Germania: prestito di cento milioni di euro all'Ucraina
  2014-08-26 13:59:42  cri

Il 23 agosto, la cancelliera tedesca, Angela Merkel si è recata in visita in Ucraina su invito del presidente del paese, Petro Poroshenko. Lo stesso giorno, le due parti hanno avuto un incontro in cui hanno discusso dell'attuale situazione in Ucraina, e degli sviluppi futuri. La Merkel ha affermato che i paesi occidentali offriranno un prestito di cento milioni di euro all'Ucraina come aiuto per fronteggiare i problemi legati all'economia, e allo sviluppo delle regioni orientali. Inoltre, il giorno stesso, l'Ucraina ha protestato formalmente contro il gruppo di autoveicoli russi che trasportava aiuti umanitari, entrato giorni prima nel suo territorio senza il permesso delle autorità, e che ora ha già lasciato il paese.

Il 23 agosto, alle 13 ora locale, Angela Merkel è giunta a Kiev, da dove ha iniziato la sua visita in Ucraina. Nel corso della conferenza stampa congiunta, a margine di un incontro di circa 2 ore con il presidente ucraino, Petro Poroshenko, la Merkel ha affermato che con la sua visita ha voluto esprimere la speranza da parte della Germania che sia possibile aiutare l'Ucraina a superare la situazione di tensione nelle regioni orientali, e illustrare l'intenzione dei paesi occidentali di erogare all'Ucraina un prestito di cento milioni di euro. La cancelliera tedesca ha anzitutto comunicato il suo auspicio che possano terminare al più presto i conflitti che stanno insaguinando le regioni dell'Ucraina orientale, e che le autorità ucraine possano nuovamente sedersi al tavolo delle trattative con i miliziani filo-russi, sulla base del piano di pace proposto da Poroshenko. La Merkel ha ribadito che la prospettiva dell'esecuzione del piano di pace deve coincidere con la ripresa del controllo dei confini da parte delle autorità ucraine, in modo da evitare il traffico di armi verso le regioni in conflitto.

Durante la conferenza stampa, il presidente ucraino, Poroshenko ha descritto Angela Merkel come amica e avvocatessa dell'Ucraina, affermando di aver avuto contatti con lei 20 volte negli ultimi due mesi; fattore che ha aiutato l'Ucraina a salvaguardare i suoi interessi. Al contempo, Poroshenko ha detto di appoggiare una soluzione equa della crisi nelle regioni orientali, affermando di aver già elaborato un piano di pace - la cui messa in atto è stata ostacolata dalla presenza di milizie straniere - e che potrà essere attuato dopo il ritiro di queste ultime. In merito al prestito offerto dai paesi occidentali, Poroshenko ha affermato di essere intenzionato ad istituire un fondo di cinquecento milioni di euro per la ripresa economica delle province di Donesk e di Luhansk Oblast, e per offrire l'assistenza agli cittadini residenti in quelle aree. Durante l'incontro, le due parti hanno inoltre discusso della possibilità di riprendere la costruzione di infrastrutture nelle due province orientali.

Nel corso dell'incontro bilaterale, Angela Merkel non ha parlato di ulteriori sanzioni nei confronti della Russia, e dopo il no della Germania in questo senso, giunto la settimana scorsa, l'Ucraina si è detta in attesa di ricevere assistenza militare che possa aiutarla a porre fine il prima possibile agli scontri nelle regioni orientali; questo fatto però non è stato menzionato da nessuna delle due parti. In merito alla visita e all'atteggiamento della cancelliera tedesca nei confronti dell'Ucraina, la parte russa non ha rilasciato alcun commento.

Il 22 agosto, un gruppo di autoveicoli russiļ¼Œentrato in territorio ucraino senza il via libera da parte delle autorità doganali, e senza essere scortati dai rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa, è giunto la sera stessa nell'area di Luhansk. La mattina del 23, dopo aver distribuito gli aiuti agli abitanti della regione, il convoglio ha iniziato il suo viaggio di ritorno in Russia, terminato alle 3 del pomeriggio, ora di Mosca. Secondo quanto illustrato dal personale a guardia del confine ucraino, sia la dogana ucraina che quella russa hanno effettuato dei controlli sui veicoli russi, che certamente hanno fatto ritorno in patria senza il loro carico.

Il 23 agosto, il ministero degli Affari Esteri russo ha pubblicato una nota in merito alle accuse lanciate dal Segretario Generale della Nato sull'entrata del convoglio russo per gli aiuti umanitari senza il consenso delle autorità ucraine e la protezione della Croce Rossa Internazionale, in violazione della promessa fatta dalla Russia alla comunità internazionale, insieme alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina. Nel testo del documento si afferma che, il 12 agosto scorso, il Ministero degli Esteri russo è stato informato dal Ministero degli Esteri ucraino, con cui ha concordato l'accettazione degli aiuti provenienti dalla Russia. La nota continua dicendo che il personale responsabile del controllo doganale della parte ucraina ha bloccato l'accesso degli aiuti per più di una settimana, e che la Russia, attenendosi scrupolosamente ai principi del diritto internazionale umanitario, ha voluto portare sollievo alle difficoltà dei cittadini che vivono nelle zone di conflitto, chiedendo di non politicizzare le questioni umanitarie.

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