Le autorità ucraine e le milizie dell'est si accusano reciprocamente di sabotare le indagini
  2014-08-01 08:45:38  cri

Il 30 luglio i conflitti nell'est dell'Ucraina sono continuati. A Shakhtarsk e in altre cinque città della zona di Donesk, gli scontri a fuoco fra le truppe governative e le milizie dell'est non si sono interrotti, ed entrambe le parti rivendicano il controllo della zona. Nel frattempo, lo stesso giorno il presidente bielorussio Lukasenko ha acconsentito alla richiesta del suo omologo ucraino Poroshenko, preparandosi a tenere a Minsk una conferenza del gruppo di contatto trilaterale formato da Russia, Ucraina e Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Gli scontri a fuoco verificatisi il 30 nell'est dell'Ucraina hanno interessato soprattutto la città di Donesk e le città vicine al sito dell'incidente della Malaysia Airlines di Shakhtarsk, Torez, Snezhnoye e Gorlivka. A Shakhtarsk, le milizie hanno attaccato l'esercito governativo, ed entrambe le parti hanno utilizzato carri armati e artiglieria. Secondo le milizie, nell'operazione hanno distrutto 125 autoblindo della controparte. Nei cieli di Khartsyzsk, un caccia governativo è stato abbattuto dalle milizie locali, ma finora la notizia non è ancora stata confermata dall'esercito ucraino. Quest'ultimo ha invece comunicato che nell'operazione dello stesso giorno a Donesk un soldato è stato ucciso e 11 altri sono rimasti feriti, mentre secondo le milizie sarebbero morti 19 civili e altri 31 sarebbero rimasti feriti.

In precedenza, i media americani hanno affermato che nelle operazioni nell'est del paese l'esercito ucraino ha utilizzato missili balistici, con un raggio d'azione di 89 km e ogive da 454 chili. Il 30, le milizie popolari di Luhansk hanno rinvenuto un'ogiva non del tutto bruciata lunga quasi due metri, l'arma più distruttiva usata finora nell'est del paese. Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha espresso i suoi timori per il ricorso ai missili balistici da parte delle autorità ucraine.

Gli scontri a fuoco nell'est dell'Ucraina hanno già gravemente influenzato le indagini sull'incidente dell'aereo della Malaysia Airlines. Per le forti tensioni nell'area circostante, le indagini sono ormai sospese. Il portavoce della Commissione per la sicurezza e la difesa ucraina, Andriy Lysenko, ha affermato che prima della completa rioccupazione dell'area da parte dell'esercito, non sono in grado di offrire protezione agli ispettori. Ha ribadito che le milizie dell'est non hanno rispettato la promessa della tregua nella zona. Dal canto suo, il portavoce delle milizie afferma che sono pronti ad una tregua unilaterale e a trattative con le autorità per l'apertura di un corridoio di sicurezza per gli ispettori, ma le autorità non hanno attuato il cessate il fuoco, provocando invece un'escalation dei conflitti, per cui spera che l'OSCE presti attenzione alla cosa.

Il 30, il presidente ucraino Poroshenko, nel suo colloquio telefonico con il suo omologo bielorusso Lukasenko, ha chiesto alla Bielorussia di offrire una piattaforma per le trattative con la parte dell'est, e Lukasenko ha acconsentito, di conseguenza Russia, Ucraina e OSCE terranno un colloquio trilaterale a Minsk il 31, in cui la partecipazione dei rappresentanti delle milizie dell'est è però ancora incerta. Il tema delle trattative è mitigare la crisi nell'est dell'Ucraina e aprire un corridoio di sicurezza per le indagini sull'incidente aereo.

Secondo quanto illustrato, il presidente ucraino Poroshenko ha già chiesto di costituire un gruppo di lavoro incaricato delle trattative a Minsk, e ha garantito che gli ispettori potranno raggiungere il 31 il sito dell'incidente. Il responsabile delle milizie dell'est, Andrey Purgin, ha affermato che il perno delle trattative sarà lo scambio dei prigionieri, ora 350 miliziani sono prigionieri delle autorità ucraine, mentre loro detengono 155 soldati governativi. Egli ritiene che questo sarà il primo e il più importante tema delle trattative.

Sempre il 30, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha pubblicato una dichiarazione tramite un portavoce, in cui esprime la sua inquietudine per l'impossibilità di procedere alle indagini da parte degli ispettori per via dei conflitti nella zona. Egli sottolinea che adesso bisogna continuare a cercare i corpi e le prove principali nel sito dell'incidente. Il gruppo internazionale d'indagine deve poter svolgere il suo lavoro. Egli invita tutte le parti a cessare tutte le ostilità che distruggono l'area circostante, in modo che il gruppo possa entrare senza ostacolo nel sito.

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