Iraq: contrattacco a Tikriti supera le aspettative
  2014-07-01 15:06:35  cri

Il 29 giugno, erano ancora in corso i conflitti tra le truppe di sicurezza e quelle estremiste irachene. Facendo riferimento alla guerra nella città di Tikriti, le autorità irachene hanno affermato che le truppe governative hanno ottenuto notevoli progressi. Lo stesso giorno, la forza principale delle organizzazioni estremiste ha annunciato al pubblico l'istituzione dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.

A partire dal 28 giugno, con il sostegno di elicotteri e carri armati, le truppe di sicurezza irachene hanno sferrato un attacco di grandi dimensioni alla città di Tikriti, capoluogo della provincia di Salah ad Din che è stata occupata dalle organizzazioni estremiste sunnite. Il giorno successivo, la guerra per la città era ancora in corso, e in alcuni luoghi di Tikriti, sono scoppiati combattimenti accaniti e gli elicotteri delle truppe governative hanno attaccato le postazioni militari delle truppe ribelli.

Durante conferenza stampa tenutasi il pomeriggio del 29 giugno, il portavoce della parte militare irachena, Qassim al-Moussawi, ha affermato che le truppe governative hanno riconquistato un luogo di grande importanza strategica della città: l'Università di Tikriti. Egli ha inoltre rivelato che nelle 24 ore dal 28 al 29 giugno, le truppe di sicurezza hanno annientato 142 miliziani dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, distruggendo contemporaneamente 51 veicoli nemici. Al-Moussawi ha indicato che i progressi delle operazioni hanno superato le sue aspettative.

Tuttavia, le notizie sui progressi ottenuti dalle truppe governative nella battaglia sono confusionarie e perfino contraddittorie. Un esponente della parte militare ha annunciato il 28 che hanno già eliminato le truppe estremiste dalla città, ma è evidente che il 29 giugno i combattimenti erano ancora in corso. Inoltre, alcuni testimoni oculari hanno affermato che le operazioni delle truppe governative per riconquistare Tikriti sono state impedite dagli esplosivi posti attorno alla città. Tuttavia, il portavoce della parte militare irachena ha dichiarato che durante le operazioni del 29 giugno, una buona parte degli esplosivi erano già stati detonati. Naturalmente, la contraddittorietà delle notizie potrebbe essere dovuta alla rapidità dei cambiamenti in tale conflitto e ai continui combattimenti tra le due parti per la conquista della città.

Secondo alcuni media, attualmente quello che si può confermare è che dopo una serie di fallimenti, il governo iracheno ha un urgente bisogno di vittoria per recuperare il morale dei soldati e per guadagnare la fiducia del popolo.  

Il 28 giugno, lo stesso giorno in cui le truppe governative irachene hanno avviato il contrattacco a Tikriti, 5 aerei militari SU-25 sono giunti a Bagdad, capitale dell'Iraq, di cui il Ministero della Difesa iracheno ha pubblicato alcune foto mentre atterravano nel deposito aereo. La parte militare irachena ha riposto molte speranze in questi 5 aerei, con l'auspicio che possano essere d'aiuto nella rapida riconquista della regione occupata delle forze armate ribelli. Tuttavia, bisogna ancora attendere affinché questi aerei possano prendere parte ai combattimenti. Attualmente, i consulenti russi sono già in Iraq per il lavoro di regolazione e d'ispezione sugli aerei. Secondo alcuni generali dell'Aeronautica irachena, tra 2 massimo 3 giorni, questi 5 aerei saranno pronti per prendere parte ai combattimenti contro i terroristi.

Secondo quanto riportato dai media locali, il 29 giugno, i miliziani dello Stato Isalmico dell'Iraq e del Levante hanno annunciato, che fonderanno lo Stato del Califfo, uno stato islamico di integrazione politica e religiosa. In un video pubblicato in rete lo giorno stesso, il capo dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, Abu Omar al-Baghdadi, è stato nominato Califfo, leader di tutti i musulmani del mondo. Secondo le dichiarazioni del video, l'estensione del nuovo stato islamico va dalla provincia irachena Diyala alla zona d' Aleppo della Siria.

Secondo quanto riportato, in seguito alla dichiarazione, i miliziani estremisti iracheni hanno immediatamente affermato che loro sono già in possesso di uno status legale. Altri report hanno invece evidenziato che quest'azione dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante potrebbe provocare insoddisfazione in altre organizzazioni sunnite, poiché loro partecipano alla guerriglia solo per pretestare contro l'attuale premier del paese, Nuri Kamal al-Maliki.

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