Terribile sofferenza delle popolazioni per l'escalation delle tensioni a Gaza tra Israele e Palestina
  2014-07-09 15:24:28  cri

 

Le tensioni tra Israele e il Movimento di Resistenza Islamica palestinese di Hamas, che detiene il controllo sulla Striscia di Gaza, hanno visto una recente escalation. Il 7 luglio, ora locale, Gaza ha lanciato oltre 100 missili su Israele, e al confine di Gaza le truppe israeliane si stanno tenendo pronte per affrontare l'escalation dei conflitti. Dall'altro lato, gli scontri continui stanno facendo vivere nella paura più profonda i popoli di Palestina e Israele. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:
  
In una casa appena colpita da un missile, nella città di Sderot nell'Israele del sud, la signora Alice racconta ciò che ha vissuto.
  
"L'esplosione c'è stata alle 1:30 di notte dello scorso mercoledì. Inizialmente ci siamo nascosti nella camera di sicurezza, tutte le camere erano piene di fumo, tutti i vetri delle finestre erano rotti. Le mie figlie erano spaventate, piangevano e urlavano. Ora hanno tanta paura da uscire. È davvero difficile e stressante, abbiamo tanta paura."

Sderot è a meno di 2 chilometri da Gaza, i missili sparati da Gaza possono raggiungerla in meno di 15 secondi, il che non da' alla gente il tempo sufficiente per scappare. I numerosi anni vissuti nella continua paura di attacchi è per molti cittadini fonte di enorme pressione psicologica.

Da giugno, da quando gli scontri tra Israele e Palestina non hanno più avuto tregua in seguito all'uccisione dei ragazzi rapiti, Gaza ha lanciato centinaia di missili, e in risposta Israele ha svolto attacchi militari contro i trafori e i siti di lancio dei missili a Gaza. La sera del 6 luglio, ora locale, 9 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano, 7 dei quali erano membri di Hamas.

Il 7 luglio, Gaza ha incrementato il lancio dei missili, mentre le truppe israeliane hanno disposto soldati ai confini per affrontare l'eventuale escalation dei conflitti. Inoltre, la sera dello stesso giorno il Dipartimento di Stato degli USA ha risposto in merito, affermando che Israele ha il diritto di difendere sé stessa, e invitando al contempo il governo israeliano a moderarsi per evitare l'escalation dei conflitti.

Il professore dell'Università di Gaza Mukhaimar Abu Saada ritiene che Hamas nutre alla speranza che l'escalation della situazione possa avanzare fino a un certo punto.
       
"Ora Hamas non ha nulla da perdere. Non è necessario per loro prendere in considerazione il fattore governo. Inoltre Gaza sta affrontando tanti problemi, tra cui l'interruzione della corrente e la chiusura di tunnel sotterranei. Quindi l'escalation del conflitto è forse l'unica via d'uscita dalla crisi per Hamas. Ritengono che il nuovo turno di conflitti violenti con Israele aiuterà a migliorare la situazione politica e altri aspetti."

Dall'altro lato, la possibilità di un'escalation ha inferto un'enorme pressione psicologica ai civili di Gaza. Il portavoce dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione Adnan Abu Hanse ha affermato che i civili sperano nella realizzazione del cessate il fuoco.
       
"L'attuale situazione di Gaza è difficile, e sta peggiorando continuamente. La gente di Gaza ha tanta paura, pensa che stia per arrivare la guerra. È molto preoccupata perché i civili hanno pagato un prezzo enorme nelle ultime due guerre. A Gaza non si può parlare di domani, non c'è modo di prevedere quello che succederà nella prossima ora."

Tuttavia, l'esperto israeliano per le questioni in Medio Oriente Uri Rosset ritiene che la realizzazione del cessate il fuoco poggi su più di una condizione. La prima condizione è la decisione di Hamas di cessare o meno il fuoco; la seconda è se le organizzazioni più piccole a Gaza obbediranno o meno all'ordine di cessate il fuoco di Hamas; la terza condizione è in che modo Israele condurrà il contrattacco. Rosset ritiene che il cessate il fuoco favorirebbe entrambi le parti, ma non è certo della possibilità che possa realizzarsi.

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