Escalation dei conflitti tra Palestina e Israele alla fine del Ramadan
  2014-07-30 15:30:37  cri

 

Il 28 luglio è stato il ventunesimo giorno dell'operazione militare israeliana "Margine di protezione", diretta alla striscia di Gaza, e l'undicesimo degli attachi terrestri delle truppe israeliane. Lo stesso giorno, i musulmani palestinesi hanno accolto la festa annuale di Id al-firt, la fine del Ramadan, prima della quale Hamas e Israele hanno raggiunto più volte degli accordi di tregua umanitaria a breve termine. L'ultima è cessata il pomeriggio del 28 dopo parecchi lanci di bombe e di razzi da parte dei miliziani palestinesi in territorio israeliano. Nel pomeriggio, l'esercito israeliano ha annunciato il completo ripristino delle operazioni militari verso la striscia di Gaza.
Nel pomeriggio, in un parco vicino alla costa della città di Gaza, è avvenuta un'esplosione che ha provocato almeno 10 morti, tra cui 8 bambini, e una quarantina di feriti. La parte di Gaza afferma che l'esplosione si deve ad un raid di un drone israeliano, ma quella militare israeliana che si tratta di un errore nel lancio di un razzo da parte della Jihad islamica palestinese. Di seguito, la zona israeliana di Eshkol, nei pressi di Gaza, è stata oggetto di colpi di mortaio provenienti da Gaza, che hanno provocato 4 morti e molti feriti.
Lo stesso giorno, il premier israeliano Netanyahu ha detto che la parte israeliana deve prepararsi ad una guerra a lungo termine. In una conferenza stampa del ministero della Difesa, ha affermato: "Dobbiamo prepararci ad una campagna a lungo termine a Gaza, che terminerà solo quando tutti i tunnel segreti usati per uccidere i civili israeliani saranno stati distrutti. Continueremo le operazioni militari sulla base delle nostre valutazioni, fino al completamento della missione". Nel suo intervento successivo, il ministro della Difesa Moshe Yaloon ha detto che nei prossimi giorni le truppe israeliane continueranno le operazioni militari nella zona di Gaza, e che Israele non può scendere a compromessi sulla questione della sicurezza di vita dei suoi cittadini.
Lo stesso giorno, nel corso della cerimonia per Id Al-fitr, il premier palestinese Rami al-Hamdallah ha invitato la comunità internazionale ad adottare delle immediate misure per por fine al massacro di civili a Gaza e alla repressione delle manifestazioni in Cisgiordania da parte di Israele. Il portavoce di Hamas, Sami Abu-Zuhri, ha detto che si tratta di un crimine di guerra per cui Israele pagherà. Anche la Jihad ha fatto sapere che risponderà con la violenza.  
Il 28 luglio, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha invitato Palestina ed Israele ad una tregua umanitaria "immediata e incondizionata" in occasione della festa di Id Al-fitr, e ha di nuovo chiesto una tregua permanente per porre le basi dell'avvio di trattative complete. Ban Ki-Moon ha sollecitato le due parti ad effettuare una tregua umanitaria "immediata e incondizionata". E' la quarta volta in 48 ore che Ban Ki-Moon invita Palestina ed Israele ad una tregua. Egli ha ribadito che le due parti sono responsabili di cessare immediatamente i conflitti e di avviare un dialogo per risolvere i problemi alla radice, così da infrangere alla fine il circolo infinito dei conflitti e delle sofferenze. Il che significa, tramite il rispetto reciproco, la fine del blocco di Gaza e dello stato di occupazione in atto da quasi cinquant'anni, e il raggiungimento finale della pace.
Secondo i dati del dipartimento sanitario palestinese, l'operazione "Margine di protezione", iniziata da Israele l'8 luglio, ha già provocato più di mille morti, per la maggior parte civili, e seimila feriti fra i palestinesi. Secondo una notizia della parte militare israeliana, Israele registra la morte di 42 soldati e di alcuni civili.

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