Organizzazione Meteorologica Mondiale: il fenomeno atmosferico "El Niño" si verificherà nuovamente alla fine di quest'anno
  2014-06-30 13:52:13  cri

Il 26 giugno, a Ginevra, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha emesso un comunicato stampa secondo cui, entro quest'anno, si formerà nuovamente il fenomeno atmosferico "El Niño". Questa possibilità salirà tra il 75% e l'80% da ottobre a dicembre, e l'apparire di questo fenomeno provocherà eventi meteorologici estremi in tutto il mondo.

El Niño è una parola in lingua spagnola, con cui, in questo caso, s'indica un fenomeno di inconsueta, elevata temperatura su vasta scala delle acque del Pacifico orientale e centro-tropicale. Al contrario il fenomeno de "La Niña" è una discesa anormale della temperatura delle acque marine nella stessa zona. "El Niño" è un fenomeno naturale ciclico, che si è verificato circa una volta ogni 2-7 anni. Dagli anni settanta e ottanta, si è iniziato a monitorare questo fenomeno meteorologico inconsueto, che finora si è verificato 7 volte. L'ultima di queste è stata dal 2009 al 2010.

Il rapporto sul monitoraggio reso noto dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha previsto che tra giugno e agosto di quest'anno, ci sarà circa 60% delle possibilità che si verifichi "El Niño", e che tra ottobre e dicembre, questa possibilità salirà al 75%-80%. Il responsabile del Reparto del Clima Globale, Applicazioni e Servizi dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, Rupa Kumar Kolli ha così affermato:

    

"Recentemente, la temperatura nella regione del Pacifico tropicale ha raggiunto un valore critico che potrà produrre un debole fenomeno "El Niño", ma la pressione atmosferica a livello della superficie del mare è neutra, dunque il fenomeno non si è ancora costituito completamente. Tuttavia, gli esperti meteorologi sono concordi che si continueranno a generare le condizioni atmosferico che contribuiranno al sopraggiungere di "El Niño". Nei prossimi mesi, la temperatura della regione del Pacifico orientale e centro-tropicale continuerà ad aumentare, e nel quarto trimestre del 2014 raggiungerà il picco più alto."

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha affermato che non si può conoscere la forza con cui "El Niño" si verificherà, tuttavia ritiene che sia possibile una moderata intensità, e questo potrebbe provocare condizioni meteorologiche estreme in tutto il mondo. Per esempio, le forti precipitazioni si sposteranno dall'Indonesia verso est, al centro del Pacifico, fattore che provocherà un'inconsueta siccità nel nord dell'Australia, in Indonesia e nelle Filippine. Nella parte sud-orientale dell'Africa e nel nord del Brasile, apparirà un clima più secco. Tuttavia, potrebbero aumentare le precipitazioni sulla costa occidentale del Sud-America, sul Golfo del Messico, sulla parte meridionale del Brasile e sulla parte centrale dell'Argentina. Su questo tema, il responsabile del Reparto Previsione e Adattamento dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, Maxx Dilley ha detto:

   

"Il fenomeno di "El Niño" non influenzerà solo il clima della regione del Pacifico, ma avrà un impatto anche in altre zone del mondo. In alcune regioni ci sarà siccità, in altre si verificheranno forti precipitazioni; alcune saranno colpite da ondate di caldo mentre in altre ci sarà una temperatura piuttosto bassa. L'influenza esercitata da questo fenomeno sarà differente in diverse regioni del mondo. "

 

La cosa peggiore è che disastri come siccità e inondazioni, portati da "El Niño" influenzeranno gravemente la produzione agricola.

Negli ultimi anni, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha compiuto molti sforzi per comprendere le cause che sono alla base di fenomeni come "El Niño" e "La Niña", e ha compreso che vi è la possibilità di prevederli. Il meccanismo di pre-allarme per i vari governi ha fornito un tempo sufficiente per sviluppare piani d'emergenza per ridurne l'impatto sull'agricoltura, sulla gestione delle risorse idriche, sui servizi igienici e sui altri settori sensibili per il clima. Il responsabile del Reparto della Previsione e Adattamento dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, Maxx Dilley si è così pronunciato:

    

"Vale la pena notare che da ora fino alla fine di quest'anno - o all'inizio dell'anno prossimo - ci sono ancora 6 mesi. Possiamo utilizzare questo tempo per analizzare la situazione dell'Africa, dell'Asia meridionale e di altre aree in cui saranno probabili conseguenze provocate da "El Niño". In questo modo potremo sapere quali misure potremo prendere per affrontare l'insolito fenomeno meteorologico di questa regione."

Il Segretario generale dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, Michel Jarraud, ha affermato che le persone hanno una maggiore conoscenza di fenomeni come "El Niño" e "La Niña", e questo ha reso possibile fornire servizi meteorologici per la società.

     

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