Germania: emerso calo economico del 2° trimestre
  2014-08-18 14:19:15  cri

 

Secondo i dati pubblicati il 14 agosto dall'Istituto di statistica federale tedesco, nel secondo trimestre il commercio con l'estero e gli investimenti hanno causato un calo dello 0,2% del PIL tedesco rispetto al trimestre precedente, segnando il primo rallentamento dell'economia tedesca dal primo trimestre del 2013. L'opinione pubblica ritiene che le continue misure e contromisure sanzionatorie tra l'Ue e la Russia abbiano a lungo andare influenzato negativamente l'economia dei paesi membri dell'Ue.

Nel corso del primo trimestre del 2014, l'economia tedesca ha trascorso un inverno mite, realizzando un tasso di crescita dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre nel secondo l'economia tedesca ha avuto un calo dello 0,2%. Da aprile a giugno, la crescita delle esportazioni del Paese è stata minore di quella delle importazioni, e l'esportazione netta ha influenzato negativamente la crescita economica. Al contempo, gli investimenti hanno avuto un notevole calo, soprattutto quelli nell'industria architettonica. Tuttavia nel trimestre precedente almeno i consumi familiari e il pagamento governativo hanno continuato a registrare una crescita. Secondo la spiegazione dell'Istituto di statistica federale tedesco, uno dei fattori di calo del PIL è stato quel mite inverno che ha attirato i dati della crescita economica di quel trimestre. Gli economisti in genere ritengono che il maggior fattore dell'attuale calo dell'economia tedesca potrebbe essere l'indebolimento del commercio con l'estero e la diminuzione del volume totale degli investimenti delle imprese in Germania, e le loro analisi dimostrano che la continua escalation dei conflitti e le sanzioni reciproche tra l'Ue e la Russia hanno danneggiato gravemente la crescita economia della Germania e addirittura dell'Ue. Rispetto al primo trimestre, le esportazioni del secondo hanno dimostrato una situazione non positiva, con le esportazioni in calo rispetto alle importazioni, il che ha causato il calo economico della Germania, nonostante la crescita riscontrata separatamente dai consumi individuali e dagli investimenti pubblici del governo.

Nel frattempo, anche la crescita economica dei 18 paesi dell'Eurozona ha subito una stasi. Alcuni esperti avevano in precedenza previsto che i 18 paesi europei avrebbero potuto realizzare una crescita dello 0,1% nel secondo trimestre, ma alla fine, a causa della stagnazione delle tre grandi forze trainanti dell'Eurozona – la stasi economica della Germania, la stagnazione della crescita economica della Francia e il nuovo turno di recessione economica dell'Italia, la crescita economica dell'Eurozona ha subito una stasi, e la prospettiva economica non potrà essere positiva.

Attualmente l'opinione pubblica detiene due principali punti di vista sull'economia tedesca, entrambe facendo tuttavia riferimento alla Russia. Stando al primo punto di vista, l'attuale stagnazione e recessione della Germania e dell'Eurozona sarebbe ricollegabile all'escalation delle divergenze tra l'Ue e la Russia. A causa della crisi ucraina e delle continue misure e contromisure sanzionatorie tra le due parti, e a causa dell'apparente sottovalutazione da parte degli esperti dell'effetto che le sanzioni economiche avrebbero potuto provocare, le geopolitiche regionali rischiose hanno infine prodotto i loro effetti negativi sulle economie di ogni paese europeo.
Prendendo a esempio Germania, tra le imprese di Germania e Russia vi era da sempre un rapporto ben solido. Tuttavia, in seguito all'escalation della situazione in Ucraina, i paesi occidentali hanno congiuntamente imposto sanzioni economiche a Mosca, provocando in tal modo danno economico alla Germania. Secondo l'altro punto di vista, le sanzioni reciproche tra le due parti, pur non essendo il motivo alla base della stasi e del calo economico della Germania e dell'Ue, avrebbero tuttavia portato indirettamente a una serie di fattori d'instabilità, e soprattutto alla grave dipendenza europea dalle risorse energiche della parte russa, provocando ampia preoccupazione sulla prospettiva del mercato energetico e influenzando negativamente l'economia. Al contempo, le riforme strutturali interne di ciascun paese europeo non sono ancora terminate, il loro cambiamento economico è ancora in corso tra varie difficoltà, e l'UE stessa continua ad essere il mercato d'esportazione più grande per la Germania. La stasi dell'economia tedesca è stata provocata da più fattori negativi messi assieme.

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