Forum sullo sviluppo del Tibet cinese, reso pubblico l' "Accordo di Lhasa"
  2014-08-15 14:01:40  cri

 

Il 13 agosto, si è concluso con successo il Forum sullo sviluppo del Tibet cinese. Nel corso dell'evento, circa cento studiosi e funzionari cinesi e stranieri si sono riuniti a Lhasa, capoluogo della regione autonoma del Tibet, per conoscere il luogo e per discutere su questioni di comune interesse in merito alle opportunità e alle scelte dello sviluppo del Tibet, raggiungendo così l'"Accordo di Lhasa".

Il panorama meraviglioso del Tibet ha impressionato profondamente i molti ospiti stranieri che hanno preso parte al Forum, per alcuni dei quali è stata la prima volta che si sono recati in questo luogo. Poiché il Tibet possiede un'ecologia fragile e sensibile, che tipo di sviluppo potrà mantenere intatta la bellezza del paesaggio e migliorare il livello della vita dei cittadini? Quale sarà la via più favorevole all'attuale situazione in Tibet? Queste sono state le domande più frequentemente discusse dagli ospiti del forum.

Il presidente del Comitato congiunto diplomatico e commerciale del parlamento irlandese, Pat Breen, ha avanzato un suggerimento:

"Ritengo che il Tibet possa seguire l'esperienza irlandese, in cui l'agricoltura e il turismo hanno assistito ad un ulteriore sviluppo; per esempio, si potrebbe considerare un'esportazione sulla base dell'auto sufficenza dei prodotti agricoli verso i paesi circostanti come Nepal e India. Inoltre, il Tibet, con la sua cultura affascinante e le ricche risorse naturali, riesce ad attirare turisti provenienti da tutto il mondo. Attualmente diversi turisti europei, americani e australiani, invece di andare al mare a prendere il sole, preferiscono godere di una cultura antica e di un panorama meraviglioso. Per questo motivo i trasporti sono molto importanti, compresa la costruzione delle ferrovie, delle strade e delle strutture aeroportuali".

Nonostante il Tibet sia particolarmente favorito per quanto riguarda le risorse naturali e geografiche che hanno agevolato lo sviluppo agricolo e turistico della regione, sull'idea di uno sviluppo non industriale, il presidente della Commissione per gli Affari Costituzionali del parlamento nazionale austriaco, Dr. Peter Wittmann, si è pronunciato così:

"Penso che non sia possibile effettuare una tutela ambientale ingnorando lo sviluppo economico, la difficoltà è proprio mettere in equilibrio questi due aspetti. In Austria, anche noi dobbiamo fronteggiare questa stessa situazione. In Tibet, visto l'ambiente fragile e sensibile, si deve essere molto prudenti per la scelta di altri metodi di crescita economica. Quale tipo di industria è la più appropriata per favorire lo sviluppo del Tibet?".

Per quanto riguarda le questioni sollevate da Wittmann, i tibetani stanno cercando una via d'uscita. Il vice segretario generale del Centro della ricerca tibetologica della Cina ha dato una risposta: l'economia ecologica.

"Gli aspetti fondamentali sono lo sviluppo dell'economia ecologica, la tutela ambientale e il trasferimento dei vantaggi portati dalle risorse ecologiche verso l'industria, per esempio, il turismo ecologico, la lavorazione di prodotti agricoli e di derivazione animale, l'industria della medicina tibetana e quella dell'artigianato. È importante anche lo sviluppo dell'uso delle energie rinnovabili, ossia dell'energia solare, dell'eolico e del geotermico e l'utilizzazione dell'acqua minerale. In un certo senso, le risorse naturali possiedono una grande potenzialità se le proteggiamo bene".

In realtà, nel corso del quinto convegno del governo centrale sui lavori in Tibet convocato nel 2010, in merito alla posizione dello sviluppo della regione autonoma, si è già indicato chiaramente la necessità di costituire una barriera importante per la sicurezza nazionale ed ecologica, una base per la conservazione di risorse strategiche e la produzione di prodotti agricoli d'altopiano, un sito importante per la protezione della cultura etnica cinese, ed una importante destinazione turistica del mondo. E già a febbraio del 2009, il Consiglio di Stato ha approvato la messa in atto del "Piano di protezione per la costruzione della barriera di sicurezza ecologica del Tibet", in cui ha comunicato di voler investire 15,5 mld di RMB per 10 progetti di costruzione e di tutela ecologica, divisi in 3 tipi, e di volerli portare a compimento entro il 2030. Finora, 4,82 mld di investimenti sono già stati stanziati.

In base all' "Accordo di Lhasa" raggiunto nel corso del Forum, gli ospiti hanno dato una valutazione positiva nei confronti di un futuro sviluppo sostenibile, che presenti un equilibrio tra economia, società, cultura ed ecologia, ritenendo che questa scelta non solo favorirà lo sviluppo a lungo termine del Tibet, ma che costituirà un esempio per lo sviluppo dei altri paesi e regioni nel mondo".

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