Israele: nuove operazioni militari contro Gaza
  2014-07-10 14:14:49  cri

La notte del 7 luglio, ora locale, Israele ha avviato l'operazione militare denominata "Operation Protective Edge" contro Gaza, al fine di neutralizzare gli attacchi missilistici provenienti da Gaza. Fino alla sera dell'8, le truppe israeliane hanno svolto attacchi militari contro 200 obiettivi a Gaza, uccidendo almeno 20 persone. Il Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) che controlla Gaza ha affermato che rafforzerà l'attacco contro Israele, e che tutti gli israeliani sono obiettivi dell'attacco. La sera dell'8, a Tel Aviv e a Gerusalemme è stata suonata la sirena, per la prima volta sin dalle operazioni militari "Operation Pillar of Defense" di Israele contro Gaza nel 2012.

Fino alle 23:00 del giorno 8, ora locale, le truppe israeliane hanno eseguito attacchi militari contro 200 obiettivi a Gaza, uccidendo almeno 20 persone, inclusi civili e bambini, e ferendo oltre 100 persone. Gli attacchi militari includono quelli aerei contro le abitazioni e le auto dei membri di alto livello di Hamas, ed altri obiettivi quali tunnel sotterranei, lanciamissili segreti, siti per la produzione e stoccaggio delle armi. Inoltre lo stesso giorno Israele ha convocato 40 mila riservisti per sostituire i soldati in Cisgiordania, in modo da trasferire i soldati al confine di Gaza.

L'8 luglio il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che è il momento di prendere misure pesanti contro Hamas, afermando che Hamas pagherà duramente per aver scelto di far degenerare la situazione.

In risposta alle operazioni militari "Operation Protective Edge" di Israele, il Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) ha affermato che Israele sta "giocando con il fuoco", e pagherà un prezzo per questo.

L'8 luglio Gaza ha sparato oltre 150 missili, coprendo un territorio che si estende dalla regione centrale a quella settentrionale. A Tel Aviv e a Gerusalemme, è stata suonata la sirena, per la prima volta sin dalle operazioni militari "Operation Pillar of Defense" di Israele contro Gaza nel 2012.

Lo stesso giorno il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che Hamas rafforzerà l'attacco contro Israele. Ha accusato Israele di crimine di guerra per aver ucciso civili con gli attacchi aerei, ed ha affermato che per questo tutti gli israeliani diventeranno obiettivi dell'attacco. Lo stesso giorno il governo palestinese ha affermato che l'atto d'invasione d'Israele contro la Cisgiordania e Gaza rappresenta una dihiarazione di guerra al popolo palestinese, e il governo israeliano sarà ritenuto responsabile per le conseguenze. Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, Nabil Abu Rudaineh ha affermato che il popolo palestinese non rimarrà in silenzio per l'uccisione dei civili, e adotterà "tutte le misure legali" per difendersi.

La sera dell'8, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato un'altra dichiarazione, affermando che le attuali operazioni militari "potrebbero continuare ancora per del tempo", e chiedendo al suo popolo di pazientare e rimanere unito mentre il governo adotterà con fermezza le misure per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani. Netanyahu ha detto che Hamas, ignorando tutti gli sforzi compiuti da Israele per riportare la calma, ha preso la decisione di ampliare la gamma di operazioni militari, sottolineando al contempo che l'obiettivo dell'attacco militare è Hamas e non i civili innocenti, e che il responsabile per le vittime civili è Hamas, dal momento che si nasconde intenzionalmente tra i civili.

Oltre alla regione meridionale, che è stata spesso bersaglio di attacchi missilistici, anche la regione centrale ha preso delle misure in risposta a tali attacchi. Tutti i rifugi pubblici a Tel Aviv e a Gerusalemme sono aperti, e dopo aver sentito la sirena i cittadini devono scappare e rifugiarsi nella zona di sicurezza più vicina entro 90 secondi, chiudere tutte le porte e finestre e rimanere nella stanza per 10 minuti.

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