CIIE: una spinta per i paesi in via di sviluppo verso la condivisione dei dividendi della globalizzazione

2019-11-06 20:08:30
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Aragosta di acque profonde più lunghe delle braccia di adulti del Madagascar, farina di mango biologica delle Filippine, liquore di canna da zucchero di Suriname in Sudamerica…nell’area espositiva alimentare e agricola della seconda edizione della China International Import Expo, molti espositori provenienti da paesi in via di sviluppo hanno fatto del proprio meglio per mettere in mostra i loro prodotti più distintivi, esprimendo il forte desiderio di esplorare il mercato cinese.


Quale piattaforma per “comprare il mondo” e “vendere il mondo”, l’Expo fornirà un’importante opportunità per l’espansione della torta del mercato

globale, permettendo ai vari paesi di salire sul treno ad alta velocità della Cina. L’Expo fornirà eque opportunità specialmente ai paesi il cui sviluppo è iniziato più di recente e con deboli fondamenta economiche, permettendo loro di competere con gli espositori dei paesi sviluppati.


Come nella prima edizione, anche in quest’edizione l’Expo metterà a disposizione due stand gratuiti per gli espositori dei paesi meno sviluppati, e terrà delle sessioni di matchmaking di domande e offerte speciali per i paesi meno sviluppati al fine di promuovere il più possibile la loro economia. E’ proprio perché la parola “condivisione” è inscritta nei geni della Expo che oltre 3000 compagnie di 150 paesi e regioni sono andate a Shanghai, realizzando la più estensiva partecipazione globale.


Since many developing economies are located in the low-end of the industrial chain, the channels for access to major global markets are limited, and the current globalization is facing a countercurrent, they are very urgent to expand new channels and markets and seek new economic growth points. In this context, the Expo, with the core concept of “sharing”, opened a new “gate of opportunity” for developing countries.


Poichè molte economie in via di sviluppo si posizionano al termine della catena industriale, hanno canali limitati di accesso ai principali mercati globali, e con la globalizzazione che sta andando incontro a una corrente avversa, queste economie hanno urgenza di espandere nuovi canali e mercati e ricercare nuovi punti di crescita economica. In tale contesto, l’Expo, incentrata sul concetto base di “condivisione”, ha aperto un nuovo “cancello di opportunità” per i paesi in via di sviluppo.


L’entusiasmo di partecipare alla Expo diffuso tra i paesi in via di sviluppo è dovuto non solo all’enormità del mercato cinese, ma anche all’instancabile sforzo del Paese di aiutare i paesi in via di sviluppo basandosi sui concetti di giustizia e beneficio. Esattamente come commentato dal segretario generale della UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo), Mukhisa Kituyi, in un ambiente in cui sussistono protezionismo e ostacoli commerciali, l’organizzazione da parte cinese della CIIE riveste un gran significato, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, e riflette l’aspirazione all’amicizia e all’unità. la volontà dell’amicizia e dell’unità è evidente. Il portavoce dell’OMC, KeithRockwell, ha affermato che la CIIE ha presentato le imprese provenienti dai Paesi meno sviluppati a quelle cinesi e mondiali, apportando loro l’opportunità di entrare nel Sistema commerciale globale. La Cina è profondamente conscia del fatto che entrare del commercio mondiale costituisce la via necessaria per conseguire prosperità e ottenere uno sviluppo pacifico.


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