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Il Palazzo Potala si trova sul Monte Rosso (Mapori), al centro della città
di Lhasa, nella regione
autonoma del Tibet. L'intera
struttura segue la
configurazione del monte, con
una dimensione grandiosa, da
cui l’appellativo di
“perla del tetto del mondo”,
costituendo un capolavoro
rappresentativo dell’arte
architettonica tibetana ed
anche uno dei più famosi
edifici dell’ antichità
cinese.
Il Potala è stata la sede delle attività politiche e religiose e la
residenza dei Dalai Lama delle
diverse generazioni, ed è
anche il maggiore edificio
antico a più piani rimasto
sinora in Tibet. Secondo le
registrazioni storiche, il
Potala venne eretto nel 7°
secolo al tempo del re
Songzanganbu della dinastia
Tubo, col nome di Palazzo del
Monte Rosso. Di enormi
dimensioni, era circondato da
tre cerchie di mura, con più
di mille sale, costituendo il
centro politico della dinastia
Tubo. Nel 9° secolo questa si
disintegrò, precipitando il
Tibet in lungo periodo di caos,
per cui il Palazzo del Monte
Rosso venne abbandonato.
A
partire dal 1645 il Potala
venne ricostruito dal 5°
Dalai Lama. Il progetto
principale richiese 50 anni,
con ampliamenti successivi per
300 anni. Dall’esterno
questo si presenta di 13 piani,
con un’altezza di 110 metri.
La struttura generale è in
pietra e legno, con pareti di
granito spesse al massimo
cinque metri, le cui
fondamenta penetrano nella
roccia. Nelle mura esterne è
stato iniettato del ferro fuso,
in modo da rafforzare
l'integrità generale della
struttura e la sua capacità
di resistenza ai terremoti.
Nel frattempo comprende tetti
e pennoni decorativi dorati,
risolvendo ingegnosamente il
problema della difesa dai
fulmini degli antichi edifici
a più piani. L’edificio ha
infatti superato le prove di
fulmini e terremoti,
mantenendo la sua solidità.
Il Potala è composto dal
Palazzo bianco orientale (la
residenza del Dalai Lama), dal
Palazzo rosso centrale (gli
edifici religiosi e le sale
con le pagode funebri dei Dali
Lama) e dai dormitori bianchi
occidentali dei monaci. Di
fronte al Palazzo rosso si
trova una parete bianca, che
serve per l’ esposizione
dell’enorme Tangka di Budda
in occasione delle feste
religiose. Nonostante la
maggior parte degli edifici
risalga a periodi diversi,
questi seguono ingegnosamente
la configurazione del monte,
rendendo l’intera struttura
maestosa ed al tempo stesso
coordinata e completa,
raggiungendo un alto livello
come risultati di estetica
architettonica. Il Palazzo
Rosso, la parte principale del
complesso, ospita le sale
delle pagode funebri dei Dalai
Lama delle varie generazioni e
gli edifici religiosi. Fra
questi spicca la sala della
pagoda funebre del 5° Dalai
Lama Luosenjiacuo. La pagoda
ha un’altezza di circa 15 metri, quadrata alla base e tonda in cima, ed è
composta da tre parti, la
base, il corpo a bottiglia e
la punta, mentre i resti del
Dalai Lama sono conservati
nella parte a bottiglia con
essenze aromatiche e fiori
come il Crocus sativus. Il
corpo della pagoda è avvolto
da lamine dorate
per un peso di 3724
chilogrammi, con incastonati
oltre 15.000 diamanti,
smeraldi e rubini, giade,
perle ed agate, mentre la base
racchiude strumenti religiosi
cerimoniali. La sala
occidentale, che ospita la
pagoda funebre del 5°Dalai
Lama, è la maggiore del
Palazzo Rosso e comprende 48
grandi colonne alte oltre 6
metri. Gli edifici utilizzano
la struttura a mensole comune
nell'architettura Han, con
molte statue in legno buddiste
e di animali
come leoni ed elefanti.
Nel corso della ricostruzione
del 17° secolo e degli
ampliamenti successivi, i
migliori pittori delle aree
tibetane hanno creato decine
di migliaia di straordinari
dipinti murali sulle pareti
delle varie sale, corridoi e
padiglioni, che presentano una
varietà di temi e un ricco
contenuto: personaggi e
vicende storiche, storie dei
sutra e contenuti
architettonici, di usanze e
costumi, sport e ricreazione,
costituendo quindi opere
d’arte di altissimo valore.
Inoltre il Potala ospita circa 10.000 opere d’arte
come dipinti su rotolo,
sculture in legno, pietra e
argilla, oltre a reperti
storici come sutra su foglie
di palma, ed opere di
artigianato tradizionale
tibetano come tappeti,
standardi, ceramiche e giade,
risalenti a dopo il 17°
secolo, che non solo
presentano un alto valore
artistico, ma riflettono anche
la lunga storia di rapporti di
amicizia e di scambi culturali
fra le etnie tibetana e Han in
più di un millennio. Come
“perla del tetto del mondo”,
la struttura, l'ingegneria
civile, la metallurgia e la
pittura e scultura del Potala
godono di rinomanza mondiale,
esprimendo la raffinata
tecnica degli artigiani delle
etnie Tibetana, Han, Mongola e
Mancese ed i grandi risultati
dell'arte architettonica
tibetana. Nel 1994 il Potala
è stato ufficialmente
inserito dall'UNESCO nella
Lista del Patrimonio Culturale
Mondiale.
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