Cina: seminario sul 120° anniversario della Prima Guerra sino-giapponese
  2014-09-01 14:16:33  cri

 

Dal 27 al 28 agosto, a bordo della Nave no.88 ancorata presso il nuovo porto di Weihai, la Marina e l'Accademia Militare cinesi hanno organizzato congiuntamente un seminario e una cerimonia sul mare in occasione del 120° anniversario della Prima Guerra sino-giapponese. Un totale di oltre 150 rappresentanti, inclusi esperti provenienti dalle scuole accademiche locali e militari, e dagli organi di ricerca, e autori di tesi eccellenti, hanno avuto degli scambi, discutendo e traendo delle conclusioni sulla morale della sconfitta della guerra, e ricordando i martiri che hanno sacrificato la propria vita per il paese.

Nel 1894, scoppiò la Prima Guerra sino-giapponese, e si concluse con lo sconfitta della Cina, l'annientamento della flotta Beiyang, e il Trattato di Shimonoseki: un trattato ineguale firmato dalla dinastia Qing. Dopo 120 anni, parte dei relitti della Nave Dingyuan portati in Giappone e le rovine della fortezza sull'isola Liugong, raccontano in maniera silenziosa la vergogna della Cina. Il vice presidente dell'Accademia Militare cinese, He Lei, nel corso del seminario per il 120° anniversario della Prima Guerra sino-giapponese ha sottolineato che questa guerra è un punto di svolta nella storia dei due paesi, che ha cambiato le sorti dei due paesi fino alla seconda metà del secolo, in cui la Cina era debole e il Giappone forte, la Cina in posizione difensiva e il Giappone in attacco.

"Con la sconfitta del 1894, non solo il processo di modernizzazione cinese appena iniziato è stato interrotto senza pietà, ma la sopravvivenza della nazione cinese ha vissuto una crisi senza precedenti; la Cina è sprofondata in una società semi-feudale e semi-coloniale, mentre il Giappone ha intrapreso un avanzamento verso un militarismo senza ritorno. "

Secondo la spiegazione di He Lei, lo scoppio della Prima Guerra sino-giapponese non è stato un caso, ma una conseguenza inevitabile causata dall'aggressione premeditata del Giappone nei confronti della Cina. Il governo della dinastia Qing era impreparato in tutti gli aspetti, perciò nella guerra la Cina ha subito una sconfitta non solo militare ma anche politica.

"La sconfitta del 1894 è dovuta all'arretratezza militare. Prima dello scoppio della guerra, il Giappone aveva stabilito i primi sistemi militari moderni e formato un nuovo esercito con moderni capacità di combattimento. Mentre l'esercito della dinastia Qing, nonostante avesse diversi equipaggiamenti moderni, aveva strutture, formazione per la preparazione alla guerra, strategie militari, e indicazioni operative e tattiche molto arretrate rispetto alle necessità moderne. Tuttavia, la causa principale, fatale e radicale della sconfitta di questa guerra è la politica: in primo luogo il declino del sistema, in secondo luogo la corruzione del regime, e infine gli intoppi nei decreti governativi. "

La Prima Guerra sino-giapponese, detta anche la guerra "Jiawu" in cinese, è avvenuta durante il Movimento di Auto-Rafforzamento, attuato dal governo della dinastia Qing per il rafforzamento militare. Si è trattato di uno scontro tra la dinastia Qing e il Giappone, che professava le politiche di espansione militare, subito dopo la restaurazione del 1968 attuata da Meiji. Non e' stato solo un confronto tra i due eserciti, ma anche una competizione sulla forza comprensiva dei due paesi. La sconfitta della guerra ha segnato anche il fallimento del Movimento di auto-rafforzamento. Zuo Liping, ricercatore dell'Accademia per la ricerca militare, ha dichiarato che il ricco patrimonio della guerra "Jiawu" è un monito per il popolo cinese.

Secondo la spiegazione di Zuo Liping, il seminario ha raccolto più di 120 articoli di ricerca, che analizzano la sconfitta secondo diversi punti di vista, così da imparare le lezioni della storia. Questo è uno dei motivi dell'organizzazione del seminario e della cerimonia commemorativa per il 120° anniversario della Prima Guerra sino-giapponese.

"Dopo 120 anni, i fumi della Prima Guerra sino-giapponese si sono ormai dissipati, ma i campanelli d'allarme suonano ancora. In quanto Marina Militare, dobbiamo ricordare l'umiliazione nazionale, le vittime, di essere un paese forte con un esercito altrettanto forte, di essere vigili nei periodi di pace, instancabili, e vigilare su una rinascita militare del Giappone. Dobbiamo anche ricordare al popolo di rafforzare lo spirito patriottico, migliorare la conoscenza sul diritto marittimo e sulla Marina, per evitare che si ripeta la tragedia storica. Questo è il significato della profonda riflessione sulla Prima Guerra sino-giapponese. "

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