Attività commemorative in tutta la Cina per l'83esimo anniversario dell' "Incidente del 18 Settembre"
  2014-09-19 15:00:01  cri

Nella tarda notte di 83 anni fa, l'Armata giapponese del Kwantung provocò quello che è passato alla storia come l' "Incidente del 18 Settembre", che scioccò tutto il mondo, e diede il via alla brutale guerra di aggressione in Cina. Oggi, in diverse città del paese si sono tenute diverse attività per commemorare quanto accaduto in quel giorno. Segue il nostro servizio sull'argomento: 

La mattina dello stesso giorno a Shenyang, si è tenuta una cerimonia con dei rintocchi di campana per "non dimenticare l'Incidente del 18 settembre". In occasione di questo evento, il membro permanente dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC, e membro della Segreteria del Partito, Liu Yunshan, ha pronunciato un discorso.

Nello stesso momento, in diverse città come Hefei, Wuhu e Dingyuan, nella provincia dello Anhui, Harbin nella provincia dello Heilongjiang, e in altri centri urbani, hanno suonato l'allarme di difesa aerea. Campane e sirene hanno ricordato al popolo cinese di non dimenticare l'umiliazione subita dal loro paese, e di amare la pace. A Beijing, diversi cittadini si sono recati spontaneamente al Museo della guerra di resistenza del popolo cinese contro il Giappone, nei pressi del Lugouqiao o "Ponte di Marco Polo", per visitare la mostra e informarsi sulla storia. La signora Liu, una 53enne insegnante in pensione, ha dichiarato di essersi sentita molto emozionata dopo aver visto la mostra, che la gente dovrebbe imparare dalla storia, e lavorare insieme per mantenere la pace:

"Oggi ricorre l'anniversario dell'incidente del 18 settembre, e vado a vedere la mostra. La guerra di resistenza è durata così tanti anni, tanti martiri hanno combattuto battaglie sanguinose, e questo mi ha molto commossa. È stato molto difficile vincere la guerra, e molte persone hanno sacrificato le loro vite. Credo che la pace sia una cosa buona, e per questo dobbiamo salvaguardarla in tutto il mondo. Infatti, anche il Giappone e il popolo giapponese sono stati delle vittime della guerra, e ora non dobbiamo dimenticare la storia, ma ricordarla. Oggi è una giornata preziosa per i nostri due paesi e per il mondo intero."

Lo stesso giorno, presso il Museo della guerra di resistenza del popolo cinese contro il Giappone si è tenuto un forum sulla prima pubblicazione dei documenti sui lavoratori deportati, appunto in Giappone, per un totale di 60 libri e più di trentamila pagine. L'Archiviazione dei file è stata molto difficile, la maggior parte sono stati bruciati, e le uniche informazioni esistenti sono state raccolte per mezzo secolo dal patriota cinese residente all'estero, Chen Kunwang, donate poi al Museo della guerra di resistenza. Il vice presidente del museo ha così illustrato:

"Oggi ricorre l'83° anniversario dell'Incidente del 18 settembre. L'anno scorso abbiamo pubblicato un prezioso dossier, e dopo aver lavorato un anno alla sua preparazione ed edizione, abbiamo rilasicato ufficialmente i documenti sui lavoratori deportati in Giappone. Si tratta di prove storiche raccolte in 60 libri. Speriamo sia possibile fornirla agli studiosi giapponesi e internazionali a scopo di ricerca, di attirare l'attenzione dei vari settori della società cinese, e di fornire supporto per le richieste di risarcimento da parte delle famiglie dei lavoratori inviati in Giappone."   

Anche i musei della guerra di resistenza in altre città come Shenyang, Harbin, Changchun, Lüshun, Nanjing, Jinan e Chengdu sono stati aperti a pubblico per mostrare documenti, reperti, foto e manufatti appartenuti a soldati e civili cinesi impegnati nella lotta contro l'imperialismo giapponese. Molti di questi documenti sono stati pubblicati per la prima volta.

Diversamente dagli ultimi anni, il governo giapponese sta gradualmente minando la sua costituzione di pace, per creare nuovi regolamenti in materia di esportazioni di armi. Il vice direttore dell'Ufficio di ricerche sul Giappone dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, Yang Bojiang, ha così detto ai media:

"Nel passato recente, il governo giapponese è andato avanti nel processo di superamento dei precedenti divieti, tra cui l'abrograzione di quelli legati all'autodifesa collettiva, e la rottura con i tre principi sull'esportazione di armi. Questo riflette la persistente coscienza imperialista nella mente dell'attuale leadership del paese. Commemoriamo l'Incidente del 18 settembre per ricordare la storia, per non dimenticare l'umiliazione subita dalla nazione, per amare la pace e aprirci al futuro. La chiave per fare questo è cogliere la tendenza del periodo, e lavorare per rinsaldare la propria forza. "

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