisce la posizione di mantenimento dell'apertura del mercato e di lotta al protezionismo commerciale, sostegno ai prodotti ecologici e alla liberalizzazione del commercio dei servizi, e di completo appoggio agli sforzi del WTO per completare le trattative del turno di Doha. Dà anche il benvenuto ai risultati della nona conferenza ministeriale del WTO, e annuncia che applicherà rapidamente e con priorità il "Pacchetto di accordi di Bali" raggiunto per l'occasione, con particolare riferimento agli accordi sulle facilitazioni al commercio.

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