Aspirazioni culturali diverse, concetto d­’umanità comune: intervista a Chen Lvsheng

2019-10-11 15:39:28
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La nostra conoscenza su Chen Lvsheng deriva dalla sua opera “Un albero di pruno sulla collina”. Nel dipinto il susino si staglia sulla collina solennemente annunciando l’arrivo della primavera. La maggior parte delle sue opere sono dipinti tipici dei letterati cinesi. In uno stato d’animo spensierato e rilassato, egli, attraverso l’uso di pennellate di inchiostro, delinea paesaggi e susini rivelando le proprie emozioni, i propri gusti, la propria coltivazione morale e il suo pensiero.

Alcuni anni fa abbiamo avuto l’onore di fare una visita a Chen Lvsheng, vice presidente del Museo Nazionale Cinese e Membro del Consiglio dell’Associazione dei pittori cinesi. Parlando del “Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti”, esposizione in corso presso il Museo Nazionale, Chen Lvsheng ha osservato: l’essenza del Rinascimento si estrinseca nella rottura dei legami con la religione, e nel perseguimento del principio di supremazia della natura umana, riducendo in questo modo le distanze tra arte religiosa e gente comune. Questo umanesimo si ritrova anche nell’antica arte cinese. Sebbene lo sviluppo artistico cinese abbia percorso strade diverse dall’Occidente, vi si possono rintracciare affinità di pensiero e riconoscimento dei valori culturali. Forse ogni visitatore fa la propria scelta e ha le proprie ragioni e richieste, tuttavia queste non impediscono alla nostra percezione comune di intraprendere un nuovo viaggio verso l’anima, la cultura e la filosofia della civiltà umana.

Quale opera la affascina di più fra i capolavori esposti?

Fra i capolavori esposti mi piaciono le opere di Botticelli, perchè le tonalità e l’espressività del Romanticismo classico posseggono una particolare connessione con molti pittori contemporanei. Inoltre mi piace anche Raffaelo, e nell’esposizione possiamo trovare molte sue opere che possiedono una notevole influenza e intuizioni della pittura classica, come il suo “Autoritratto”

Il “David-Apollo” di Michelangelo è noto per la sua forza e il maestoso comportamento eroico e presenta un effetto visivo particolarmente dinamico. Parliamo della sua prima impressione su questa statua.

Dal mio punto di vista, il “David-Apollo” è in grado di rappresentare lo stile di Michelangelo. Le sue caratteristiche incomplete sono piu in line con l’estetica moderna. Grazie alla sua conoscenza e sensibilità per il corpo umano, Michelangelo porta all’apice la scultura del corpo umano. Tuttavia nella storia dell’arte questo picco non è l’unico. Anche nell’antica Cina sono emerse numerose realizzazioni artistiche, sebbene non avessimo, purtroppo, scultori eccellenti o forse vi erano ma sono stati meno noti. Pertanto l’influenza del Rinascimento ha permeato tutta l’arte e ci ha permesso di osservare oggi un’arte unica in uno spazio particolare. Nonostante questa statua non fosse stata accuratamente scolpita, sembra incompleta e meno grande rispetto ad altre sue opere dello stesso periodo e riflette esattamente il processo di sviluppo del suo stile scultoreo.

Questa volta vengono esposte molti ritratti fra cui il “Viso di giovane fanciulla” e “Ritratto di fanciulla”. Per quanto riguarda la ritrattistica rinascimentale, quale aggettivo preferisce dare per descrivere l’immagine tipica di quell’epoca?
Penso che possano essere “classica”, “elegante”, “eterna”. Ad esempio, grazie al sistema della terracotta invetriata, il “Ritratto di fanciulla” di Andrea Della Robbia presenta l’immagine di una ragazza della porta accanto, come se fosse di fronte a noi con un atteggiamento molto dolce. In quell’epoca, sebbene le opere subiscono una reazione ai temi religiosi, esse ne possiedono una straordinaria affinità. L’essenza del Rinascimento si estrinseca nella rottura dei legami con la religione e nel perseguimento del principio di supremazia della natura umana, riducendo in questo modo le distanze tra arte religiosa e gente comune. Attraverso i cambiamenti nella scultura e nello stile delle opere, possiamo percepire una forza attrattiva ed un temperamento affascinante che ci fa stare a lungo davanti a questi capolavori ed ammirarne, percepirne e gustarne lentamente la sua sottigliezza artistica

Si dedica alla pittura cinese ed assume l’incarico di Membro del Consiglio dell’Associazione cinese dei Pittori, secondo lei, tra il Rinascimento e l’arte classica cinese esiste una correlazione

La correlazione tra le diverse scuole d’arte non consiste nella somiglianza dei temi, delle lingue e dei modi di creazione, ma nel senso comune della percezione. Ad esempio, sebbene tra l’arte rinascimentale e l’arte contemporanea del 20° secolo esistano numerosi limiti, ancor oggi possiamo rintracciare le influenze portate dal Rinascimento, che vanno oltre i temi, i contenuti, i modi e le lingue. Nonostante nella storia d’arte cinese non vi sia stato un periodo cosi alto come il Rinascimento, nella pittura, i dipinti dei letterati cinesi si elevarano finalmente dopo le dinastie Tang, Song e Yuan. Queste opere sono eleganti e con una profonda connotazione culturale. Anche una susina o un bambù contengono una riflessione profonda, come quella rinascimentale del ritorno all’umanità. Se si dice che il Rinascimento ruppe le catene con la religione dando il via ad una nuova era in vari ambiti, anche la pittura dei letterati cinese fu un nuovo viaggio verso l’anima, la cultura e la filosofia che spezzò le restrizioni esistenti Quindi questa correlazione non è limitata soltanto alle differenze tra i colori e l’inchiostro e tra il realismo e la spontaneità, ma deriva, a mio avviso, dal rapporto sulla connotazione.

Fra le opere rinascimentali ve ne sono moltissime religiose e in questa grande riforma artistica, gli dei cominciano a mostrarsi tra gli uomini. A suo parere, gli appassionati cinesi di belle arti, hanno bisogno o meno di una “comprensione e compassione storiche e religiose” per apprezzare le opere classiche rinascimentali? Insomma la Cina e l’Italia hanno storie, concetti estetici e valori piuttosto diversi.
Questo implica un apprezzamento delle differenze e delle somiglianze nell’arte. Possiamo ammirare da diverse angolazioni la pittura religiosa rinascimentale. Per comprendere a fondo un dipinto religioso, occorre senza dubbio una conoscenza e il riconoscimento dei temi religiosi; allo stesso tempo, possiamo trascendere i vincoli dei temi percependo la forza e il sentimento della religione. Forse la maggior parte dei visitatori cinesi non ha una preparazione accademica appropriata, tuttavia quando entrano nella sala d’esposizione, si percepisce subito un insolito afflato culturale, come accadeva nella Firenze di qualche secolo fa. Si puo avere una sensazione di disorientamento, tuttavia si possono sempre rintracciare qua e là trait d’union culturali, emozioni affini e identificazione dei valori culturali.

I cinesi e gli italiani hanno un approccio comune nel capire le diverse culture e storie. Dunque possiamo dire che il processo di riconoscimento incoraggierà una persona a visitare un’altra volta l’esposizione, a leggere i libri e articoli al riguardo. E’ proprio questo il fascino di un museo.

Secondo me, è facile trovare un consenso nella conoscenza. Tuttavia, è difficile per i non cristiani raggiungere una consapevolezza dei valori religioni. Ogni visitatore fa scelte proprie e possiede un’aspirazione artistica, cosi da esprimere una diversa percezione della mostra. A mio parere, è comunque lodevole il fatto che ogni visitatore potrà ricevere una conoscenza di base.

Sappiamo che l’ “Uomo” è il fulcro della cultura rinascimentale. Negli ultimi anni in Cina il valore dell’ “Uomo”è sempre più riconosciuto. A suo parere, nella Cina di oggi quanto e’ necessario un “Rinascimento”?
Dobbiamo procedere innanzitutto ad una valutazione e ad un’analisi oggettiva dello sviluppo culturale ed artistico nell’attuale società cinese, prendendo in considerazione l’esistenza o meno di vincoli che ostacolano lo sviluppo artistico. Se esistono, occorre sicuramente un rinascimento per promuovere lo sviluppo letterario ed artistico. Se non esistono o sono pochi come possiamo parlare di un nostro rinascimento? Qualsiasi ripresa o risorgimento e’ legato al suo contesto storico. I vincoli religiosi promossero oggettivamente il processo rinascimentale. Ritengo che nell’attuale Cina il più grave problema che limita lo sviluppo artistico sia la commercializzazione eccessiva. Le sue ripercussioni non si rintracciano solo negli ambiti letterari e delle belle arti, ma anche nei nostri telefilm, film e teatri. In TV possiamo trovare canali che hanno in palinsesto programmi sulla valutazione di oggetti di antiquariato. A Beijing ci sono decine di case d’asta, Tutto ciò spinge la gente a seguire i prezzi delle opere d’arte. Inoltre, i derivati bancari fra cui i fondi per l’arte e l’assicurazione su un’ opera d’arte hanno gravemente colpito il nostro sviluppo artistico.

Quando si va alla ricerca di una collezione d'arte e della qualità artistica di un’opera questo plasma il nostro carattere, i nostri valori culturali fondamentali vengono poco a poco allontanati e ci si preoccupa solo del prezzo. È come il dilagare di opere false, il contraffatto diventa una tendenza sociale generalizzata e questo e’ deplorevole.

All’attuale società cinese mancano le risorse culturali e siamo abituati a lasciarci portare dalla corrente. A causa della commercializzazione eccessiva, non possiamo rompere i vincoli legati al settore culturale. Vale la pena riflettere quindi sul perchè cadiamo in un’impasse ogni volta che condividiamo risorse culturali già limitate.


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