Vienna: nuovo turno di negoziati sul nucleare iraniano
  2014-07-04 14:24:14  cri

Il 2 luglio a Vienna è iniziato il nuovo turno di dialogo tra Usa, GB, Francia, Russia, Cina, Germania, e Iran, per la completa risoluzione del problema nucleare iraniano, in cui le varie parti continueranno a negoziare sui contenuti dettagliati dell'accordo completo in materia. Si tratta del sesto turno di dialogo politico di alto livello sin dal febbraio scorso, quando è iniziato ufficialmente il processo delle trattative per la completa risoluzione del problema nucleare iraniano.

Il periodo del nuovo turno di colloqi è stato deciso nel turno precedente, ma allora è stato solo fissato il 2 luglio come data di inizio, senza stabilire la data finale. In ogni caso, il 20 luglio è una soglia, ossia il giorno della scadenza dell'accordo di fase sul nucleare iraniano.

Come i precedenti, anche l'attuale turno manca di un'agenda specifica. Il primo giorno si sono tenute alcune consultazioni bilaterali, che hanno tenuto molto occupato il ministro degli Esteri iraniano Zarif, che ha avuto dei colloqui con l'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton, e con i rappresentanti di Cina e Russia; gli altri membri della delegazione iraniana hanno anche avuto dei colloqui bilaterali con le parti interessate. Inoltre, i rappresentanti americano e iraniano hanno avuto un colloquio trilaterale con Ashton per discutere l'agenda dettagliata dei lavori. Secondo quanto emerso, la mattina del 3 si terrà la cerimonia di apertura dei lavori, che sarà presieduta congiuntamente da Ashton e da Zarif.

Allora, dai colloqui di maggio, quali sforzi hanno fatto le varie parti? Quali sono le loro aspettative? Prima di tutto, tutte le parti presenti ai lavori hanno sempre dimostrato grande sincerità, il che si esprime in primo luogo nel fatto che nonostante le difficoltà, i colloqui continuano, e anche ad alta frequenza. Con il 4° turno di negoziati di maggio, si è entrati nella fase di stesura della bozza del documento. Il primo colloquio non ha avuto risultati, il secondo ha solo visto dei minimi progressi, e questo è il terzo dall'inizio della fase di stesura della bozza. In secondo luogo, le parti interessate non hanno stabilito una data precisa di chiusura, posponendola alla scadenza finale del 20 luglio, una prova della determinazione a continuare fino a che non siano stati raggiunti dei risultati. Il 27 giugno a Bruxelles, nella veste di promotrice dei colloqui, Ashton ha avuto un incontro con i rappresentanti dei sei paesi, in cui tutte le parti hanno espresso "la speranza di raggiungere un accordo completo il 20 luglio".

 

Inoltre, tutte le parti sono arrivate ben preparate, in particolare Iran e Usa. Il 30 giugno il segretario di Stato americano Kerry ha pubblicato un articolo firmato sul Washington Post, in cui dice: "Ci sono ancora speranze di raggiungere un accordo sul problema nucleare iraniano, ma non rimane molto tempo". Il 2 luglio, in un video in rete, il ministro degli Esteri iraniano Zarif ha detto: "Possiamo scrivere la storia". Le due parti intendono esprimere la propria posizione all'esterno e soprattutto trasmettere un segnale alla controparte.

 

Va notato che le divergenze fra le varie parti sono enormi, quindi non è certo se nei 18 giorni rimasti riusciranno a fare dei miracoli. Secondo un funzionario del ministero degli Esteri iraniano, le divergenze si concentrano sul grado e sulla quantità dell' uranio arricchito di cui l'Iran può disporre, e nel calendario della cancellazione delle sanzioni da parte di Usa ed Europa. Esistono anche delle divergenze sulla forma e sul contenuto dell'accordo completo. Secondo i media iraniani, "il 6° turno di negoziati è più tecnico, ma anche il più complesso".

Dal quadro attuale emerge che le varie parti intendono impegnarsi nella migliore direzione, ma sono anche pronte al fallimento dei colloqui. La prossima risorsa è il posticipo dell'accordo di fase che scade il 20 luglio. Il vice ministro degli Esteri iraniano, Takht-e Ravanchi, ha detto in precedenza che "qualora sia necessario, si può posticipare la scadenza". Nel frattempo, ha rilevato che gli sforzi delle varie parti non sono ancora cominciati, per cui è difficile fare delle previsioni.

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