Cina: pubblicazione inedita online delle《Confessioni dei criminali di guerra giapponesi sull'aggressione contro la Cina》
  2014-07-04 14:24:46  cri

A partire dal 3 luglio, l' Archivio Centrale della Cina ha iniziato a pubblicare ufficialmente sul sito web le 《Confessioni dei criminali di guerra giapponesi sull'aggressione contro la Cina》. Si tratta di confessioni scritte a mano di 45 criminali di guerra giapponesi giudicati dalla Corte Suprema del Popolo cinese, e riflettono in modo reale le violazioni delle norme internazionali e dello spirito umanitario da loro perpetrate durante l'invasione giapponese della Cina. I testi giapponesi originali e le traduzioni in cinese delle confessioni scritte a mano sono stati pubblicati in rete sotto forma di file PDF scansionando gli originali, al fine di far constatare la veridicità storica dei documenti al pubblico cinese e straniero. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

A partire dal 3 luglio, l'Archivio Centrale della Cina pubblicherà ogni giorno sul sito una confessione di un criminale di guerra giapponese, per un totale di 45 criminali. La prima confessione scritta a mano del criminale Kesashi Suzuki è già stata caricata in rete, e include il testo originale, la traduzione in cinese, e le versioni cinese e inglese del sommario, e il tutto può essere visionato sul sito web dell'Archivio Centrale della Cina. Il vice presidente dell'Archivio Centrale della Cina Li Minghua ha affermato che ciò è stato fatto per mettere in evidenza la veridicità dei documenti.

"Le confessioni dei 45 criminali giapponesi che saranno pubblicate sul sito non sono state abbreviate, gli unici cambiamenti apportati sono stati l'utilizzo di pseudonimi per le donne che hanno subito violenza sessuale. In questo modo l'utilizzo degli archivi non viene pregiudicato, e vengono tutelati i diritti delle donne e dei loro discendenti. Abbiamo pubblicato il testo originale delle confessioni dei criminali giapponesi per dimostrare che queste sono state scritte e firmate dai criminali stessi, per rendere innegabile la realtà dei fatti."

Il sommario della confessione scritta da Kesashi Suzuki pubblicato lo stesso giorno mostra che i crimini da lui compiuto ammontano in totale a 22, ed includono massacri di civili, guerre batteriologiche e reclutamento forzato e brutale di donne di conforto. Li Minghua ha affermato che il contenuto delle confessioni riflette i vari terribili crimini commessi dai criminali di guerra giapponesi in Cina.

"Per quanto riguarda il contenuto delle confessioni scritte, i crimini commessi da tali criminali di guerra giapponesi in Cina sono consistiti principalmente in attuazione di politiche aggressive, fabbricazione di armi batteriologiche, impiego di gas tossici, esperimenti su uomini vivi, massacri e saccheggi, distruzione di città, reclutamento forzato e brutale di donne di conforto, stupro di donne, espulsione di abitanti pacifici e altri crimini che violano le norme internazionali e lo spirito umanitario. Alcuni tra i crimini sono vermante scioccanti, si può dire siano stati compiuti da animali."

Tuttavia il gabinetto di Shinzo Abe, una volta salito al potere, ha confuso la realtà e abbellito le aggressioni esterne e la storia coloniale. Li Minghua ha affermato che alla vigilia del 77° anniversario dell'Incidente del Ponte Lugou, si è deciso di rendere pubblici tali file, in modo da rivelare le atrocità contro l'umanesimo, l'umanità e la civiltà perpetrate dal Giappone durante l'aggressione contro la Cina.

"Per lungo tempo, in Giappone ci sono sempre state forze che hanno negato la natura e i crimini della guerra d'aggressione del Giappone contro la Cina e che hanno cercato di abbellire l'aggressione, ferendo seriamente i sentimenti del popolo cinese. Abbiamo deciso di pubblicare il testo a mano delle confessioni dei 45 criminali giudicati e la traduzione cinese d'allora alla vigilia del 77° aniversario dell'Incidente del Ponte Lugou per poter ricordare la storia, per permettere di imparare dalla storia e insegnare ad amare la pace, sottolineando che ricordare la storia non significa prolungare l'odio, ma significa imparare dalla storia per affrontare il futuro ed evitare il ripetersi di tragedie storiche."

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