Ciao, Brasile!
  2014-07-15 14:19:20  cri

 

Alle 18:45 del 13 luglio in Brasile, ora locale, l'ultimo fischio dell'arbitro italiano ha segnato la fine della Coppa del Mondo 2014, con la Germania che ha battuto 1-0 l'Argentina e si è aggiudicata la Coppa FIFA. Il momento di salutare i mondiali, la festa dei tifosi di calcio di tutto il mondo durata più di un mese, è finalmente arrivato.


Questo è il tempio sacro del calcio brasiliano, ma sfortunatamente, in esso il Brasile non ha potuto vivere la vittoria di campione della Coppa del Mondo in cui aveva a lungo sperato. Tuttavia, per il resto del mondo, gli oltre trenta giorni appena passati si sono già saldamenti impressi nella memoria come un ricordo indelebile. Proprio come nella canzone ufficiale dei mondiali,"We Will Find A Way": non dovremo mai affrontare il mondo sentendoci soli, perché abbiamo già loro, i Mondiali!


Il Brasile ha una triste memoria collegata ai mondiali del 1950 di Maracanà, ma fu quell'esperienza a fare del Brasile il re del calcio; e anche se oggi, 64 anni dopo, con il rammarico nel cuore i brasiliani ancora una volta non hanno potuto vincere la Coppa del Mondo FIFA, tuttavia essi non devono rattristarsi, né tantomeno disperarsi, perché la grande festa del calcio che hanno consacrato al mondo sarà incisa a fuoco nella storia dei mondiali, e la passione, il sorriso, l'ilarità e le lacrime dei brasiliani,saranno impressi per sempre nella memoria dei tifosi di calcio di tutto il mondo.


Nel rievocare lo svolgimento dei mondiali nell'ultimo mese, si può dire che essi abbiano lasciato un ricco bagaglio al mondo del calcio: a partire dalle eliminatorie, ha fatto il suo ritorno in scena il magnifico calcio di attacco, una tendenza che ormai non può più essere ostacolata, con l'avanzata tattica tecnica, rappresentata dalla Germania, destinata a diventare la tendenza negli anni a venire.


Vale inoltre la pena ricordare la successione dei regni. Ogni mondiale ha il proprio campione, e ogni mondiale accoglierà un campione nuovo. Ciò cui abbiamo assistito in Brasile è stata tuttavia una successione di regni, rappresentando forse un completo cambiamento nella mappa mondiale del calcio. La Spagna, l'ex campione dei mondiali 2010, ha finito il suo viaggio con rammarico, mentre la Germania e i Paesi Bassi stanno crescendo gradualmente e stabilmente verso la cima. Naturalmente, lo sprofondamento completo dell'Asia e la questione del calcio in Africa sono questioni che necessitano di essere cambiate, ma siamo al contempo lieti di aver potuto assistere a un costante indebolimento del confine tra Paesi forti e deboli in ambito calcistico, i successi di Colombia, Costa Rica e Grecia, che hanno adottato tattiche di equilibrio e di integrazione tra difesa e attacco, hanno determinato la fine dell'epoca dei singoli campioni; il confine tra mondo forte e debole si sta affievolendo sempre più, il che potrebbe stare a indicare che il livello calcistico nella sua totalità sta compiendo passi in avanti irreversibili.


Sul palco dei mondiali, i grandi giocatori sono sempre diventati famosi con una sola azione. Gli anni '70 del secolo scorso sono appartenuti a Pelé, gli anni '80 a Maradona, e i mondiali 2014 hanno aperto una nuova epoca ai giocatori giovani. Neymar, 22 anni, James David Rodríguez Rubio, 23 anni, Thomas Müller, 25 anni, e Lionel Messi, 27 anni, sono diventati leggenda in questi mondiali, ricorderemo i loro nomi per i prossimi 5 anni oppure 10 anni, e lo spettacolo che ci hanno offerto rimarrà impresso nella storia del calcio mondiale.


Se tra molti anni, tornando con il ricordo a quest'estate vissuta nell'atmosfera calcistica dei mondiali, sentiremo ancora nostalgia, ciò sarà per l'amore profondo con cui abbiamo vissuto questo periodo. I goal magnifici, le grandi vittorie, la gioia e le lacrime che hanno accompagnato i mondiali nel mese appena trascorso rimarranno per sempre nella nostra memoria.

In questo momento e in questo posto, è terminata la Coppa del Mondo Brasile 2014. La ricorderemo per sempre.
 

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